Home Dal giornale Uno stipendio mensile di banconote “false”

Uno stipendio mensile di banconote “false”

da Alessandro Carli

Poco più di 1.700 euro: è questo l’ammontare complessivo dell’importo delle banconote false ritirate e riconosciute da gennaio a settembre sul Monte Titano. Il “taglio” più falsificato è stato quello da 20 euro (21 banconote che equivalgono a 420 euro), al secondo posto i 50 euro (19 pezzi per un valore di 950 euro), poi quattro banconote da 10 euro (40 euro in tutto) e tre banconote da 100 euro (300 euro il valore). Nessuna falsificazione “riconosciuta” invece per gli altri “tagli”, ovvero 5 euro, per i 200 euro e per i 500 euro.

BANCA CENTRALE: IL REGOLAMENTO

La Banca Centrale, ai sensi del Regolamento n. 2013-04 denominato “Regolamento in materia di banconote e monete in euro”, nella veste di Autorità nazionale competente gestisce tra l’altro le banconote e le monete in euro sospette di falsità individuate dai gestori del contante, provvedendo altresì al loro inoltro alle corrispondenti strutture di analisi italiane per le conseguenti attività di verifica ed esito.

L’eventuale individuazione di banconote e monete sospette di falsità denominate in divise diverse dall’euro, poiché le stesse non rientrano nell’ambito di applicazione del Regolamento n. 2013-04, sono inviate direttamente dai gestori del contante all’Ufficio Centrale per il Falso Monetario (UCFM), istituito presso l’Ufficio Centrale Nazionale Interpol della Repubblica di San Marino.

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