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Commissione Consiliare, “Disposizione in materia di cose ritrovate”

da Redazione

Esaminati i 14 articoli del provvedimento, questo viene approvato con 8 voti a favore e 4 astenuti, zero contrari. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

SAN MARINO – I lavori della Commissione riprendono dai riferimenti sui provvedimenti adottati con l’approvazione delle istanze d’Arengo, su cui interviene il segretario di Stato per la Cultura, Giuseppe Maria Morganti.

Si passa quindi all’esame dei progetti di legge all’ordine del giorno, il primo è “Disposizione in materia di cose ritrovate”, presentato dal segretario di Stato per gli Affari interni, Gian Carlo Venturini. Esaminati i 14 articoli del provvedimento, questo viene approvato con 8 voti a favore e 4 astenuti, zero contrari. Relatore unico indicato è Francesco Morganti, Psd.

Segue l’avvio dell’esame del progetto di legge “Disposizioni in materia di procedura e diritto civile e di procedura amministrativa”, presentato sempre dal segretario di Stato Venturini. Con l’approvazione dell’articolo 10 sono sospesi i lavori in attesa dell’esito del confronto di domani con i sindacati sull’articolo 11 “Presupposti per l’apertura del giudiziale concorso dei creditori”.

Di seguito una sintesi degli interventi.

Comma 11. Provvedimenti adottati a seguito dell’approvazione dell’istanza d’Arengo n.1 del 06/04/2014 per la ratifica della Convenzione Europea per la Protezione del Patrimonio Archeologico

Giuseppe Maria Morganti, segretario di Stato per la Cultura: “Proprio ieri il Congresso di Stato ha dato il via libera all’apertura della procedura per la ratifica della Convenzione europea per la protezione del patrimonio archeologico. Riteniamo che questa convenzione possa essere ratificata perché ci sono i presupposti per applicarla. Ieri abbiamo approvato l’autorizzazione ad avviare l’iter di ratificazione”.

Francesca Michelotti, Su: “Siamo molto soddisfatti del fatto che si stia arrivando alla ratifica di questa convenzione. La normativa sammarinese in materia è abbastanza scarna”.

Comma 12. Provvedimenti adottati a seguito dell’approvazione dell’istanza d’Arengo n.5 del 06/04/2014 per l’introduzione, in ambito scolastico, di corsi, seminari ed altri percorsi didattici di educazione alla legalità; per l’istituzione, nelle Scuole, di una “Giornata della Legalità”; e per l’introduzione, nel programma didattico, dell’insegnamento di educazione alla cittadinanza

Giuseppe Maria Morganti, segretario di Stato per la Cultura: “Questo impegno vuole essere mantenuto, anche se la scuola non è così disattenta a questa problematiche. Nella scuola secondaria superiore partirà un apposito corso di educazione alla legalità a partire dal prossimo anno. Il 23 maggio potrebbe essere una delle date possibili per la Giornata della Legalità”.

Francesco Morganti, Psd: “Ok al 23 maggio come migliore data per la Giornata della Legalità”. Giuseppe Maria Morganti, segretario di Stato per la Cultura “Proporremo nel corso del prossimo Consiglio grande e generale di indicare questa data”.

Comma 13. Riferimento, ai sensi dell’articolo 7, secondo comma della Legge 24 maggio 1995 n.72, sui provvedimenti adottati a seguito dell’approvazione dell’istanza d’Arengo n.14 del 06/04/2014 per rendere fruibile e visitabile da parte del pubblico l’area archeologica di Domagnano – Paradiso.

Giuseppe Maria Morganti, segretario di Stato per la Cultura: “Domagnano ha valore di natura internazionale. Le aquile di Domagnano campeggiano in tutte le brochure europee. Il nostro territorio, da una parte, ha avuto la fortuna di effettuare il ritrovamento, dall’altra, di perdere gran parte di questo patrimonio. Il sito va valorizzato. Lo studio di fattibilità dovrebbe riportare alla realizzazione di un plastico che verrà esposto nell’ambito di una mostra organizzata per fine agosto. Il progetto prevede di preservare i reperti presenti, la ricostruzione a monte dell’antica villa e poi la configurazione dei vegetali e anche qualcosa in termini zootecnici. All’interno di questo percorso sarebbe prevista anche una sorta di spazio dimostrativo dove riprodurre alcuni reperti. Il tutto necessità di un ulteriore ultimo passo ossia la sostenibilità economica dell’intervento. Lo Stato farà la sua parte ma un sito di questa natura può essere gestito da associazioni, cooperative, gruppi di professionisti capaci di coinvolgere i visitatori nella visita del sito”.

Franco Santi, C10: “Queste opportunità mi stimolano pensieri molto positivi. Questo progetto può rappresentare un’idea a cui dedicare tempo per trovare risorse private. Spero che Governo riesca a far passare questa idea”.

Comma 15. Esame del progetto di legge “Disposizioni in materia di cose ritrovate”. Approvata con 8 voti a favore e 4 astenuti, 0 contrari. Relatore unico Francesco Morganti, Psd.

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato Affari Interni: “Il progetto di legge va a completare una normativa che oggi non trova una disciplina completa nel nostro ordinamento. In questo provvedimento di legge si va a distinguere le cose abbandonate, le cose mobili di cui il proprietario si è disfatto volontariamente e quelle ritrovate e consegnate ai Corpi di Polizia”.

