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Consiglio Grande e Generale, Rendiconto Generale dello Stato e Relazione Commissione Controllo

da Redazione

È stato approvato dall’aula con 26 voti favorevoli e 5 astenuti. Il report di San Marino News Agency.

 

SAN MARINO – I lavori del Consiglio Grande e Generale ripartono dall’analisi del Comma 2. Il Segretario di Stato alle Finanze Eva Guidi dà lettura dell’articolato relativo al Rendiconto generale dello Stato per l’anno 2018. Pdcs, Ps, Psd e il consigliere Tony Margiotta (Gruppo Misto) sollevano la questione della tardiva presentazione della relazione della Commissione di Controllo della Finanza e annunciano che non prenderanno parte al voto. “Non partecipo al voto perché ieri sera alle 22 ancora non era presente la relazione del rendiconto – afferma Pasquale Valentini (Pdcs) – Se questo è il rispetto che si ha del Consiglio Grande e Generale, io alzo le braccia e dico che l’unica cosa che posso fare è non partecipare al voto”. Inoltre viene evidenziato da più parti come la stessa Commissione non abbia potuto produrre “una relazione approfondita e dettagliata” a causa “della mancanza di fondamentali documenti e chiarimenti”. “Noi abbiamo depositato fin da giovedì tutta la documentazione per il bilancio 2020. Lo stesso vale per il rendiconto del 2018. – è la replica del Segretario Eva Guidi -. Quest’anno, stante la situazione straordinaria, la commissione avrà dovuto sicuramente lavorare con tempi più stretti. Si è dovuto correre, ma sicuramente la commissione era stata informata per tempo di quello che sarebbe stato l’iter particolare”. Il Rendiconto generale dello Stato viene quindi messo ai voti e approvato dall’Aula.

I lavori proseguono con la lettura degli articoli contenuti nei Bilanci di Previsione dello Stato e degli Enti Pubblici per l’esercizio finanziario 2020 e Bilanci Pluriennali 2020/2022. Sull’articolo 2 (Fondo a sostegno delle iniziative e dei progetti pubblico privati) non mancano critiche da parte di Lorenzo Lonfernini (Rf): “Questo articolo riprende l’articolo 20 della legge 173 del 2018, il quale stanziava 150mila euro. Ora però si passa a 40mila euro, con una riduzione di più dei due terzi. Un fondo ridotto a queste dimensioni è completamente inutile”.

Ad accendere gli animi è però l’articolo 11 (Modalità di tutela dei fiducianti della SMI). In particolare, viene contestato il fatto che l’individuazione delle coperture finanziarie per i rimborsi dei fiducianti sia stata rimandata alla prima variazione di Bilancio del 2020. Inoltre, sottolinea Alessandro Mancini (PS), “se per SMI è arrivata una risposta, la stessa risposta non è arrivata per chi ha investito nelle subordinate di Asset Banca”. “L’articolo che viene proposto – è il parere di Giuseppe Maria Morganti (SSD) – riguarda un caso specifico e non determina un’esecutorietà immediata, ma è un primo passo per fare in modo che lo Stato possa farsi carico delle difficoltà di questi cittadini”. L’Aula, su indicazione del Segretario di Stato Guidi, approva un emendamento che elimina dal testo dell’articolo il riferimento alla legge 102 del giugno 2019 sull’esclusione dei soggetti privi di meritevolezza.

Inizia, quindi, l’esame dell’articolo 12 (Anagrafica dei crediti in sofferenza delle banche) sul quale non mancano dubbi e perplessità. “La formazione dei crediti di imposta non necessariamente risponde a una volontà del debitore di non chiudere la propria posizione debitoria” rimarca Roberto Ciavatta (Rete), il quale chiede che “il comitato di sorveglianza presenti una relazione dettagliata sull’attività svolta”, perché “ad oggi non abbiamo dati ed elementi su uno dei buchi più grandi che saremo chiamati a ripagare”.

 

Di seguito un resoconto degli interventi.

