Sia nelle abitazioni private che nelle imprese, spesso ci si “imbatte” in una serie di contenitori che “racchiudono” prodotti di diversa natura. Alcuni possono essere puliti in autonomia e riutilizzati, altri invece no. Nella rubrica di questo mese proviamo a “muoverci” quindi in questo campo, partendo dalle abitazioni. In linea di massima i barattoli di vetro o di plastica che “preservano” gli alimenti – come ad esempio l’olio, i sottaceti, le verdure sottolio, il vino o la passata di pomodoro – sono tutti riciclabili in maniera autonoma: basta pulirli per bene e, se serve, cambiare i tappi (che, essendo di metallo, sono recuperabili al 100%). In ambito industriale possiamo dire che detergenti, pesticidi e detersivi – tutti prodotti che si possono trovare sia in forma liquida che solida all’interno di barattoli o confezioni di plastica – richiedono qualche regola. Una volta utilizzati e svuotati, subentra la fase della gestione del rifiuto: siamo nella categoria dei cosiddetti “pericolosi”. Le sostanze pericolose contenute si distinguono in due grandi categorie: liquidi e solidi. Nel primo gruppo rientrano il gasolio, le soluzioni acquose degli inchiostri, i detergenti, i detersivi, i carburanti, gli oli esausti. Nel secondo invece le vernici, le polveri da carteggiatura provenienti dal lavoro dei carrozzieri, e molte materie prime. Tutti materiali molto presenti anche sul Titano anche grazie alla presenza di tantissime realtà industriali.
Accade talvolta che alcune persone, con sapone e spazzola, lavino con cura i barattoli o le bottiglie per poi riutilizzarle come recipienti per contenere altri materiali. Ora: se si intende riempire le taniche di plastica con altra benzina, i problemi sono quasi nulli. È invece molto dannoso per la salute riutilizzare per scopi “alimentari” un contenitore che in precedenza aveva al suo interno sostanze pericolose. Non basta lavare con cura, anche più e più volte, barattoli e bottiglie: se sono state a contatto con materiali pericolosi, qualche traccia rimarrà sempre. Meglio quindi smaltirle. Per una corretta procedura, è necessario rivolgersi alle aziende specializzate, come la IAM srl, che è in grado di recepire nei suoi impianti sia i contenitori che hanno accolto materiali pericolosi sia allo stato liquido che solido.
Per quanto riguarda la carta e i cartoni, sempre più spesso il packaging è “usa e getta”. È buona regola usarlo ma, quando è possibile, non gettarlo: può venire utile per i traslochi quando si deve incartare e proteggere qualche oggetto fragile oppure per confezionare qualche regalo.
Infine il legno, un materiale che non conosce davvero stagioni: in inverno spesso viene utilizzato per la stufa e il caminetto, in estate per i barbecue. Quali scegliere? Quello “naturale”, cioè quello “grezzo” (che viene impiegato, spesso, anche per i bancali che vengono impiegati nelle attività produttive). Benissimo, per “accendere” il fuoco, anche le cassette di legno della frutta e della verdura mentre bisogna fare massima attenzione ai legni laccati e agli armadi (purtroppo c’è chi ancora li “butta” nel fuoco): parliamo di legni “trattati” che non devono assolutamente essere bruciati.