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Michele Pazzini: la mia banda suona il jazz

da Alessandro Carli

Nell’ambito della rassegna “Occhi sul Teatro 2023”, organizzata dalla Giunta di Castello di Serravalle, sabato 16 dicembre 2023, nell’Auditorium Little Tony, Sala Polivalente, si esibirà il Trio di Michele Pazzini in un concerto di musica jazz.

Il progetto “Stick to Sticks” è un’ode alla musica composta dai più grandi batteristi jazz al mondo. Durante la loro carriera di accompagnatori, questi artisti hanno ambìto anche a progetti di bandleader, trovando più spazio per creare e condividere la propria musica originale.  Le composizioni spazieranno fra timbri melodici, dinamici, ritmicamente complessi e groovy.

Al giorno d’oggi questa musica viene eseguita raramente ed è per molti sconosciuta nel mondo del jazz. È per questo che il Trio avrà il piacere di accompagnare gli ascoltatori in un viaggio alla scoperta di bellissimi brani jazzistici.

Durante il concerto, il pubblico sarà guidato all’ascolto di composizioni di Jeff “Tain” Watts, Tony Williams, Victor Lewis, Ralph Peterson, Paul Motian, Elvin Jones per citarne alcuni. La serata sarà un omaggio a questi artisti e sarà arricchita da aneddoti, storie e curiosità.

Dall’Olanda quindi un concerto di musica jazz dove Michele Pazzini avrà il piacere e l’onore di suonare nel suo Paese natale con il suo trio olandese composto da Jim van de Klundert alla chitarra, Yussif Barakat al contrabbasso.

Nel 2012 San Marino Fixing lo aveva intervistato: vi riproponiamo alcune sue risposte.

È facile immaginare che abbia dei musicisti di riferimento.

“Sì, ce ne sono tanti. C’è Steve Gadd ad esempio, o Dave Weckl, Will Kennedy e poi tanti mostri sacri del passato. Tra gli italiani c’è sicuramente Tullio De Piscopo, che ho avuto l’onore di conoscere ad un seminario e con cui ho collaborato, in occasione di un suo concerto a Bologna, come assistente di palco e sound-checker”.

Per un batterista la strada più scontata è quella che porta al rock, o al pop…

“Invece ho scelto il jazz. Come mai? Come tanti, qualche anno fa suonavo con i miei amici nella tavernetta sotto casa. Facevamo rock, punk. Poi ho scoperto il jazz e da lì è iniziato il mio percorso. Differenze tra batteria rock e jazz? Il rock lo conosco poco ma credo sia un modo tutto diverso di portare il tempo, il tocco, le sonorità. Nel jazz per il batterista è tutto un gioco di orecchio, di sguardi, di interplay con gli altri musicisti”.

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