Home Notizie del Giorno Comitato ex correntisti Cis: Pacta sunt servanda e “parole, parole”

Comitato ex correntisti Cis: Pacta sunt servanda e “parole, parole”

da Redazione

Il Consiglio Grande e Generale nei giorni scorsi ha esaminato l’istanza d’Arengo n. 3 con la quale era stato richiesto all’aula di impegnarsi alla “destinazione dei crediti già recuperati da Società di Gestione del Risparmio già banca Nazionale Sammarinese e di quelli che verranno recuperati agli ex correntisti di Banca CIS i cui risparmi sono stati convertiti in Titoli di Stato. L’istanza, come noto, è stata rigettata con la riedizione di geometrie politiche ante-crisi. Le ragioni espresse dalla Segreteria alle Finanze per invitare l’aula al rigetto dell’istanza sono state il fatto che – per stabilire il banale principio che quanto recuperato debba essere prioritariamente destinato ai risparmiatori – dovesse essere emesso un futuro Regolamento. Fino ad oggi i correntisti ex CIS sono stati illusi e traditi svariate volte. Prima era stata promessa loro la restituzione dei propri risparmi in base a scaglioni spalmati su 3,5 e 7 anni. Impegno sottoscritto da tutte le forze politiche e approvato dalle istituzioni di vigilanza. Poi quegli anni, in una notte, sono diventati 10,18 e 25. Chiedevamo, pertanto, che a livello di metodo e di criteri di distribuzione l’aula consiliare impegnasse il Governo a stabilire criteri certi per procedere ai futuri riparti quando fosse stato possibile e fossero state incamerate le disponibilità in base alle operazioni di liquidazione del patrimonio residuo di CIS e delle azioni di recupero intraprese. Quel che è stato distribuito sino ad oggi – assolutamente insufficiente a compensare i disagi derivanti dal congelamento dei propri risparmi non per anni ma per decenni – è stato deciso nelle segrete stanze senza alcun confronto ed alcuna chiarezza sul futuro metodo e sulle future prospettive. Chiedevamo un impegno di serietà e trasparenza, non certo la “pioggia di milioni” o la “liquidazione immediata di tutto e subito” di cui abbiamo – molto impropriamente – sentito parlare durante il dibattito in Consiglio. Nelle altre situazioni cui abbiamo assistito negli ultimi anni in ambito bancario il trattamento è stato molto diverso e gli impegni hanno trovato integrale e puntuale adempimento con l’assunzione di responsabilità in capo alle istituzioni. Abbiamo apprezzato chi ha detto che “sarà fatto di tutto” e che “l’impegno c’è già” per venire incontro ai bisogni ed alle aspettative tradite di molti cittadini e risparmiatori truffati ma perché quelle parole non siano un’ennesima illusione avremmo gradito che non restassero solo parole ma si tramutassero in un percorso concreto scritto nero su bianco. Noi, da par nostro, proseguiremo nella nostra battaglia di civiltà, impegno e serietà – in ogni sede possibile – per richiamare lo Stato e le sue istituzioni a nient’altro che a rispettare quegli impegni che per primi si erano assunti con la cittadinanza.

Thomas Biagi, per comitato correntisti

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