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Gaudenzi: l’indice dei consumi di magazzino è l’ago della bilancia

da Enrico Gaudenzi

Nel mezzo di una pandemia e di una guerra la parola d’ordine è modalità di investimento più responsabile ed efficiente, piani di sviluppo che producano valore con interventi compensativi dell’esistente a favore del rinnovabile e delle bioenergie. La spirale in cui ci troviamo rende difficile per l’azienda fare analisi di medio lungo termine: aumento del costo delle materie prime, inflazione e bollette. Da tempo si parla di ESG compliant (Environmental Social Governance che sta per Ambiente Sociale e Governance) dell’azienda cioè conformità alla sostenibilità. Come? Eliminando la dipendenza da consumi inutili, ragionando sull’impatto sociale, per alcuni settori industria a “targhe alterne” in base alle necessità, consapevolezza di dover mantenere calmierato l’utilizzo di calore evitando dispersioni e sfruttando più tecnologia per il controllo. Facile da leggere ma difficile da realizzare. Una delle possibilità secondo molti analisti è quella di proiettare il dato storico adeguandolo ad oggi. Lo stock minimo di materie prime del secondo semestre dell’anno precedente valorizzato al montante che consideri la attuale ascesa dei prezzi mi può dire se sono in grado di sostenere lo stesso flusso di vendite o se è necessario accumulare più velocemente (in meno tempo) magazzino per compensare gli incrementi.  Se il piano finanziario non prevede questa possibilità dovrò gioco forza pensare di ribaltare il costo rivedendo i contratti di fornitura.

Un indice che può aiutare è l’indice dei consumi di magazzino che si ottiene dal rapporto che ha come numeratore le rimanenze iniziali sommate agli acquisti meno le rimanenze finali (del periodo preso a riferimento) e come denominatore i ricavi. Il valore ottenuto indica quanto incidono i consumi sul fatturato e quindi mi aiuta a capire anche il margine sul consumo di merce. Testando i risultati in base alle scelte strategiche potrò valutare se la rotta è quella giusta oppure se accumulare maggiore consapevolezza ed evitare di deragliare. Dove penderà l’ago della bilancia?

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