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Tajani a Radio 24: “Italia determinate per grazia a Zaki”

da Redazione

“Ruolo Italia determinante insieme alla nostra intelligence ha detto anche il presidente del Consiglio, ci siamo messi fin dall’inizio per cercare di ottenere la grazia per Zaki, ricordo due mie missioni in Egitto parlando con il presidente Al Sisi dove ho più volte ribadito la necessità di liberare questo giovane ricercatore, e ricordo di essere sempre stato ottimista ogni qual volta incontravo la stampa dopo gli incontro al Cairo. Le cose sono andate avanti, c’è stato un lavoro corale e alla fine il presidente egiziano ha deciso di concedere la grazia, una bella notizia per tutti e ora questo giovane ricercatore potrà venire nel nostro paese e avere una bella carriera davanti”. Lo ha detto Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, a 24 Mattino su Radio 24 (foto: Radio24 Il Sole 24 Ore).

“ZAKI: NESSUN BARATTO CON IL CASO REGENI”  

“Nessun baratto su Regeni, nessuna trattativa sottobanco. Il governo è stato in grado di far tornare in Italia un giovane ricercatore che rischiava di restare ancora un po’ di tempo in carcere, noi siamo riusciti ad ottenere questo risultato e mi pare che non sia un risultato di poco conto. Poi si può dire tutto ciò che si vuole, ma non c’è nessun baratto nessuna trattativa sottobanco, siamo persone serie, non facciamo baratti”. Lo ha detto Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, a 24 Mattino su Radio 24.

“UCRAINA: SE NON ARRIVA GRANO IN AFRICA PAGANO IN MILIONI, CRIMINE CONTRO INNOCENTI”

“Noi stiamo lavorando intensamente, anche attraverso le nazioni unite e sostenendo le azioni del Vaticano, sostenendo le azioni della Turchia affinché si possa riaprire il confronto tra russi e Ucraini. Accanirsi con popoli che non hanno nulla a che fare con la guerra, come sta facendo la Russia perché se non arriva il grano nei paesi africani a pagare il prezzo sono milioni di africani che non hanno nulla a che vedere con l’Ucraina e con la Russia, è profondamente ingiusto, è disumano, è un crimine contro milioni di persone innocenti. Continueremo a lavorare perché il corridoio verde che porta il grano attraverso la Romania e poi arriva al porto di Trieste possa continuare a operare, magari operare con più forza, quindi con più grano che viene esportato. Per noi i due punti fondamentali in questo momento sono la sicurezza della centrale di Zaporizhzhia e la sicurezza del trasporto del grano per permettere ai popoli africani che hanno bisogno di grano e altri cereali di potersi rifornire, non è facile perché la Russia sta usando questa vicenda per fini politici, quindi è una sorta di ricatto che è veramente inaccettabile”. Lo ha detto Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, a 24 Mattino su Radio 24.

“TRA DUE MESI LA CRISI DEL GRANO IN AFRICA”

“La vicenda del grano ucraino crea problemi, rischia di creare tensioni sociali, di provocare la fuga da paesi africani di persone che non possono nutrirsi nel loro paese, quindi si aggraverà in futuro la situazione, le conseguenze ci saranno in futuro, nel giro di un paio di mesi certamente ci saranno dei rischi. Noi stiamo lavorando per la crescita e lo sviluppo del continente africano, ieri ho incontrato il ministro degli esteri dell’Eritrea, domenica ci sarà un evento con tanti capi di Stato esteri alla Farnesina, decine di leader africani, del mediterraneo e del golfo per affrontare questa emergenza. Italia vuole essere protagonista di pace, noi vogliamo che il Mediterraneo non sia un mare trasformato in cimitero di migranti ma sia un mare di prosperità, di commercio, di sviluppo, un lavoro difficile, ma che siamo determinati a farlo”. Lo ha detto Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, a 24 Mattino su Radio 24.

“SALARIO MINIMO SPINGE IN BASSO LE RETRIBUZIONI”

“Noi vogliamo che tutti i lavoratori abbiano un salario ricco, il salario minimo spinge verso il basso le retribuzioni. Come si ottiene il salario ricco? Abbassando la pressione fiscale, già siamo intervenuti sul cuneo fiscale ma bisogna andare avanti poi bisogna intervenire detassando le tredicesime, bisogna intervenire detassando tutti i benefit ed i riconoscimenti premiali ai lavoratori e il lavoro straordinario e quello notturno. Poi bisogna attraverso una riforma, ma qui ci vuole più tempo, della giustizia, della burocrazia, una riforma tributaria ed una riforma fiscale, permettere alle imprese di vivere in un sistema liberale che permetta loro di poter lavorare meglio, di poter guadagnare di più, e quindi di poter pagare meglio i propri dipendenti. E’ una grande rivoluzione liberale quindi non dobbiamo accontentarci del salario minimo, perché anche la normativa europea parla in maniera molto chiara, il salario minimo deve essere fatto per legge soltanto nei Paesi che non hanno almeno l’80% della contrattazione collettiva. L’Italia ha più dell’80%, qualcuno cita altri Paesi come la Germania dove la contrattazione collettiva è molto limitata perché si fa la contrattazione nei Lander”. Lo ha detto Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, a 24 Mattino su Radio 24.

“PACE FISCALE NON È CONDONO, NON RIGUARDA EVASORI”

“La pace fiscale non è condono, la pace fiscale significa che chi ha sempre pagato e ha avuto problemi con il fisco a causa della crisi, se paga tutto e subito può avere uno sconto sostanziale, una sorta di concordato che permetta allo Stato di incassare il 60% di ciò che deve se paga subito, ma non un cittadino evasore, un cittadino che non ha potuto pagare per una serie di concause, può essere anche per un ritardo di pagamento, se sei un imprenditore, da parte della PA. Stiamo lavorando, c’è un dibattito aperto, nella delega fiscale c’è già una parte che va verso il concordato, si può lavorare su questo per vedere se si può migliorare in Parlamento la delega fiscale”. Lo ha detto Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, a 24 Mattino su Radio 24.

“GIUSTIZIA: NORDIO STA LAVORANDO BENE, SU MAFIA STRUMENTALIZZATO”

“Il ministro Nordio secondo me sta lavorando bene, qualcuno ha strumentalizzato le sue parole. Lui non ha mai detto che bisognava mettere nel programma di governo l’abolizione dell’associazione esterna, lui ha detto una cosa diversa, che andava nella direzione della lotta più dura contro la mafia, è cioè fare in modo che non ci sia una norma evanescente, ma che sia nel codice. Ma questo non è nel programma, a noi quello che interessa è la separazione delle carriere per avere un processo giusto, per garantire ai cittadini e per esaltare il ruolo del giudice terzo. Pubbliche accuse e difesa sono sullo stesso piano, nel momento in cui si inizia e si arriva a giudizio, il giudice farà pendere il piatto della bilancia che lui ritiene sia più vicino alla verità”. Lo ha detto Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, a 24 Mattino su Radio 24.

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