La vicina Italia ha stimato che con l’arrivo del nuovo digitale terrestre, la partenza delle prime trasmissioni è prevista per il mese di ottobre, debba rottamare circa 15 milioni di televisori in un lasso di tempo di 15 mesi.
Sebbene l’attivazione del Dvbt-2 in codifica Mpeg4 – queste sono le specifiche tecniche del nuovo segnale – avverrà in maniera graduale fino ad estendere l’attivazione a livello nazionale entro l’anno 2023 si prevede, in questo lasso di tempo, che molti sammarinesi possessori di televisori un po’ attempati sostituiscano il loro dispositivo con un TV di nuova generazione. L’evoluzione tecnologica, si sa, avanza veloce!
Sicuramente un bene per il già fiorente mercato dell’hi-tech e dell’elettronica, ma un vero e proprio grattacapo per chi come noi di mestiere gestisce impianti di stoccaggio rifiuti.
Anche la nostra piccola Repubblica sarà oggetto di questo particolare fenomeno e di riflesso alla vicina Italia vedrà aumentare di un buon 50% (stimato) il volume di rifiuti elettronici derivanti da schermi TV che andranno smaltiti ai sensi delle vigenti normative ambientali.
Dall’esperienza pregressa abbiamo imparato a gestire queste situazioni con dovuto anticipo per poter affrontare questa piccola rivoluzione tecnologica nel modo più efficiente possibile, ovvero: ampliando gli spazi di stoccaggio dedicati a questi specifici rifiuti, stimando i volumi d’esportazione verso gli impianti italiani di riciclo, producendo tutte le pratiche transfrontaliere necessarie per la corretta gestione degli stessi nei giusti tempi e misure sull’evolversi della situazione. Questo è quello facilmente prevedibile. La vera incognita sarà la maniera con cui gli impianti italiani di trattamento RAEE gestiranno i flussi “gonfiati” di questa natura, i tempi dedicati al trattamento e quanto spazio di stoccaggio potranno dedicarci. Ricordando sempre ai meno esperti del settore che ci è permesso esportare rifiuti pericolosi solamente in Emilia Romagna e Marche con finale di trattamento sul territorio italiano (i rifiuti di San Marino non possono essere lavorati, gestiti ed espostati all’estero).
I centri di trattamento a cui affidiamo i nostri RAEE provvederanno mediante catene di dissezione a dividere i vari componenti in base al materiale: plastica, schede elettroniche, vetro, metalli ferrosi e non, assicurando ogni componente pericoloso al giusto processo.
In occasione della sostituzione, per contribuire alla corretta gestione dei RAEE, il singolo cittadino dovrebbe consegnare il vecchio dispositivo al rivenditore all’atto dell’acquisto del nuovo, o diversamente consegnarlo ad un centro autorizzato come IAM o al Centro di multiraccolta Pubblico dell’AASS. E’ assolutamente vietato abbandonare questi rifiuti altamente inquinanti sulla strada a bordo dei cassonetti primo perché vietato dalla legge secondo perché andrebbe solo ad aggravare il bilancio dell’azienda pubblica che sarà ad ogni modo soggetta a smaltire tutti i rifiuti elettronici consegnati dagli utenti in questi mesi di fuoco.
E come sempre accade la tecnologia galoppa e l’ecologia rincorre.