Home Dal giornale Penale: terza istanza e patteggiamento

Penale: terza istanza e patteggiamento

da Daniele Bartolucci

Terza istanza e patteggiamento: sono queste alcune delle più importanti novità presenti nel progetto di legge “Disposizioni per implementare le garanzie e l’efficienza del processo penale”, presentato dal Segretario di Stato per la Giustizia in Commissione, a cui si aggiunge quello riguardante le astensioni e le ricusazioni dei magistrati, che dovrà velocizzare tali pratiche al fine di non diventare – come spesso accaduto – un ostacolo alla prosecuzione dei processi.

“Si tratta di altri due tasselli fondamentali per la riforma della Giustizia”, ha spiegato il Segretario Ugolini, annunciando di fatto il completamento di quel pacchetto di interventi ideato insieme al Dirigente del Tribunale Giovanni Canzio e che ha visto, per quanto riguarda la riforma del codice di procedura penale, oltre al coordinamento  del Presidente Emerito della Corte di Cassazione, un contributo collegiale di magistrati, giuristi, professori universitari e del Presidente dell’Ordine degli Avvocati e dei Notai della Repubblica di San Marino. “Il codice che viene riformato”, ha commentato quindi Ugolini, “risale alla fine del 1800, non è difficile dunque comprendere come un aggiornamento fosse divenuto necessario”. Un aggiornamento che dovrebbe non solo rilanciare l’amministrazione della giustizia, ma garantire un rafforzamento dello stato di diritto, elemento spesso attenzionato dagli organismi internazionali così come da imprenditori e investitori.

LA TERZA ISTANZA: VOLONTÀ E DUBBI

La novità più evidente è l’introduzione della terza istanza, che è “un’istanza di mera legittimità che non era presente nel nostro ordinamento”, ma che diventa di fatto un terzo grado di giudizio “nel momento in cui ci sono stati dei vizi e particolari situazioni, per cui si può riaprire ed il giudice può intervenire riprendendo in mano il fascicolo”. Ovviamente, come tutte le leggi, quando entrerà in vigore (probabilmente già nei prossimi mesi), tutti potranno sfruttarla, compresi – fatte le dovute precisazioni sui prerequisiti di ammissibilità – quanti hanno processi in corso. Su questo punto e sui dubbi sollevati da diverse parti, anche in riferimento al processo sul conto Mazzini, Ugolini mette però subito un punto fermo: “E’ sgradevole associare queste norme di carattere generale su fascicoli in corso, si tratta di norme che garantiscono e innalzano lo stato di diritto del nostro Paese, non di norme che si rivolgono a casi specifici”.

PROCESSO PENALE: TUTTE LE NOVITÀ

Dopo l’ordinamento giudiziario, quindi, si entra nelle dinamiche dei processi penali. “Il primo settore investito è stato quello delle misure cautelari poi tra le altre cose abbiamo introdotto lo strumento della tenuità del reato, rivisto il ruolo del procuratore del fisco e abbiamo rivisto lo strumento del patteggiamento. E’ un importante tassello per migliorare la giustizia sammarinese”, ha spiegato Ugolini in Commissione. “E’ uno strumento che permette in situazioni particolarmente lievi di non andare a mettere in atto procedimenti giudiziari sproporzionati rispetto a reati di piccolissima entità. Chiaramente è uno strumento di cui non si può abusare e per cui ricondurre tantissimi reati”. “Altri snodi fondamentali”, ha proseguito Ugolini, “sono il cambio di prospettiva sulla comunicazione giudiziaria che diventa un atto recettizio, dunque il dovere del giudice non è quello di eseguirla entro un termine ‘x’ ma far sì che sia ricevuta entro detto termine. Segnalo poi l’intervento sul regime di segretezza temporanea degli atti istruttori, quello sul regime della prescrizione processuale, l’introduzione del divieto di utilizzazione delle prove illegittimamente acquisite”.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento