Sono “ancora in movimento”, per citare l’album che hanno presentato sabato 22 luglio sul palco del Verucchio Festival 2023 (“Still Moving”), e con loro anche il pubblico che, dopo aver fatto di tutto per starsene seduto, si è alzato per ballare. Superconcerto, quello eseguito magistralmente da Justin Adams e Mauro Durante, due artisti dal pedigree cristallino: il primo collabora con Robert Plant (non esattamente l’ultimo), il secondo è l’anima del Canzoniere Grecanico Salentino, i Maestri della pizzica. E pizzica è stata, sabato, con un piccolo fuoriprogramma: il compleanno di Justin, che ha ringraziato il pubblico dopo aver ascoltato un corale “tanti auguri” che si è alzato a piena voce dalla platea.
Scaletta poderosa – in ordine sparso, “Dark Road Down”, “Amara Terra Mia” (di Domenico Modugno), “Cupa Cupa”, “Still Moving”, “Talassa”, “Red Earth”, “Calling Up”, “Djinn Pulse”, “Little Moses”, Volos” – per una “dimostrazione” di come si fa a trovare l’equilibrio tra le sonorità africane, la taranta, la pizzica, il blues e il rock: Justin ha una voce che sembra sia stata grattugiata con potenza sulla carta vetrata, Mauro fa “piangere” di gioia il suo violino per poi “battere” il tamburo, sciogliendo la quarta parete e inondando il pubblico di bellezza, di ritmo contagioso, di gioia.
Nel bis Jenny si alza dalla sedia. Ha lasciato la sua gonna nelle pagine musicali di Fabrizio De André, al suo ballo di tanti anni fa: oggi è una donna fasciata in un vestito estivo, e balla, balla, balla, al ritmo della pizzica, e nei suoi movimenti torna alla mente “la” frase di Pina Bausch, “Dance, dance, otherwise we are lost”. Suonate, suonate, suonate, Justin Adams e Mauro Durante (foto: A. Carli). Altrimenti siamo perduti.
Sipario.