 

Comma 2

b) Rendiconto Generale dello Stato e degli Enti Pubblici per l’esercizio finanziario 2018 (I lettura) – Relazione della Commissione di Controllo della Finanza Pubblica, prevista dagli articoli 106 e 108 della Legge 18 febbraio 1998 n.30 c) Bilanci di Previsione dello Stato e degli Enti Pubblici per l’esercizio finanziario 2020 e Bilanci Pluriennali 2020/2022 (I lettura) (Sui progetti di legge di cui ai punti b) e c) sarà richiesta la procedura d’urgenza).

 

Pasquale Valentini (Pdcs): Non partecipo al voto perché ieri sera alle 22 ancora non era presente la relazione del rendiconto. Se questo è il rispetto che si ha del Consiglio Grande e Generale, io alzo le braccia e dico che l’unica cosa che posso fare è non partecipare al voto.

Alessandro Mancini (PS): Il gruppo socialista farà la medesima cosa. Non avere la documentazione della commissione finanza pubblica è di una gravità inaudita. Per questo non parteciperemo al voto. Questo non è rispetto per le istituzioni.

Iro Belluzzi (Psd): In questo modo si va ad inficiare il grande lavoro del tavolo istituzionale perché non sappiamo qual è la vera finanza dello Stato. Attività di Governo portata avanti alla rinfusa senza sapere nemmeno come sono stati spesi i soldi. E’ lo specchio di come la maggioranza di Adesso.sm ha gestito le varie situazioni.

Lorenzo Lonfernini (Rf): I dubbi della commissione riguardano sia il rendiconto che la non disponibilità del bilancio di previsione. Tutto questo però è la normale conseguenza della strada che qua dentro abbiamo tutti quanti intrapreso. In una fase di straordinarietà come questa che ci troviamo ad affrontare a causa della crisi politica che si è aperta, mi sembra che sia un po’ come piangere su una cosa di cui bisognava avere tenuto conto. Parteciperemo al voto per un senso di responsabilità.

Segretario di Stato per le Finanze Eva Guidi (replica): Va fatta un po’ di chiarezza su quanto messo in luce. Non è corretto fare la considerazione di Valentini. Noi abbiamo depositato fin da giovedì tutta la documentazione per il bilancio 2020. Lo stesso vale per il rendiconto del 2018. Quest’anno, stante la situazione straordinaria, la commissione avrà dovuto sicuramente lavorare con tempi più stretti. Si è dovuto correre, ma sicuramente la commissione era stata informata per tempo di quello che sarebbe stato l’iter particolare.

Roberto Ciavatta (Rete): Non c’è dubbio che ci siano degli elementi allarmanti. Ci sono richiami alla gestione della Netco che noi abbiamo più e più volte criticato. Un progetto che ha fortemente voluto un noto Segretario di Stato che è tornato alla casa madre di Ap dopo tanti anni. Al di là di queste criticità, su cui dobbiamo fare chiarezza, oggi è inutile ragionare di non approvare il rendiconto. Sarebbe pura fantasia.

Tony Margiotta (Gruppo Misto): Anche noi volevamo sottolineare che non parteciperemo al voto perché la relazione della commissione finanza pubblica è arrivata proprio oggi e invece doveva essere allegata la scorsa settimana. La cosa è grave. Manca la documentazione per redigere la relazione. Inoltre, si vanno a evidenziare le criticità di alcuni enti come l’ISS, dove i sindaci revisori si sono dimessi.

Giuseppe Maria Morganti (SSD): Le spiegazioni del Segretario di Stato sono state molto esaustive. Questo è un documento molto importante per evitare che si arrivi alla fine dell’anno senza aver approvato un bilancio. La commissione mette in evidenzia le criticità che sono presenti all’interno del nostro bilancio sui conti generali della finanza pubblica. Ma questa non è una cosa che noi non sappiamo, la commissione lo rileva, vuole avere più certezze. Ci siamo visti per più di 40 giorni attorno al tavolo istituzionale per trovare una quadra ai conti pubblici. Con tutto il lavoro che è stata fatto e gli accenti messi sulla situazione straordinaria, non mi pare sia giusto tirarsi indietro in questo momento. Noi voteremo il documento e non accettiamo ragionamenti semplicistici. Chiediamo senso di responsabilità.

