Home Notizie del Giorno Commissione Finanze, giovedì 21 Settembre mattina (report SMNA)

Commissione Finanze, giovedì 21 Settembre mattina (report SMNA)

da Redazione

Terminata la seduta segreta, i lavori della commissione Finanze ripartono questa mattina dall’esame in sede referente del progetto di legge “Legge sul consumo” presentato dal segretario di Stato per l’Industria Fabio Righi.
La norma, sottolinea, è “necessaria per essere maggiormente aderenti agli standard internazionali”, ma “non si tratta di un codice del consumo bensì di una legge quadro”. In particolare sull’Autorità di vigilanza si rimanda a un decreto delegato la definizione della sua attività ma ne vengono specificate le funzioni. Viene inoltre introdotta la class action. Si tratta dunque, ribadisce il segretario di Stato, di un “importante passo in avanti che porta con sé una serie di semplificazioni come l’abrogazione della Commissione prezzi. C’è stato il confronto con le associazioni di consumatori e con le categorie economiche per trovare il giusto equilibrio”.
Sono sette i consiglieri che intervengono nel dibattito, concentrandosi in particolare sul ruolo delle Autorità: per Alessandro Rossi del Gruppo misto è “necessario fare una ricognizione di cosa comporta l’adesione all’accordo europeo, capire quante e quali Autority non sono istituite, prevedere una loro riorganizzazione e poi diramare le normative di riferimento”. Mentre il collega di Rete Emanuele Santi chiede una riflessione attenda sugli articoli 10 e 11 che riguardano l’Autorità. Dunque “bene la class action, ma manca un passo principale, il rapporto con l’Ue e cosa ci chiederà sulle Autority”. Da qui una serie di emendamenti presentati su cui il Movimento chiede il confronto con una sospensione della seduta.
“Non ha senso individuare l’Autority e poi qualcuno da qualche altra parte fa la regolamentazione. Ed è importante il rapporto con le attività di controllo, ci sono ambiti che non vanno sovrapposti”, sostiene Pasquale Valentini del Partito democratico cristiano sammarinese. Michela Pelliccioni di Domani-Motus Liberi sottolinea che il progetto di legge “garantisce una maggiore trasparenza anche nell’attività legata ai prezzi e può rappresentare sia una possibilità di maggiore competitività sia una spinta a un’offerta più profittevole. Ne beneficerà consumatore e Paese”. Sull’Autoruty chiede di evitare “l’ennesimo ufficio pubblico” Matteo Ciacci di Libera, segnalando anche la necessità di intervenire sul finanziamento ai sindacati e sull’autonomia delle associazioni dei consumatori. Dello stesso avviso Roberto Ciavatta di Rete: l’attuale meccanismo di finanziamento “non invoglia le organizzazioni sindacali ad andare tra i lavoratori per cercare tesserati e così sono meno rappresentativi e forti in fase di trattativa. Stesso discorso per le associazioni di consumatori”. Infine Matteo Rossi di Noi per la Repubblica si dice soddisfatto del dibattito iniziale e sottolinea che “il provvedimento deve trovare la modalità perché i vari soggetti e apparati in gioco riescano a coesistere al meglio”. Inoltre “occorre lavorare per garantire maggiore potere d’acquisto per le famiglie”.

Terminato il dibattito preliminare si passa all’esame dell’articolato. All’articolo 1 “Finalità e oggetto”, il consigliere di Rete, Santi, dato “il clima costruttivo, siamo tutti d’accordo che la legge vada avanti, e che la minoranza ha garantito il numero legale mentre la maggioranza ha numeri risicati”, chiede un’interruzione della seduta per un confronto sugli articoli 10 e 11 che riguardano l’Autority per “evitare un muro contro muro”. Gli emendamenti di Rete, aggiunge, vanno nella direzione di evitare duplicazioni di funzioni con Polizia civile e Ufficio di controllo, e di rivedere la delega dopo l’accordo di associazione. Concorda con la richiesta di sospensione dei lavori Andrea Zafferani di Repubblica futura e il segretario di Stato Righi accorda l’interruzione. Al termine della quale viene annunciato il raggiungimento di un’intesa sull’articolo 10.
L’esame dell’articolato riprende: all’articolo 2 “Principali definizioni” viene accolto un emendamento del governo con modifiche prettamente tecniche. Il consigliere di Repubblica Futura Nicola Renzi pone tre interrogativi: “Se sia stata tenuta presente la conformità alla normativa quadro europea, se sia stata tenuta presente la permeabilità con la normativa italiana, se possiamo stare tranquilli sulle televendite”. Il segretario di Stato Righi replica che “la norma è stata mandata agli uffici per il vaglio alle normative europee, si è tenuto conto della normativa italiana, adottandola al nostro ordinamento, e le televendite sono definite e normate. Ci sono stati riscontri positivi dai controlli e si interviene anche sulle truffe online”.
All’articolo 4 “Informazione del consumatore e obblighi generali”, viene accolto un emendamento tecnico del governo e il consigliere Renzi sottolinea che “l’articolo ci fa capire come il percorso di associazione europea sia ineludibile”. Il collega di partito Zafferani chiede se ci sia l’obbligo di “indicare il luogo di provenienza di ogni singolo prodotto”. Si garantiscono, replica Righi, “i minimi standard internazionali”.
A questo punto, come concordato, la seduta viene sospesa e ripartirà nel pomeriggio alle 14.30.

SMNA

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