Home Dal giornale Editoriale: più “ostili” ma molto meno isolati

Editoriale: più “ostili” ma molto meno isolati

da Daniele Bartolucci

L’ultima mossa di Putin – assai azzardata  come si vedrà – ha messo in allarme diversi sammarinesi, preoccupati dall’etichetta affibbiatagli di “Paese ostile”. L’accezione in verità non è bellica, ma finanziaria, in quanto la creazione di questa black list russa ha eminentemente tale valenza, in particolare riferita ai crediti che gli operatori di tali “Paesi ostili” hanno verso operatori russi, i quali potranno ripagarli in rubli. Se non fosse che il rublo è sprofondato a livelli mai visti, non sarebbe un dramma. Il problema è che se dovessero attivare questo cambio, la Russia sarebbe di fatto dichiarata in default tecnico. E il 16 marzo devono essere pagare cedole per 117 milioni di dollari. Non di rubli.
E’ una contromossa, insomma, alle sanzioni economiche che sono state imposte alla Russia e, soprattutto, ai più influenti oligarchi. Il risultato, plastico, è ben fotografato nelle grafiche che circolano in questi giorni dappertutto di quell’elenco: ci sono gli stati membri dell’UE, più il blocco anglosassone, ma anche i piccoli Stati considerati storicamente neutrali. E lì, in quell’elenco, c’è anche San Marino. Per una volta “pari tra i pari”. Per una volta insieme ai Paesi a cui aveva dovuto sempre dimostrare qualcosa. Per la prima volta, in un elenco virtuoso (ovviamente non agli occhi della Russia), dove per virtù si intendono la ferma condanna alla guerra e la volontà di risolvere la questione con la diplomazia e non con una contro-invasione bellicosa. Per una volta San Marino non appare isolato, non si vuole isolare. E nel farlo, contribuisce a isolare proprio chi ha stilato quell’elenco.

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