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Editoriale: le sedute segrete su cose note

da Daniele Bartolucci

L’utilità delle discussioni “in seduta segreta” non può essere messa in discussione quando si trattano temi che, per portata degli interventi o per specificità dei dati che vengono trattati, potrebbero avere un impatto importante su economia, società o l’intero Paese laddove venissero “raccontati” male o peggio strumentalizzati contro San Marino stessa.

Se questo è il principio di base, le occasioni per evidenziare che questa motivazione sia venuta meno più volte non sono mancate. Basti pensare alla trattativa con la Commissione Europea per l’Accordo di Associazione, di cui a forza di “sedute segrete” nel Paese non ci sono ancora documenti ufficiali su cui poter ragionare e farsi un’opinione su diversi temi. Ma quello che è accaduto in questi giorni forse è ancora più evidente: lasciamo perdere che si è discusso per la seconda volta il Programma Economico 2024 e ancora nessuno non può leggere il documento depositato, ben due punti all’ordine del giorno della Commissione Finanze sono stati messi in “seduta segreta”. Una sull’attività della Società di Gestione degli Attivi ex BNS e “alle soluzioni individuate per garantire i rimborsi dei correntisti ex Banca CIS”, l’altra “sullo stato di avanzamento del progetto NPL e relativa cartolarizzazione crediti” e “anche sulle ipotesi di cessione” di Cassa di Risparmio e Banca di San Marino. Alzi la mano chi non ha letto i giornali italiani che nelle scorse settimane hanno trattato tali argomenti. Il segreto semmai è perché circolino più notizie fuori che a casa propria. E perché, nonostante siano cose note, si discutano (dopo) in “seduta segreta”.

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