Home Dal giornale La raccolta e la distillazione della lavanda: dentro il mondo “viola” di Ghenea

La raccolta e la distillazione della lavanda: dentro il mondo “viola” di Ghenea

da Alessandro Carli

“La speranza è verde. L’amore è rosso. Il pensiero è blu come il mare. La meraviglia ha il colore della lavanda”. A questo aforisma dello scrittore Fabrizio Caramagna ci permettiamo di aggiungere qualcosa: la meraviglia ha sì il colore della lavanda ma anche il suo profumo. Quel profumo che ti accoglie quando si arriva davanti a Ghenea, cooperativa biologica e marchio della Cooperativa Olivicoltori Sammarinesi (COS) e che da pochi giorni ha finito la raccolta della preziosa “pianta viola”.

Ad accoglierci Flavio Benedettini che nelle brevi pause di lavoro racconta come avviene la distillazione per ottenere gli oli essenziali.

Brevi pause che però ci “chiamano” a seguire, non solo con lo sguardo, tutti i passaggi della lavorazione: l’apertura del coperchio della grande “cisterna” verticale, l’uscita del vapore profumatissimo, il successivo riempimento. Enormi sacchi di lavanda vengono fatti scivolare nel contenitore, poi Flavio, assieme a Giandomenico Guidi, sistema tutto con l’uso delle mani e – come accadeva un tempo quando si vendemmiava – con i piedi. “Da quest’anno raccogliamo la lavanda con un macchinario apposito: prima questa operazione avveniva a mano” esordisce Flavio. “È una fase molto delicata: occorre aspettare che la rugiada della notte si sia asciugata quindi alle 7 o alle 7 e 30 della mattina dobbiamo essere pienamente operativi”. Anche il periodo non è casuale, anzi: “La raccolta avviene tra la fine di maggio e i primi di luglio, quando le api si ‘disinteressano’ dei fiori, Quando ‘lavorano’ è importante non disturbarle”. Nel frattempo il grande alambicco lavora in silenzio. “Dopo un’ora e mezza di lavorazione a vapore, uscirà l’olio essenziale e l’idrolato, un’acqua aromatica ricca di proprietà. Se messa a contatto con la pelle dona un effetto di freschezza” racconta. I tempi che passano dalla raccolta alla distillazione sono davvero brevi, circa un’ora.

“Distillare le piante fresche, oltre a mantenere inalterate le proprietà qualitative della lavanda, evita che si inneschino processi di fermentazione, i quali potrebbero danneggiare l’essenza dell’olio”.

Gli impieghi sono molteplici: dalla cosmesi alla tavola (lo scorso autunno è stata presentata “LaVanda”, la nuova “linea” di biscotti frollini creata dalla sinergia tra il Consorzio Terra di San Marino e La Serenissima, storica azienda di dolci). Ma prima di arrivare al “prodotto finito”, la lavanda segue un preciso percorso di trasformazione: le piante appena raccolte sono messe in un contenitore chiuso ermeticamente. A questo punto un bollitore esterno produce vapore che viene introdotto a pressione nella parte inferiore del contenitore. Il vapore passa attraverso le piante per vaporizzare gli oli volatili. Da qui la miscela di vapore e olio vaporizzato sale e passa attraverso una serpentina refrigerante dove si condensa e viene raccolta in un contenitore dove l’idrolato e l’olio essenziale si separano per il differente peso specifico: la prima nella parte inferiore e l’olio in superficie. Tutto il processo di distillazione avviene attraverso il vapore, senza quindi alcun agente chimico.

“Lavoriamo solo con concimi organici, gli unici ammessi in agricoltura biologica” conclude Flavio. “Credo che la Repubblica di San Marino abbia le potenzialità per diventare il primo Stato totalmente ‘bio’. Sarebbe un biglietto da visita che potrebbe aprire grandi opportunità per il Paese”.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento