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Obiettivo da raggiungere: rifuggire il virtuosismo

da Simona Bisacchi

Mettetevi pure a cantare.

Non mentalmente, come quando si ripete una lezione di storia delle medie.

A voce sufficientemente alta da avvertirne il suono.

In questo uso del canto non serve essere intonati, né sapere il testo della canzone a memoria.

Si può stonare.

Si possono inventare le parole.

Perché l’obiettivo da raggiungere rifugge ogni virtuosismo.

L’obiettivo da raggiungere è l’allegria.

E solitamente, a forza di canticchiare, lei arriva. Lentamente. Magari a briciole, più che a ondate, ma arriva. E quando arriva non sottovalutatela. Le sue qualità non si fermano al prezioso valore di una risata. Vanno oltre, raggiungono la sfera del pensare, il mondo delle nostre idee.

“Nutre la mente solo ciò che la rallegra” scriveva Sant’Agostino nelle Confessioni (libro XIII).

Senza gioia si diventa aridi, non solo di sentimenti ma anche di pensieri.

Bisogna alleggerire la testa, per permetterle di lavorare.

Per consentire a noi di produrre delle riflessioni, un’ispirazione, bisogna uscire dalla colla di preoccupazioni e preconcetti che ricopre il cranio.

Baruch Spinoza, filosofo olandese del diciassettesimo secolo – che pubblicò le sue opere sotto forma anonima e si mantenne intagliando lenti – scrisse che “L’allegria è uno stato dell’animo che accresce e sostiene la forza del corpo ad agire; la tristezza, al contrario, è uno stato dell’animo che ostacola e diminuisce la forza come l’ingegno”.

Il meccanismo che fa scattare l’allegria è simile – per nascita ed effetti – all’innamoramento.

Basta un gesto, una parola apparentemente da nulla, per farlo scattare. E quando si è innamorati, proprio come quando si è allegri, si è più disponibili, meno permalosi, si diventa capaci di stare scomodi.

Allora, approfittatene.

Mentre l’allegria è in circolo, agite.

Sbattete quel tappeto da tutta la polvere che ci avete nascosto sotto.

Raccogliete pazientemente tempesta, che tanto un po’ di vento in giro capita di seminarlo.

E stampatevi bene nel cuore quella sensazione di potenza che vi fa provare: vale di certo una canzone, anche se stonata.

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