Home Dal giornale UE, focus sulle leggi del lavoro: si fa strada un sistema di quote

UE, focus sulle leggi del lavoro: si fa strada un sistema di quote

da Daniele Bartolucci

La trattativa per l’Accordo di Associazione con l’Unione Europea prosegue, con una fitta agenda di incontri e, soprattutto, con una nuova impostazione “interna”, che vedrà allargare il confronto tra l’attuale delegazione istituzionale e il Consiglio Grande e Generale, anche con le parti sociali, in particolare le categorie economiche, che sono di fatto quelle più coinvolte nel processo di integrazione con il mercato unico europeo.

A darne l’annuncio è lo stesso Segretario agli Esteri, Luca Beccari, nell’aggiornare i lavori in corso alla luce dell’ultimo round negoziale conclusosi proprio in questi giorni. Svoltosi, non a caso, assieme al collega al Lavoro, Teodoro Lonfernini, perché l’incontro verteva proprio su tale ambito. Al centro del confronto c’era infatti la libera circolazione dei lavoratori, uno dei cardini del mercato unico europeo e anche uno dei temi sensibili per il sistema e per le aziende stesse. Attenzione puntata, dunque, anche “sul nostro percorso riformatore, di cui un’altra parte andrà in seconda lettura proprio la prossima settimana”, ha spiegato Lonfernini, “e su cui c’è stata una valutazione positiva da parte dei tecnici di Bruxelles, dove hanno ben compreso che il nostro sistema è già inclusivo, con 7.000 cittadini italiani, e quindi europei, che lavorano a San Marino. Del resto, negli ultimi anni abbiamo già allineato molto il nostro sistema a quello europeo, e questo, insieme alla nuova riforma, ci avvicinerà ancora di più e faciliterà l’eventuale integrazione prevista con l’Accordo”. Questo però non toglie che ci siano ancora dei nodi da sciogliere: “La nuova riforma”, ha spiegato infatti Beccari, “ridurrà le precedenti barriere all’assunzione dei frontalieri, che potevano essere considerate discriminatorie. C’è comunque consapevolezza del fatto che San Marino necessita di tempo per armonizzare il suo sistema a quello europeo. Così come stiamo facendo con la libertà di stabilimento delle persone”. La soluzione potrebbe dunque essere quella “di un sistema di quote annuali, analogo a quello in vigore in Liechtenstein”.

Altro tema delicato, trattato dalla Commissione, è stato quello degli aiuti di Stato dati alle banche in passato, “per capire se rientrano o meno nella disciplina Ue”.  Di questo se ne parlerà ancora, anche perché sono previsti diversi round negoziali nei prossimi mesi, in pratica uno al mese. Già a dicembre è stato fissato il prossimo bilaterale e “da gennaio a giugno se ne faranno altri sei”, aggiorna Beccari, “oltre ad alcuni incontri più tecnici di approfondimento. Poi, penso verso l’estate, inizieranno anche altri multilaterali con Monaco e Andorra”. Nel mentre, però, anche San Marino aprirà un confronto interno più puntuale sui temi specifici e per farlo si sta mettendo nero su bianco, forse già nella finanziaria di fine anno, un provvedimento che istituzionalizzi questo tavolo di confronto, allargandolo quindi alle parti sociali e in particolare alle categorie economiche, perché possano contribuire al dibattito anche sulla base delle proprie esperienze e necessità.

In parallelo, saranno messe in campo iniziative per illustrare l’accordo alla cittadinanza.

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