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IAM srl: il trattamento delle cose danneggiate dall’acqua

da Mirkare Manzi

Le immagini degli ultimi giorni, quelle riferite ai disastri provocati dall’alluvione che ha messo in ginocchio e allagato la Romagna (e parte dell’Emilia) con persone in difficoltà, altre munite di stivali e soprattutto mucchi e mucchi di oggetti accatastati lungo le strade o fuori dalle case mi portano inevitabilmente a trattare la gestione dei rifiuti sporcati da acqua a fango. Un dramma, quello riassunto nello slogan “Tin bòta”, che ha lambito solo parzialmente la Repubblica di San Marino ma che “riguarda”, che “tocca” anche il nostro territorio. 

Come comportarsi dunque, come trattare le cose che sono state danneggiate? Detto che i rifiuti degli edifici pubblici e privati vengono classificati come rifiuti urbani e che quelli “speciali” delle attività produttive, anche se alluvionati, rimangono tali, le attenzioni, sia per i privati che per le aziende, devono essere rivolte in particolar modo verso tre “categorie”: gli elettrodomestici e i macchinari; i materiali pericolosi quindi estintori, vernici, pitture e solventi; il ferro. Queste tre “classi” devono essere separate dagli altri rifiuti. I primi, chi ha avuto modo di osservare leggendo i giornali o informandosi sul web, vengono gestiti da piccoli camion specializzati che sono passati “a domicilio” a raccoglierli: si tratta di RAEE quindi di Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Anche i materiali pericolosi quindi estintori, vernici, pitture e solventi necessitano di grandi attenzioni: sono sempre rifiuti pericolosi. Il ferro infine: non va buttato assieme agli altri rifiuti ma va rigorosamente separato e non per motivi di recupero ma di criticità.

Tutto il resto, quindi materassi, mobili, eccetera, va a termodistruzione e quindi non si può recuperare.

È importante poi rimuovere ogni cosa fatta di cellulosa, legno o tessuto in quanto possono assorbire acqua e liquami che possono far crescere muffe e batteri.

Per le pulizie dei muri e dei pavimenti servono acqua calda, detergenti, guanti e una mascherina per proteggere le vie respiratorie. I vestiti, quelli recuperabili, vanno anch’essi lavati in acqua calda.

Chiudo con un’iniziativa che parte dalla Repubblica di San Marino e che esce dai confini dello Stato: “Un sorriso per Norcia & Non Solo” è un gruppo su Facebook – gestito da me e da Sara Podeschi – che si è già attivato per aiutare le zone alluvionate dell’Emilia-Romagna. Il primo servizio è stato svolto nel fine settimana del 20 e 21 maggio quando abbiamo organizzato una raccolta di quello che serve. La base logistica è la sede della IAM (Via Fondo Ausa, 16, 47890 Dogana, RSM) e grazie ai volontari siamo riusciti a preparare le spedizioni. Per non creare un’emergenza nell’emergenza non bisogna portare indumenti usati o armadi smontati ma solo quello che serve veramente come ad esempio badili, acqua, stivali, sacchi neri per i rifiuti, detersivi per lavatrici, dentifrici e spazzolini. Molte persone mi chiedono cosa possono fare: oltre a mettersi in contatto con il nostro gruppo, il mio consiglio è quello di recarsi al Centro di raccolta e distribuzione allestito presso la scuola ‘Don Milani’ di Cesena, di fronte al Carisport dove un gruppo di persone organizza gli interventi da fare.    

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