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Canfora in vista dell’intervento di Amato all’Università di San Marino

da Redazione

Dalla lectio magistralis affidata al giurista Giuliano Amato durante la cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico 2023-24 dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino, lo storico Luciano Canfora si attende un’analisi estremamente attuale.

A orientarlo in questa direzione, i temi citati nel titolo annunciato dal presidente emerito della Corte Costituzionale, in passato premier di Palazzo Chigi e Ministro: “La democrazia difficile del nostro tempo e la Costituzione italiana”.

Secondo Canfora, direttore del Dipartimento Storico e Giuridico dell’Ateneo sammarinese, “ci troviamo di fronte a sistemi parlamentari rappresentativi, definiti democratici a volte con qualche forzatura, che soffrono molto. Fenomeni come l’assenteismo di massa e la disgregazione dei partiti – prosegue – mostrano una democrazia politica che non sta tanto bene”.

Di fronte allo scenario tratteggiato, proprio la Costituzione italiana, all’interno della penisola, “può rappresentare un baluardo contro la deriva. Mi auguro, a proposito, che nel suo intervento Amato non sia pessimistico”.

A far crescere l’attenzione verso la realtà italiana è la possibilità, attualmente al centro del dibattito politico, di una riforma costituzionale: “Si parla di interventi che andrebbero alla radice dell’impianto costituzionale”, sottolinea Canfora. “Vedremo se a prevalere sarà chi lo difende o chi lo vuole demolire”.

Durante la cerimonia del 27 marzo, in programma dalle ore 15 al Centro Congressi Kursaal con l’apertura affidata al Rettore Corrado Petrocelli, Amato si troverà di fronte a una platea formata da accademici, rappresentanti istituzionali e soprattutto studenti. “Penso che fra i giovani l’interesse per la Costituzione e le dinamiche che la coinvolgono sia alto”, le parole di Canfora. “Lo dico alla luce di un seminario che abbiamo tenuto l’anno scorso nella cornice del nostro dottorato di ricerca in Studi Storici, nel quale abbiamo dedicato ampio spazio a questo tema. L’attenzione dei nostri dottorandi – garantisce – era alta”.

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