Stefano Canti (Pdcs): Ci sono delle valutazioni da fare nel dettaglio. Mi riferisco anche alla gestione degli enti autonomi. Questo documento certifica l’attività del 2018 del Governo, che è stata una attività fallimentare. Dunque noi ci asterremo.

Matteo Ciacci (Civico 10): Noi continueremo ad essere coerenti e crediamo fortemente nel percorso che è stato intrapreso. Dunque con senso di responsabilità voteremo il documento.

Teodoro Lonfernini (Pdcs): Manifesto disappunto per la modalità in cui siamo costretti a lavorare. La relazione della finanza pubblica è arrivata questa mattina all’attenzione dei Consiglieri. Proprio perché c’è un lavoro importante da svolgere, quella relazione va letta attentamente. Dunque bisogna approfondire. Non possiamo ritenerlo un lavoro in coerenza con il tavolo istituzionale. Non mi sento di meravigliarmi pertanto.

c) Bilanci di Previsione dello Stato e degli Enti Pubblici per l’esercizio finanziario 2020 e Bilanci Pluriennali 2020/2022 (I lettura) (Sui progetti di legge di cui ai punti b) e c) sarà richiesta la procedura d’urgenza)

 

Articolo 2: Fondo a sostegno delle iniziative e dei progetti pubblico privati

 

Lorenzo Lonfernini (Rf): Questo articolo riprende l’articolo 20 della legge 173 del 2018, il quale stanziava 150mila euro. Ora però si passa a 40mila euro, con una riduzione di più del 2/3. Un fondo ridotto a queste dimensioni è completamente inutile perché riduce notevolmente le somme a disposizione di ciascun progetto. Ora appare niente di più di una buona intenzione. A questo punto meglio lasciare al Governo che seguirà la competenza di questo fondo.

Giuseppe Maria Morganti (SSD): Purtroppo nella passata gestione lo Stato non è riuscito a dare avvio al progetto perché è mancato l’ultimo step, ovvero il bando per il concorso di idee. Dunque la cifra è risultata essere completamente inutile, tant’è vero che è stata recuperata. Qual è il tema? Lasciare questo provvedimento anche in forma ridotta affinché si possa arrivare a definire la parte operativa relativa al bando.

Roberto Ciavatta (Rete): L’articolo non era soddisfacente nemmeno l’anno scorso. Ma questa è la mediazione migliore che siamo riusciti a trovare. Si doveva sventare quello che tutti sappiamo. Le ragioni per cui siamo arrivati con questo testo le sappiamo tutte.

Roberto Giorgetti (Rf): Noi non abbiamo preconcetti di alcuni tipo, appoggeremo alcuni articoli e altri non li appoggeremo. Non capisco che idea abbia il consigliere Ciavatta del confronto democratico. Rete in passato criticava questo provvedimento, ora forse nella nuova veste ha cambiato idea. Per noi era meglio demandare tutto al prossimo Governo.

Segretario di Stato per le Finanze Eva Guidi (Rf): E’ la prima parte di una cifra per portare avanti dei progetti. Se n’era parlata a lungo lo scorso anno, ma solo per mancanza di emissione del bando non si è potuto dar seguire alle iniziative. Riteniamo valido il fondamento di questo articolo e speriamo che il nuovo Governo possa considerarlo una base di partenza.

 

Articolo 8: Interventi di disabilità e invalidità

 

Lorenzo Lonfernini (Rf): Voteremo favorevolmente a questo articolo, ma vorrei raccomandare un approccio diverso al tema della disabilità, che dovrà essere una priorità per il prossimo esecutivo.

Denise Bronzetti (PS): In questi anni di governo di Adesso.sm c’è stato un grande assente: il Segretario di Stato Santi. In tre anni non è stato portato a compimento nulla sul tema della disabilità. Mi auguro che non si dia la colpa allo scioglimento del Consiglio. Su questo tema si è troppo lenti e forse addirittura disinteressati.

