Home Notizie del Giorno Consiglio Grande e Generale, lunedì 11 marzo 2024 (seduta della mattina)

Consiglio Grande e Generale, lunedì 11 marzo 2024 (seduta della mattina)

da Redazione

In apertura di seduta, il Consiglio Grande Generale esprime una nota di cordoglio per la scomparsa della madre della consigliera Milena Gasperoni. Viene inoltre data notizia delle dimissioni del professore Roberto Bin da membro supplente del Collegio Garante della Costituzionalità delle Norme.

Nel corso del Comma “Comunicazioni” il focus è in particolar modo sulla fine della legislatura ormai data per imminente e le future elezioni, con varie forze politiche che invocano chiarezza e chiedono tempi certi. Ma a tenere banco è anche l’empasse politico legato alla seconda designazione degli Ecc. Capitani Reggenti, la cui elezione è in programma nel pomeriggio di mercoledì.

Alessandro Rossi (Gruppo misto) rimarca che “non si può andare verso una campagna elettorale senza dare segnali di discontinuità con il passato. Vogliamo lasciare lo spazio alle solite logiche di scontro che non hanno portato nessun valore aggiunto alla nostra cittadinanza?” è la domanda che viene posta. In risposta, Francesco Mussoni (Pdcs) rivendica il ruolo della Dc nel garantire un “percorso ordinato” dopo la fuoriuscita di Rete dalla compagine di Governo: “Sono convinto che abbiamo fatto bene e abbiamo fatto un percorso ordinato. Gli obiettivi sono stati centrati: c’è stato un assestamento di bilancio, c’è stata la chiusura del bilancio dello Stato e del negoziato con l’Ue. La Dc che io rappresento ha svolto dal mio punto di vista questo ruolo di ordine istituzionale”. “Abbiamo un’alleanza molto chiara con le altre forze politiche che sono rimaste nell’ambito della maggioranza” chiude Mussoni.

“Mi auguro che la parte politica sappia tenere distante dall’agone chi è stato macchiato da atteggiamenti o da azioni che sono state perseguite legalmente” è il richiamo di Iro Belluzzi (Libera). Emanuele Santi (Rete) incalza Mussoni e la maggioranza. “C’è la volontà di portare avanti interventi clientelari, ma è un mese che vi chiediamo di definire il percorso che ci porterà verso le elezioni e verso l’Ue. Oggi ancora non sappiamo niente”. Il rischio, mette in guardia Santi, “è che il Governo vi cada addosso”.

“Il non avere delineato un percorso che porta alla ratifica dell’accordo di associazione con l’Ue è un vulnus terribile. E lo avremmo potuto fare facendo un accordo con tutte le forze politiche presenti nell’Aula consigliare” osserva Nicola Renzi (Rf), soffermandosi poi sulla fine della legislatura e appellandosi all’Ecc.Reggenza. “L’indeterminatezza nella quale stiamo continuando a svolgere i lavori può avvantaggiare delle forze politiche rispetto ad altre. Un’opera di chiarezza credo debba essere fatta”.

“Su una cosa mi sembra che siamo d’accordo tutti: la fine ordinata della legislatura non c’è” afferma il Segretario di Stato Federico Pedini Amati, per il quale “è inevitabile che la legislatura finisca a marzo”. “Una legislatura non finisce quando non è pronta la nuova maggioranza – aggiunge -. Ho paura che si vada verso una campagna elettorale molto complicata e non già decisa prima in termini di alleanze. I giochi di forza stanno prevalendo. Ma se ognuno mette in campo solo la forza, la partita finirà male”. La prova del nove, per Pedini Amati, “sarà purtroppo la nomina della Reggenza”. Proprio su questo punto interviene Grazia Zafferani (Gruppo misto) ribadendo che “la Reggenza è una nomina importantissima. Non ci faremo strumentalizzare da giochi di basso livello”.

“Cosa vuole dire pace sociale? A mio modo di vedere vuol dire anche pace politica” è l’analisi del Segretario di Stato Teodoro Lonfernini. “Capacità di costruzione di un ragionamento di sistema, non di certo la contrapposizione continua”. Condizione che secondo Lonfernini non è stata raggiunta. “La prova è un ordine del giorno con 42 punti da dover trattare. Impossibile. Insostenibile. Neanche nella migliore delle ipotesi”. Giovanni Zonzini (Rete) parla di una situazione assurda con “Segretari di Stato che intervengono l’uno contro l’altro armati”. “Abbiamo una forza politica di maggioranza – aggiunge – che ha detto in maniera molto chiara che non intende sostenere la coppia reggenziale individuata dal resto della maggioranza”. Ecco quindi la proposta di Zonzini: “Per la fu maggioranza è il caso di valutare una eventuale Reggenza di garanzia che possa accompagnare il Paese verso la prossima legislatura”. Da parte di Zonzini un rapido passaggio anche sulla proposta di riconoscimento dello Stato di Palestina da parte di San Marino che “potrebbe avvenire anche in ordinaria amministrazione”.

Guerrino Zanotti (Libera) critica “l’arroganza” della maggioranza e rivolge un invito a ritirare “la delegazione di Governo” e dare “voce ai cittadini”.  “Qui di staccare la spina non ne ha voglia nessuno, perché ancora il Pdcs non ha scelto il partner” dice Gian Matteo Zeppa (Rete).

Per Manuel Ciavatta (Pdcs) bisogna partire dalla consapevolezza che “anche un’alleanza debole nella prossima legislatura non ci servirebbe. C’è bisogno di un’alleanza forte. Questo chiede la Democrazia Cristiana al resto del quadro politico”. “E’ evidente – prosegue – che la fine ordinata della legislatura passa prima di tutto dalla nomina di una Reggenza e l’auspicio è che chiunque siano i candidati non ci siano giochini sulla Reggenza”. Tuttavia, “non è possibile ipotizzare di creare degli accordi politici senza pensare che il nostro Paese ha bisogno di governabilità”.

Askanews

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