Home Notizie del Giorno Visti per voi a teatro: i grandi Veneziani parlano napoletano

Visti per voi a teatro: i grandi Veneziani parlano napoletano

da Redazione

Escludendo i casi patetici di web e TV in cui imperversano iconico inclusivo e sostenibile, il linguaggio della cultura, dal teatro alla letteratura in particolare, tende ad essere tradizionalmente ricercato o ‘evoluto’ fini ad involversi. Per una sorta di reazione ‘salvatestesso’ naturalistica dell’arte emergono paladini del linguaggio come potrebbe essere: comprensibile ma grammaticamente corretto, linearmente asciutto eppure ricco di sfumature e riferimenti.

Chi ci fa godere del privilegio di assistere a questo? Oggi cito due nomi: il conosciuto Marcello Veneziani e lo sconosciuto Marco Zoppello.

Il primo, venerdì 1° marzo, all’interno della biblioteca di Misano, ha aperto la serie di incontri ‘Ritratti d’autore’ a Misano Adriatico con una lezione dal titolo: Vico, vita tormentata del più grande pensatore italiano dove ha spiegato, oltre alla vita del napoletano Giambattista, i passi più famosi della sua opera (oggi di difficile lettura) ‘La scienza nuova’. Lo ha fatto con il linguaggio odierno ed una padronanza poderosa con citazioni, aneddoti e coloriti tocchi linguistici della amata Napoli. Il plauso è inoltre d’obbligo per l’argomento inconsueto ovvero il dimenticato Vico, per la voce e l’esposizione del discorso chiare e pulite, non ultimo per l’organizzazione ormai miliare degli incontri culturali di Misano Adriatico con un assessore capace, davvero controcorrente, di esaurire il suo intervento di presentazione sotto i due minuti.

Il secondo è regista e membro della Compagnia Stivalaccio, compagnia veneta nata nel 2007 come compagnia di teatro popolare, fisionomia tuttora visibile nei modi e nei gesti. Il racconto andato in scena il 2 marzo sulle assi del Teatro Auditorium di Morciano di Romagna, è una sorta di canovaccio in cui i due saltimbanchi con emporium sempre affamati di pane e successo, per poter approfittare della prima grande occasione data loro (il potente principe vuole che si faccia per lui ‘Romeo e Giulietta’) devono cercarsi un’attrice a tutti i costi. Dopo un inizio un po’ fiacco il motore parte e lo spettacolo trascina il pubblico a partecipare in una serie di gags divertenti e ben giostrate: un grande ‘gioco’ (play del resto fin da Shakespeare è il lavoro teatrale…).  Lo fanno con il linguaggio odierno ed una padronanza poderosa con citazioni (alcune a De André ed Amleto), aneddoti e coloriti tocchi linguistici dialettali e, non poteva mancare, della amata Napoli. Il plauso è inoltre d’obbligo…

Sala completa in ambedue le serate dove… I grandi veneziani parlano napoletano.

Teresio Massimo Troll

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