Jader Tosi (Civico 10): Non c’è solamente il problema del superamento delle barriere architettoniche. Ci sono anche i problemi dell’isolamento e della solitudine. Non è bello mettere la bandierina su un tema delicato come quello del sociale. Bisogna esserci dentro con il cuore e con la testa.

Iro Belluzzi (Psd): Condivido l’approccio del consigliere Lonfernini dove disabilità significa inclusione. Anche le persone con disabilità devono sentirsi protagonisti del progetto Paese. Serve una garanzia per le famiglie che si trovano a vivere una situazione di difficoltà. Ogni anno tante belle parole, ma come sempre ci troviamo a stanziare 100mila euro per questo fondo: non è sufficiente. Spero che chi venga dopo, in sinergia con le associazioni di volontariato, riesca a dare la piena realizzazione di ciò di cui ogni volta ci riempiamo la bocca. Ci sono progetti di legge che purtroppo sono rimasti nel cassetto.

Matteo Ciacci (Civico 10): La materia legate alla disabilità non devono essere trasformate in bandierine o in esigenze politiche ed elettorali. Credo che nella legislatura corrente una particolare attenzione è stata data al tema della disabilità: i risultati raggiunti possono essere soddisfacenti o no, ma il fondo per la disabilità viene gestito in maniera più trasparente e chiara rispetto al passato, c’è stata maggiore attenzione da parte della Segreteria competente e della politica in generale.

Segretario di Stato alla Sanità Franco Santi: E’ stato citato da più parti il fatto e non fatto sul tema della disabilità. Io intervengo per ribadire alcuni concetti e alcune posizioni corrette. Una società inclusiva è una società a cui noi dobbiamo ambire è una società difficile da raggiungere. Le barriere architettoniche sono nella testa delle persone. Ciò che abbiamo cercato di fare è stato aumentare la sensibilizzazione attraverso una miriade di iniziative. Abbiamo cercato di modificare la legislazione favorendo il sostegno alle famiglie che vivono le fragilità. Purtroppo, non si è potuto portare a termine alcuni passaggi normativi a cui si era lavorato insieme alle associazioni. La nostra Segreteria, fin dal suo insediamento, ha per prima cosa reso trasparente il percorso di finanziamento dei progetti. Secondariamente è stato promosso e incentivato un lavoro comune con le associazioni per le disabilità allo scopo di valorizzare la sinergia e il lavorare insieme per un obiettivo comune.

 

Articolo 11 Modalità di tutela dei fiducianti della SMI

 

Marco Gatti (Pdcs): L’articolo affronta la questione SMI e quindi la frode finanziaria. Noi siamo stati i primi ad affrontare questo tema, quindi non siamo assolutamente contrari. In questo articolo però manca lo stanziamento e il capitolo di spesa, quindi la questione viene demandata direttamente al prossimo Governo. Introduce dei criteri della risoluzione bancaria che non hanno nulla a che vedere con le frodi ai risparmiatori. Noi abbiamo dubbi tecnici nell’accettare questo articolato, dunque abbiamo deciso di astenerci. Si crea una aspettativa nei confronti di questi risparmiatori che comunque rischia di non essere soddisfatta.

Alessandro Mancini (PS): Dal punto di vista tecnico questo articolo ha delle zone d’ombra. Potrebbe avere dei risvolti che non vanno a soddisfare pienamente le ragioni del legislatore. Giusto mettere in evidenza e lo abbiamo fatto anche al tavolo istituzionale che se per SMI è arrivata una risposta, la stessa risposta non è arrivata per chi ha investito nelle subordinate di Asset Banca. Sono passati due anni e mezzo e ad oggi ancora non è stata data una risposta. Se la politica deve avere un ruolo di tutela, lo deve avere fino in fondo.

