Home Dal giornale Giuliano Gozi, l’alpino del Monte Titano

Giuliano Gozi, l’alpino del Monte Titano

da Alessandro Carli

In occasione della 93esima adunata degli alpini, ospitata a Rimini e a San Marino, la città di Fellini ha ospitato per dieci giorni la mostra “Su pei monti”, curata dall’architetto Pier Luigi Foschi, incaricato del lavoro dal Gruppo A.N.A di Rimini e dalla sezione bolognese romagnola: tra i cimeli, ha ricordato lo stesso Foschi, una sezione è stata dedicata agli eroi alpini del territorio come giusto tributo alla Romagna e a San Marino, con i suoi volontari tra questi ultimi il tenente Gozi Giuliano di San Marino volontario Alpino della prima guerra mondiale”.

La pronipote Paola Barbara Gozi, ha messo a disposizione una serie di oggetti a lui appartenuti mentre su una parete è stato appeso un grande pannello che ha voluto ricordare la storia del politico sammarinese.

Tra i passaggi, quello sulla Prima Guerra Mondiale quando “ottiene dapprima il grado di Sottotenente del 3° Reggimento degli Alpini, in seguito viene promosso Tenente, aggiudicandosi una medaglia di bronzo al valore per “prove di fermezza e di coraggio, non ritirandosi che solamente a seguito di ordini superiori”, la “Croce di guerra, medaglia della Guerra Europa, medaglia d’onore all’esercito e all’armata, medaglia d’argento della Repubblica di San Marino, medaglia di benemerenza per i volontari della guerra 1915-1918”.  

LA VITA DI GIULIANO GOZI

Nato a San Marino il 7 agosto del 1894, studente di giurisprudenza all’Università di Bologna nel 1914-1915, si arruolò volontariamente, benché sammarinese, a fianco dei “fratelli italiani” nella guerra 1915-1918.

Rifiutato dal 27esimo Reggimento fanteria di Forlì a Bologna, fu arruolato nel 35º Reggimento fanteria e inviato alla Scuola militare di Modena. Nel novembre 1915, nominato sottotenente degli Alpini, fu mandato subito al fronte col Reggimento, combattendo nella Valle del Boite e sulle Tofane (Cima Lagazuoi, Forcella di Fontananegra, Castelletto, Cima Falzarego), dove ottenne una medaglia di bronzo al valor militare.

Promosso tenente nel 1916 e inviato all’istruzione reclute e poi al servizio di sicurezza per reprimere i moti contro la guerra a Torino, dopo Caporetto, nel novembre 1917, tornò al fronte col Battaglione Monte Pasubio del 6º Alpini, partecipando alla resistenza contro gli austro-tedeschi sul Monte Grappa e in Valdastico. Lasciò il Regio Esercito il 4 settembre 1918. Il Consiglio Grande e Generale, nella sua seduta del 30 aprile 1918, lo nominò Segretario di Stato per gli Affari Esteri. Rifiutò di ricevere il premio in denaro per i combattenti volontari, ma ricevette la medaglia d’argento della Croce Rossa Italiana, la medaglia d’argento della Repubblica di San Marino e la medaglia interalleata.

Il 10 agosto 1922 partecipò alla fondazione del Partito Fascista Sammarinese, di cui fu uno dei principali esponenti fino allo scioglimento nel 1943. Tale partito si propose come rappresentante del limitato ceto medio, costituito da poche famiglie di proprietari terrieri.

Il 1º ottobre venne eletta una reggenza filofascista grazie all’appoggio della maggioranza dei partiti al governo. Le elezioni politiche del 1923 videro andare al potere il PFS con un programma simile a quello del partito fascista italiano, con gli identici caratteri antidemocratici. Il partito si caratterizzò per numerosi episodi di violenza nei confronti degli esponenti dell’opposizione di sinistra. Sfruttando la scarsa compattezza degli altri partiti, nello stesso anno venne sciolto il Consiglio Grande e Generale, trasformandolo in Consiglio Principe e Sovrano. Nel 1926 furono indette nuove elezioni, alle quali si presentò un’unica lista di candidati fascisti con una piccola rappresentanza di cattolici, e vennero sciolti gli altri partiti.

Si instaurò così il regime, che trasformò lo stato sul modello di quello italiano.

La mancanza di coesione interna al PFS lo costrinse ad una continua ricerca dell’appoggio del Partito Nazionale Fascista italiano.

Il PNF ebbe così una sempre più profonda influenza nella politica di San Marino, che vide ridursi la propria autonomia.

Nel 1939 firmò con il re d’Italia Vittorio Emanuele III la Convenzione di amicizia e di buon vicinato tuttora in vigore tra i due Stati.

Fu Segretario di Stato agli Affari Esteri fino al 1943 e Segretario di Stato degli Interni ad interim; inoltre fu per ben cinque volte Capitano Reggente (la prima nel 1923, l’ultima nel 1942).

Nella Repubblica di San Marino, esattamente a Città, c’è un progetto che lo vide “impegnato in prima persona”. L’Ara dei Volontari, l’opera voluta dal Segretario di Stato per gli Affari Esteri Giuliano Gozi, in occasione dell’inaugurazione (avvenuta nel mese di settembre del 1927) è stata celebrata dalle Poste di San Marino con una serie di 3 valori del valore rispettivamente di 50 centesimi, 1,25 Lire e 10 Lire.

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