San Marino si “affaccia” sul mare. Nella seduta del Consiglio Grande e Generale della seconda metà di marzo è stata presentata all’Aula anche la Relazione per l’adesione al protocollo del 1997 di emendamento della convenzione internazionale per la prevenzione dell’inquinamento da navi del 1973 come emendata dal relativo protocollo del 1978.
LA RELAZIONE LETTA AL CONGRESSO
“Il Congresso di Stato – si legge nella relazione – ha dato avvio all’iter di adesione al Protocollo con la delibera n. 4 del 31 gennaio 2022 e la Commissione Affari Esteri ne ha preso atto il 10 febbraio 2022. Questa adesione è stata richiesta con nota del Direttore Generale dell’Autorità per l’Aviazione Civile e la Navigazione Marittima il 10 agosto 2021, prot. MNA/01/666/21 con oggetto “Ulteriore sviluppo del progetto marittimo”. Anche questa adesione si inserisce nel solco del percorso di adesioni a convenzioni internazionali in materia di navigazione iniziato con la Legge n. 120/2019, “Riforma in materia di navigazione marittima”, e successive modifiche. In particolare, questo Protocollo del 1997 integra la Convenzione Internazionale per la prevenzione dell’inquinamento da navi del 1973 come emendata dal relativo Protocollo del 1978, ossia la cosiddetta MARPOL, che la Repubblica di San Marino ha già ratificato anno scorso e che infatti è entrata in vigore anche per il Paese il 19 luglio 2021. La MARPOL è la principale convenzione internazionale finalizzata alla prevenzione dell’inquinamento marino derivante sia dalla normale attività operativa delle navi che da eventi del tutto eccezionali quali il versamento in mare di idrocarburi. La MARPOL è una combinazione di due trattati adottati rispettivamente nel 1973 e nel 1978 ed aggiornati negli anni successivi con numerosi emendamenti. Nacque con cinque Annessi che riguardavano in modo specifico il mare, ma più recentemente ne è stato aggiunto un sesto che invece riguarda l’inquinamento dell’aria. Quest’ultimo, denominato appunto Annesso VI, adottato con il Protocollo del 1997, è entrato in vigore il 19 maggio 2005, dodici mesi dopo il raggiungimento delle condizioni che erano state prefissate, per questo come per gli altri Annessi, per la sua entrata in vigore. Cioè la ratifica da parte di almeno 15 stati che rappresentassero almeno il 50% della stazza lorda mondiale. L’Annesso VI si applica alle navi il cui paese di bandiera abbia ratificato il protocollo 1997 e a tutte le navi che pur battendo bandiera di paesi che non sono firmatari, operano in acque la cui competenza è di paesi aderenti a tale protocollo. L’Annesso VI si propone di regolamentare le seguenti emissioni nell’atmosfera:
1) sostanze che influenzano lo strato di ozono nell’atmosfera ( gas refrigeranti e /o antincendio);
2) ossidi di azoto e di zolfo presenti nei gas di scarico dei motori a combustione interna;
3) componenti organici volatili (VOC ) provenienti dalla zona del carico di navi cisterna;
4) emissioni da inceneritori. L’annesso VI prevede il rilascio dei seguenti certificati: a) International Air Pollution Prevention Certificate (IAPP);
b) Engine International Air Pollution Prevention Certificate (Eiapp);
c) International Energy Efficiency Certificate (IEE).
Detti certificati sono rilasciati dalle R.O (Recognised Organization), già comunque riconosciute dall’Autorità per la Navigazione Marittima di San Marino, in nome e per conto dell’Amministrazione di bandiera di San Marino, a seguito delle attività ispettive svolte dalle stesse R.O, a bordo delle navi.
“L’adesione al Protocollo del 1997 e quindi alla Convenzione MARPOL, è dunque necessaria al fine di procedere alla certificazione delle navi battenti bandiera di San Marino, in conformità ai requisiti fissati dal predetto Annesso VI, riconosciuti a livello internazionale. La ratifica del Protocollo 1997 della Convenzione MARPOL e del relativo Annesso VI, non produce ulteriori oneri a carico dello Stato di bandiera”.
