Home Dal giornale Il presepe di Massimo Agostini: tradizione e arte con la pietra di San Marino

Il presepe di Massimo Agostini: tradizione e arte con la pietra di San Marino

da Alessandro Carli

Si avvicina al 30esimo anno di vita il tradizionale presepe di Massimo Agostini (l’importante traguardo verrà “tagliato” nel 2022), “appoggiato” a terra dopo aver varcato la porta di San Marino (lo trovate sul lato destro, è riconoscibilissimo: la ricchezza dei dettagli e l’ottima fattura colpiscono immediatamente). Eppure quest’anno la composizione ha rischiato di “saltare”, come conferma lo stesso Massimo. “Di solito mi metto a crearlo nella seconda metà di novembre, quest’anno però, a causa di un problema di salute di mio fratello Maurizio (i due gestiscono il ‘Ritrovo dei Lavoratori’), ho dovuto dare la priorità alla gestione del ristorante. Il 4 dicembre ero più o meno a metà della costruzione del presepe ma non mi sono fatto prendere dallo sconforto: la tradizione deve essere rispettata. Così, dopo la chiusura serale del ‘Ritrovo’, quindi verso le due di notte, sono andato ad allestirlo. Non posso dire di aver visto l’alba ma ho fatto le cinque di mattina”.

Impegno e grande dedizione, e sabato 11 dicembre è avvenuta l’inaugurazione. Il presepe sarà “vedibile” sino a metà gennaio. “Purtroppo – prosegue Massimo – mancano un po’ di particolari: in estate mi è stato sottratto un bancale di pietre di San Marino che impiegavo per impreziosire la composizione: 23 o 24 piccoli pezzi. Li avevo ‘lasciati’ all’esterno di un capannone statale a Valdragone e quando sono andato a prenderli, con grande dispiacere, ho visto che non c’erano più. Sono soddisfatto di quello che sono riuscito a fare: non ho cambiato nulla rispetto allo scorso anno, la disposizione è rimasta più o meno la stessa”. La stessa, certo, ma altamente professionale, artistica e tradizionale. Come gli auguri.    

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