Home Dal giornale Editoriale: Accordo UE, non “da soli” ma unici

Editoriale: Accordo UE, non “da soli” ma unici

da Daniele Bartolucci

La sospensione della trattativa da parte del Principato di Monaco non ha stupito nessuno degli addetti ai lavori e, anche se le motivazioni ufficiali non fanno trapelare i dettagli, si può comprendere facilmente come lo status quo dei monegaschi abbia tutti i presupposti per sostenersi anche senza un Accordo di Associazione. Le caratteristiche economiche (si parla infatti di integrazione al “mercato unico” non ad altre dinamiche) di questo Stato sono infatti molto diverse da quelle degli altri due partecipanti alla trattativa. Lo erano anche nel 2015 quando si decise per questa strada, lo sono oggi e lo saranno anche domani, a questo punto. Un po’ diverso il caso di Andorra, perché qualche similitudine in più con San Marino c’è, ma sicuramente non è paragonabile sul piano della varietà di aziende e settori di operatività, visto che sul Monte Titano c’è praticamente tutto quello che c’è in un normale paese industrializzato. L’ultimatum del primo ministro Xavier Espot, del resto, è focalizzato solo su un dossier, quello dei servizi finanziari, perché quello è il settore trainante, non l’unico, ma il settore trainante dell’economia di Andorra. E San Marino? Il settore bancario è fondamentale, ma non ha più da anni quel ruolo, visto che il PIL sammarinese è in gran parte creato dall’industria (manifatturiera in primis, ma anche dai servizi per le imprese) e dal turismo (commercio e tutto ciò che vi gravita attorno). In questo, San Marino è unica, completamente diversa da Monaco e Andorra, e diverse – di fatto – sono anche le aspettative sull’Accordo. Anche perché al contrario degli altri, la domanda da porsi è: se ne può fare a meno?

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