Alessandro Bevitori (SSD): L’impegno a tutela dei risparmiatori SMI deve andare avanti per assicurare giustizia a chi è rimasto implicato in questa vicenda. Se al momento non è possibile fare certe cose per motivi tecnici, in futuro occorrerà procedere il più rapidamente possibile, approfittandone anche per trovare delle rispose a situazioni tuttora pendenti, come quella delle subordinate Asset.

Tony Margiotta (Gruppo Misto): Poteva essere l’occasione per trovare una modalità di tutela di tutti i risparmiatori. Credo che non possiamo fare delle differenze tra risparmiatori di serie A e serie B. Poteva essere un’occasione per affrontare il problema in maniera più generale.

Massimo Andrea Ugolini (Pdcs): Crediamo che dal punto di vista finanziario sia importante dare delle risposte in tempi certi. Sulle finalità siamo d’accordo, le uniche perplessità su modalità e tempistiche.

Stefano Palmieri (Rf): Il primo assestamento possibile sarà ad aprile 2020: prima di quella data lì bisognerà definire i criteri. Il rimando al decreto delegato mi pare abbastanza inutile. Dovranno essere stanziati dei fondi altrimenti non ci sarebbe la copertura e non verrebbero prodotti effetti.

Iro Belluzzi (Psd): Qui c’è la scelta di tutelare chi è stato vittima di frodi bancarie e finanziarie. Occorrerà rivedere e affrontare in maniera meno frettolosa una materia importante. L’elemento base è anche quello legato alle azioni di responsabilità. Altro elemento che è venuto fuori nel tavolo istituzionale è stata la creazione di un fondo per i lavoratori di aziende e società che hanno operato in maniera fraudolenta o in situazioni di crisi di mercato. Anche in quel caso c’è una legittima aspettativa da parte dei lavoratori.

Teodoro Lonfernini (Pdcs): Alcune partite relativamente ai risparmiatori Asset e Banca Cis purtroppo non sono ancora chiuse. Noi pensavamo che si potesse adottare lo stesso principio usato per i risparmiatori SMI anche per altri risparmiatori truffati. Avevamo presentato un emendamento corretto che potesse incontrare le esigenze di tutti. Inoltre l’articolo è tutto rimandato a dei decreti delegati. Qui ci voleva molta più coerenza rispetto al lavoro dettato dall’assestamento di bilancio.

Matteo Ciacci (C10): Si è voluta dare continuità rispetto al lavoro fatto nell’assestamento di bilancio. Per il lavoro che è stato prodotto al tavolo e la linea di coerenza tenuta in assestamento di bilancio, voteremo favorevolmente all’articolo.

Roberto Ciavatta (Rete): Qualche partito e qualche politico non si fa scrupoli di fronte a nulla ed è capace di distruggere diritti pur di poter trovare un appiglio per attaccare il nemico. Si è iniziato a dire: si vogliono salvare degli speculatori. Non è così. Si tratta di correntisti, per lo più parenti di coloro che erano dipendenti di quelli finanziaria. La restituzione delle subordinate di Asset Banca, nel momento in cui la faremo, costerà allo Stato 17 milioni e mezzo. Con queste speculazioni si sono create le condizioni per usare atteggiamenti diversi verso correntisti che allo stesso modo sono stati truffati. Qui si tratta di frode finanziaria su cui Banca Centrale aveva vigilato ma il tribunale non è mai intervenuto. Chi difende chi oggi non vuole fare chiarezza su questa situazione?

Roberto Giorgetti (Rf): Non voglio entrare nel merito di questa narrativa anche fantasiosa. Sottolineo due aspetti. Non prendiamo in giro chi ci ascolta e i consiglieri in Aula. Il decreto delegato è inutile: fin tanto che non c’è lo stanziamento il decreto delegato non sortisce nessun effetto. Io dico solo che questo articolo è una presa in giro.

Giusepppe Maria Morganti (SSD): Stiamo replicando una situazione che in questo Consiglio è già avvenuta. Che il nostro Stato abbia la forza per intervenire è un fatto distintivo. In questo caso si tratta di intervenire a favore dei cittadini, è una decisione che va perseguita. L’articolo che viene proposto riguarda un caso specifico e non determina un’esecutorietà immediata, ma è un primo passo per fare in modo che lo Stato possa farsi carico delle difficoltà di questi cittadini.

