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Associazione all’UE sempre più vicina: concluso il negoziato

da Daniele Bartolucci

La chiusura dei negoziati per l’Accordo di associazione all’Unione europea per Repubblica di San Marino e Principato di Andorra rappresenta per i due piccoli Stati, ma anche per l’Europa, una svolta epocale nei rapporti interni al mercato unico e anche esterni in chiave geopolitica. A ribadirlo, nella conferenza stampa tenutasi a Palazzo Berlaymont a Bruxelles, il Vice Presidente della Commissione europea Maroš Šefčovič, il Segretario di Stato per gli Affari Esteri Luca Beccari e il Primo Ministro del Principato di Andorra Xavier Espot. Per San Marino e le sue imprese, una maggiore integrazione nel mercato unico europeo, a cui potrà partecipare direttamente, significa uscire dalla dinamica del subire tutti gli oneri di un Paese terzo e poter finalmente competere “ad armi pari” con tutti gli altri Paesi. Inoltre, grazie all’Accordo, si potrà attivare una fattiva cooperazione in altri settori politici ed economici. Questo, come è stato detto più volte, mantenendo saldi i principi del mercato unico, ma concedendo a San Marino diverse deroghe che tengono conto delle sue dimensioni e capacità, oltre a diverse integrazioni “progressive”, come quella del settore dei servizi finanziari, che secondo le indiscrezioni si è tradotta in un transitorio di ben 15 anni.

TEMPISTICA: LA FIRMA NEI PRIMI MESI DELL’ANNO

“Si apre ora una fase di riordino dei testi dell’Accordo al fine di giungere entro i primi mesi dell’anno alla possibile firma”, hanno fatto sapere dalla Segreteria agli Esteri. Di fatto, l’accordo politico raggiunto sul negoziato concluso è già una sostanziale parafatura dell’Accordo di Associazione, che comunque deve essere firmato e, come previsto, ratificato. Per la Commissione europea l’iter dovrebbe essere velocizzato dal mandato conferito allo stesso Šefčovič l’anno scorso (e quindi non dovrebbe passare al vaglio di tutti i Parlamenti dei singoli Stati membri): la Commissione presenterà infatti proposte di decisione del Consiglio sulla firma e sulla conclusione dell’Accordo di associazione e il Parlamento europeo dovrà dare la sua approvazione.

Per San Marino, invece, la ratifica spetta al Consiglio Grande e Generale ovviamente. Ma mentre Andorra ha già annunciato che proclamerà un referendum (“vincolante”, ha specificato il Primo Ministro Espot) a fine 2024, sul Titano sembra abbastanza trasversale a politica e parti sociali l’idea di non convocarlo, se non a distanza di qualche anno una volta evidenziati i risultati conseguenti.

SERVIZI FINANZIARI: “ACCESSO PROGRESSIVO”

L’Accordo di Associazione prevede, da una parte la partecipazione di San Marino e Andorra a un mercato interno omogeneo ed esteso, in condizioni di parità di concorrenza e di rispetto delle stesse regole, dall’altra un quadro istituzionale coerente, efficace ed efficiente, che comprenderà l’interpretazione e l’applicazione coerente dell’accordo in linea con la giurisprudenza della Corte di giustizia europea e un meccanismo di risoluzione delle controversie con la stessa Corte come arbitro ultimo per le controversie sull’interpretazione e l’applicazione dell’accordo.

Saranno inclusi anche i servizi finanziari, ma l’accesso al mercato interno in questo settore sarà progressivo e dipenderà dall’esito positivo della verifica della solidità del quadro normativo e di vigilanza degli Stati associati. La conformità con l’acquis in materia di antiriciclaggio sarà comunque un prerequisito e le autorità di vigilanza europee svolgeranno un ruolo centrale nel processo di verifica.

Allo stesso tempo, l’Accordo di associazione stabilirà un quadro per sviluppare e promuovere il dialogo e la cooperazione in aree di interesse comune, come la ricerca e lo sviluppo, l’istruzione, la politica sociale, l’ambiente, la protezione dei consumatori, la cultura o la cooperazione regionale.  In linea con le direttive di negoziato del 2014, l’Accordo di associazione terrà conto della situazione particolare di Andorra e San Marino, nonché delle loro specificità derivanti dalle relazioni di prossimità con gli Stati membri dell’UE confinanti, dalla loro geografia, dalle loro dimensioni e dalla loro popolazione relativamente ridotta. Ciò si rifletterà in una serie di adattamenti e in diversi periodi di transizione per l’attuazione e l’applicazione di parti dell’acquis dell’UE.