Franco Santi, C10: “Mi chiedo se sono state considerate le possibili controversie che possono sorgere tra il ritrovatore e il proprietario e i modi per risolverle e inoltre se è stato considerato l’aggravio di lavoro a carico del Corpo di Polizia Civile, che deve fare i conti anche con una carenza organica?”.

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato Affari Interni: “La carenza di personale riguarda tutti i Corpi ed è una delle problematiche che stiamo tentando di risolvere. Il provvedimento ha costituito un gruppo di lavoro e c’erano anche i tre comandanti dei Corpi. Il gruppo ha addirittura lavorato su una bozza di proposta elaborata dalla Polizia Civile”.

Dichiarazioni di voto

Francesca Michelotti, Su: “Ci chiediamo se non sarebbe stato sufficiente un regolamento da adottare interno alla polizia civile”.

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato Affari Interni: “Secondo il parere dell’Avvocatura era preferibile fare una norma e abbiamo cercato di farla più snella possibile, in parte riprende procedure già in atto in Polizia civile”.

Comma 16. Disposizioni in materia di procedura e diritto civile e di procedura amministrativa”.

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato Affari Interni: “E’ un intervento più volte sollecitato dalle relazioni sullo stato della giustizia negli ultimi 7-8 anni, in cui si ponevano in evidenza diverse problematiche che vanno a rallentare e ad usare in modo improprio alcuni strumenti oggetto di materia civile. Con questo progetto di legge si individuano strumenti più rapidi ed efficaci che introducono elementi nella procedura civile semplificativi di certe procedure in essere che portano ad allungamento dei tempi processuali. Dalle relazioni del magistrato dirigente si raccomandava un intervento sulla materia e lo stesso Consiglio grande e generale in un ordine del giorno approvato all’unanimità ha dato il ‘là’ all’attivazione di modifiche per le procedure civili. L’intervento riguarda le attività processuali future. Per far fronte agli arretrati di appello civile, in commissione Giustizia invece è stato avviato il confronto per trovare il modo di smaltire le molte cause giacenti da tempo.

Altro punto, su cui oggi è pervenuta una proposta dall’Usl riguarda l’articolo 11, sui presupposti per l’apertura del giudiziale concorso dei creditori. Con l’attuale normativa, qualora un’azienda chiuda e si apra procedura concorsuale, e questa potrebbe non avere patrimonio sufficiente per coprire debiti con i lavoratori, c’è la possibilità di accedere al fondo servizi sociali. Ora questo problema, che è reale, è oggetto di confronto tra Stato, associazioni sindacali e categoria, e in queste giornate con i sindacati avremmo pensato, piuttosto che accogliere la proposta di emendamento di Usl- che creerebbe un problema di incostituzionalità che pone differenza fra creditori- di proporre una soluzione che è quella di addivenire ad un accordo tra le parti. E’ stata predisposta una delibera di congresso per iniziare il confronto volto a risolvere la problematica. Oggi, nella versione attuale, viene indicato un tetto perché per accedere a quei benefici è necessaria procedura concorsuale, ma con l’accordo si supera questo aspetto. Se non dovesse essere sufficiente, presentiamo l’emendamento all’articolo 20, con cui l’intervento in oggetto decorrerà da gennaio 2016, abbiamo così alcuni mesi dall’entrata in vigore della legge per la definizione di accordo che aiuti a trovare applicazione. Se non si giungesse a una condivisione, piuttosto che procedere a un emendamento come quello proposto dall’Usl, si dovrebbe rivedere il provvedimento”.

Francesca Michelotti, Su: “Intervengo per sottolineare i due aspetti emersi dal confronto con gli altri consiglieri, sono norme estremamente tecniche, ma l’articolo 11, è il problema sollevato da Usl, ci pare ben risolto dalla proposta del segretario di Stato, perché la proposta del sindacato avrebbe costituito un pregiudizio discrezionale. La proposta della delibera è molto convincente e riteniamo sia una soluzione condivisibile, una volta raggiunto l’accordo nei soggetti coinvolti nel Fondo servizi sociali il problema è risolto. Altro punto problematico, l’esecutività della sentenza di primo grado, all’articolo 10, che impone al soccombente di pagare immediatamente, e crea criticità nel caso in cui la sentenza d’appello non sia rispondente a quella di primo grado”.

Grazia Zafferani, Rete: “Mi piacerebbe comunque incontrare l’Usl che nella lettera fa presente una serie di criticità. E vorrei sapere se dal momento in cui parte la delibera queste criticità rimangano”.

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato: “Sia la delibera che l’emendamento all’articolo 20, che posticipa l’applicazione, vanno nell’ottica di tutelare i pochi casi limitati dei lavoratori. Domani cercheremo un’ulteriore risposta dai sindacati e qualora ci sia assenso possiamo procedere, diversamente invece di introdurre qualcosa di problematico, possiamo rimandare a domani la decisione di ritirare l’articolo 11, anche se così si riduce l’efficacia del provvedimento. Sull’articolo 10 sollevato da Michelotti è vero che c’è possibilità di chiedere la sospensione del primo grado, ma prima di arrivarci ci possono essere varie azioni. Non è sempre detto che chi è condannato in primo grado lo sia in modo improprio. Ha comunque diritto di ricorrere, ma dobbiamo pensare anche alla parte lesa che deve avere una somma e un’azienda può rischiare senza indennizzo di fallire per il prolungarsi dei tempi. La provvisoria esecuzione di primo grado riguarda solo l’aspetto economico e vale in Italia e altrove. E’ un provvedimento sollecitato da parte delle relazioni sulla giustizia”.

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