Alessandro Mancini (PS): Ricordo a Palmieri che l’emendamento da lui presentato sulle subordinate Asset non lo ha votato nemmeno l’interezza del suo gruppo consiliare: addirittura andava a sostituirsi all’autorità giudiziaria.

Stefano Palmieri (Rf): Quell’emendamento prevedeva una serie di clausole che rimandavano proprio ad eventuali adempimenti e verifiche da parte del tribunale.

Segretario di Stato alle Finanze Eva Guidi: Abbiamo di fronte una vicenda che va avanti dal 2012. In sede di assestamento di bilancio avevamo preso un impegno per dare a questi risparmiatori delle risposte che ad oggi non sono ancora arrivate. Non c’è stato la possibilità di farlo direttamente e comunque c’è la necessità di verificare attentamente le varie situazioni. Abbiamo voluto mantenere un impegno verso i risparmiatori, prendendoci più tempo per riuscire a completare l’istruttoria.

Il Segretario di Stato Eva Guidi chiede una sospensiva per poter valutare insieme all’Aula la proposta di un eventuale emendamento.

Viste le considerazioni che sono state espresse in sede di dibattito, abbiamo provato a vedere se fosse possibile trovare un punto di convergenza. Andiamo dunque a presentare un emendamento che riguarda in particolar modo il tema dell’esclusione dei soggetti privi di meritevolezza, eliminando il riferimento alla legge 102 del giugno 2019.

 

Articolo 12 Anagrafica dei crediti in sofferenza delle banche

 

Roberto Ciavatta (Rete): Abbiamo fatto alcune verifiche e ci sono problemi di incostituzionalità. Ci sono difficoltà nella valutazione di quelli che sono i profili da pubblicare. La formazione dei crediti di imposta non necessariamente risponde a una volontà del debitore di non chiudere la propria posizione debitoria. A ciò serviva il comitato di sorveglianza in funzione dal 2017: il compito è quello di verificare perché sono esplosi i crediti di imposta. Per un milione concesso di credito di imposta siamo arrivati a 3. Si intravede una gestione poco oculata. Consideriamo opportuno prevedere la decadenza del comitato di sorveglianza e l’obbligo di rendere conto con una relazione sull’attività svolta. Ad oggi non abbiamo dati ed elementi su uno dei buchi più grandi che saremo chiamati a ripagare. Inoltre c’è la questione della generazione di una nuova sfiducia. Noi chiediamo di astenerci su questo punto perché non sono stati fatti i doverosi approfondimenti.

Teodoro Lonfernini (Pdcs): Continuiamo a mantenere delle riserve su questo articolo che non ci consentiranno di approvarlo. Prima ragione: abbiamo portato all’attenzione del tavolo istituzionale degli emendamenti, che sono stati recepiti solo in parte. In più continuiamo a mantenere delle riserve sulla necessità di introdurre una anagrafica di questo tipo. Abbiamo già avuto l’esperienza con la pubblicazione di una anagrafica delle persone fisiche. Per una eccessiva volontà di trasparenza abbiamo messo alla pubblica piazza persone fisiche che in alcuni casi avevano delle posizioni già chiuse. Non vorrei che andassimo a ripetere quell’errore. Quali importi devono essere individuati per far sì che diventino grandi debitori? Quale importo intendente inserire come forma di controllo dell’anagrafica?

Lorenzo Lonfernini (Rf): E’ un dato di fatto che il comitato di sorveglianza non è uno strumento che si è rivelato funzionale allo scopo per cui era stato istituito. C’è stata una lievitazione del credito di imposta, che in realtà era già iniziata negli anni precedenti. Ci si chiede, Segretario, se la decadenza del comitato è nell’ottica della nomina di un nuovo comitato o nell’ottica dell’individuazione di un nuovo strumento.

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