BECCARI (ESTERI): “UN REGALO AI GIOVANI”

“Oggi è un giorno bellissimo”, ha commentato il Segretario di Stato Beccari, “che dopo otto anni ci vede trovare un accordo politico su questo Accordo di Associazione che rappresenta un’evoluzione importante nei rapporti tra la Repubblica di San Marino e l’Unione europea. Oggi possiamo comunicare di aver raggiunto un importante compromesso su tutto il testo che ci permette di iniziare una nuova fase dei rapporti. È fondamentale poter essere integrati in questo formidabile mercato. È un accordo che stiamo regalando alle nuove generazioni, saranno i giovani a beneficiarne maggiormente. Per San Marino questo è un passaggio importante e sfidante, una grande opportunità”

ŠEFČOVIČ: “BENEFICI PER TUTTI, ANCHE PER L’UE”

“Accolgo con favore l’accordo raggiunto dai capi negoziatori, grazie ai loro instancabili sforzi degli ultimi due anni e alla loro risoluta volontà di trovare un accordo, che andrà a beneficio sia della popolazione di Andorra e San Marino, sia dell’Unione Europea”, ha affermato il Vice Presidente Šefčovič. “Questo accordo di associazione sancirà una relazione privilegiata tra l’UE e Andorra e San Marino, entrambi situati nel cuore dell’Europa e del nostro mercato interno. Costituisce un solido precedente per altri Paesi terzi che intendono accedere al mercato interno dell’UE e invia un chiaro messaggio: l’UE è aperta a relazioni forti con i suoi vicini”. Entrando nel dettaglio, “il nostro accordo è simile all’accordo sullo Spazio economico europeo (SEE) che abbiamo con Norvegia, Islanda e Liechtenstein. Anzi, credo che siamo andati anche oltre, rendendo l’accordo di associazione con Andorra e San Marino l’accordo più completo che l’UE avrà con un Paese terzo. Quindi una sorta di SEE plus”. “L’allineamento con l’acquis dell’UE in materia di mercato interno”, ha spiegato, “sarà vantaggioso per entrambe le parti. Gli operatori economici e i cittadini dell’UE, in particolare quelli delle regioni limitrofe, dovrebbero trarre beneficio dalla facilitazione degli scambi di beni e servizi e da maggiori e migliori opportunità di lavoro. Decine di migliaia di nostri cittadini lavorano e vivono in questi Paesi. L’Accordo di associazione garantirà che il principio dell’UE di non discriminazione sulla base della nazionalità sia esteso ad Andorra e San Marino. Gli stessi principi andranno a vantaggio dei cittadini e delle imprese di Andorra e San Marino, che avranno accesso a un mercato interno di 450 milioni di cittadini”.

L’IMPATTO “POLITICO” SU ELEZIONI E RIFORME

Il primo assaggio di come la politica dovrà giocoforza impegnarsi nel processo di integrazione progressivo con l’Unione Europea si è avuto in Consiglio Grande e Generale, dove si è discusso anche delle riforme istituzionali necessarie al nuovo status di Paese Associato che San Marino potrebbe acquisire nei prossimi mesi. La strutturazione del Parlamento sammarinese e del Congresso di Stato, infatti, meritano una riflessione in vista dei nuovi impegni che dovranno essere assunti nei confronti dei nuovi interlocutori internazionali, anche e non solo a livello decisionale. L’altro punto, già evidenziato dal PDCS – partito di maggioranza relativa nel Paese e oggi forza maggioritaria nel Governo – nella conferenza pubblica delle scorse settimane, riguarda le elezioni e la prossima legislatura. Lo stesso partito, l’indomani della chiusura del negoziato, ha ribadito infatti che “l’Accordo di Associazione non è un punto di arrivo, ma di partenza. Il cammino che abbiamo intrapreso non si esaurisce oggi, ma si protrarrà necessariamente nella prossima legislatura, nel segno della massima continuità. Sarà il prossimo Governo a ricevere il testimone e, quindi, a dover dare attuazione ai contenuti dell’Accordo, a mettere in campo tutte quelle azioni e quegli interventi strategici per accompagnare il cambiamento. Sarà un lavoro impegnativo, che richiederà molti sforzi, ma sapremo essere all’altezza. Una priorità assoluta da porre in cima all’agenda delle forze politiche che vorranno dare vita alla futura maggioranza”.

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