“Comprate da Biscein. Fave! Balose! Lupini!Brustolein”. Chi ha visto il capolavoro di Fellini non può dimenticare le battute di uno dei personaggi più bizzarri e divertenti del film che gira con il suo carretto sgangherato. La scelta di aprire con Biscein e non con altri personaggi la sa bene uno degli autori. Sarebbe stato più “popolare” e facile iniziare con il professore di greco Fighetta, e la sua memorabile interrogazione a Ovo che vi riproponiamo.
Professore: “Acta necròn garpesònton, issemàr psamèn fosìn, cheeleo ienimèn fonès. È bella la lingua greca, vero?”.
Ovo: “Ostia!”.
Prof.: “Com’è musicale, eh?”.
Ovo: “Eeeh!”.
Prof. “Emarpsamen… ripeti”.
Ovo: “E-mar-psa…”. (sputo).
La classe ride.
Prof.: “No… no…”.
Ovo: “Non ci riesco!”.
Prof.: “State un po’ zitti, voialtri! Coraggio…”.
Ovo: “Professore potrebbe essere così gentile? Scusi, me lo potrebbe far risentire?”.
Prof.: “Certo, certo, certo… guarda: E-mar-psa-men… fai attenzione alla lingua, deve battere qui, contro il palato…. poi, cacciala fuori… E-mar-psa-men… coraggio!”.
Ovo: “E-mar-psa…” (pernacchia).
La classe ride.
Ovo: “State zitti, che faccio una gran fatica… dai….”.
Prof.: “Dunque, su, coraggio, E-…..”
Ovo: “E-mar-psa….” (pernacchia) “Ha sentito? È difìcile (con una f sola, alla romagnola) il greco! Come la metteva la lingua?”.
Il professore mostra come impostare la lingua, Ovo lo segue: “Non così fuori… tra i denti…”
Ciccio: “Dai, Ovo, che ci sei vicino!”
Prof.: “Emar…..”
Ovo: “Emar…..” (tira un sospiro profondo ed esplode in una fragorosa pernacchia)
Prof.: “Va a posto, Perdio!!!!”
Ovo, sconsolato: “C’ero quasi riuscito, però…”.
“Amarcord dalla A alla Z” di Davide Bagnaresi e Miro Gori (Edizioni Sabinae) è un prezioso abbecedario sui personaggi del capolavoro di Federico Fellini uscito esattamente 50 anni fa (1973) e vincitore dell’Oscar come miglior film straniero nel 1975.
Dalla Z di Zeus, passando per Biscein, Fulgor, Gradisca, Giudizio, Rex, lo zio matto, la tabaccaia, la Volpina: aneddoti e curiosità per “conoscere” più da vicino i protagonisti del film più “riminese” del Maestro e di Guerra.