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Consiglio Grande e Generale: III variazione al Bilancio di Previsione dello Stato

da Redazione

Ad infiammare il confronto è soprattutto l’emendamento aggiuntivo all’articolo 6-bis, che va a modificare la Legge del 28 Settembre 1992 n.80. Il report di San Marino News Agency.

 

SAN MARINO – Il Consiglio Grande e Generale, nella seduta del 27 settembre, riparte dal dibattito sul Comma 2 (“Progetto di legge “III variazione al Bilancio di Previsione dello Stato, variazioni al Bilancio di Previsione degli Enti del Settore Pubblico Allargato per l’esercizio finanziario 2019 e modifiche alla Legge 24 dicembre 2018 n.173”) dopo la presentazione degli emendamenti da parte della Segreteria di Stato per le Finanze. Ad infiammare il confronto è soprattutto l’emendamento aggiuntivo all’articolo 6-bis, che va a modificare la Legge del 28 Settembre 1992 n.80, articolo 5, stabilendo che “gli ospiti delle strutture residenziali o riabilitative dell’ISS o con esso convenzionate, sono tenuti a cedere all’lSS tutte le pensioni percepite a titolo di compartecipazione ai costi del servizio”. Il Segretario di Stato alla Sanità Franco Santi motiva il provvedimento: “L’intervento amplia la possibilità da parte dell’istituto di utilizzare il principio della compartecipazione alle spese nei casi in cui il soggetto venga preso in cura da altre strutture non previste dalla legge del ’92. E’ solo una questione di uniformità, visto che in questi casi l’Istituto si fa carico di tutte le spese, paga la pensione e paga le rette di queste strutture, che hanno importi di grande rilevanza. E’ una modalità di uniformità di trattamento non prevista a suo tempo perché queste strutture non venivano utilizzate”. “Avete presentato un emendamento che urla vendetta. Scippate l’intera pensione agli anziani e la mettete nelle casse dello Stato” attacca Alessandro Mancini (Ps). Gli fa eco Oscar Mina (Pdcs): “Chiedo al Segretario di chiarire meglio l’emendamento aggiuntivo all’articolo 6 bis, che ha tutta l’aria di un esproprio da parte dello Stato”. Quindi Elena Tonnini (Rete): “Interventi di questo tipo rischiano di creare situazioni di non equità e non risolvere il problema. Meglio sarebbe stato utilizzare uno strumento come l’Icee, che tiene conto non solo delle situazioni del singolo pensionato ma anche delle famiglie”.

In Aula si discute anche dell’emendamento che, di fatto, introduce nel bilancio il decreto sulla vendita di immobili a stranieri. “La fine del Governo non può compromettere situazioni già avviate anche a livello contrattuale” dice Teodoro Lonfernini (Pdcs). “L’iter viene normalizzato e non bloccato e i rischi che potevano esserci vengono eliminati” è la posizione di Matteo Ciacci (C10). Le forze politiche esprimono giudizi discordanti sull’insieme di provvedimenti contenuti nella variazione. Per Rete: “Ci troviamo di fronte all’ennesima legge omnibus. L’impressione, nel caso di alcuni articoli, è che si sfrutta il momento per riuscire a introdurre provvedimenti dal sapore preelettorale”. Gian Carlo Capicchioni (PSD) si sofferma sull’andamento dell’imposta monofase e l’imposta IGR: “Mancano verifiche e controlli e questo è dovuto a una situazione di quell’ufficio disastrata, ancora manca un progetto di accertamento dei redditi”. Alle 13 i lavori vengono interrotti. Riprenderanno alle 15.

 

Di seguito un resoconto degli interventi.

 

Alessandro Mancini (Partito Socialista): A nostro avviso era necessario intervenire fin dall’approvazione del bilancio di previsione con la ricapitalizzazione di Cassa di Risparmio. Oggi, con la terza variazione, ci ritroviamo di fronte a questa necessità, come da noi previsto. In questi tre anni il Governo ha campato alla giornata senza ragionamenti e visione. Abbiamo affrontato tre assestamenti di bilancio in un anno solare. Tutti noi ricordiamo cos’è successo dieci giorni fa. La procedura d’urgenza non è stata votata dall’aula perché sono prevalsi i giochini della politica con un intero gruppo, Repubblica Futura, che si è opposto. Non possiamo non dirlo. Avete presentato un emendamento che urla vendetta. Scippate l’intera pensione agli anziani e la mettete nelle casse dello Stato. Quel povero anziano non avrà neppure un euro da regalare al nipote. Vi sembra una cosa da Paese normale? Spero che l’emendamento sia stato ritirato. Dobbiamo mettere in evidenza quelle che sono le logiche di questo Governo.

Stefano Canti (Pdcs): Siamo chiamati a dare una risposta all’intera macchina della pubblica amministrazione e non procedendo con l’approvazione nella prima seduta abbiamo fatto una brutta figura. Perché abbiamo aumentato di 11 milioni di euro per la realizzazione di opere da parte dell’Azienda Autonoma di Stato con fondi accantonati? Forse prima di procedere all’approvazione era necessaria una relazione per capire su quali opere si vuole puntare. Per quanto riguarda gli altri emendamenti presentati, quello più importante è aver recepito un decreto del Governo sull’acquisto di immobili da parte di forensi: anche qui forse ci si aspettava un confronto maggiore, perché effettivamente è un decreto su cui la Dc voleva avere maggiori informazioni.

Stefano Palmieri (Repubblica Futura): Per quanto riguarda la procedura d’urgenza, ricordo che i sei voti di Repubblica Futura non avrebbero cambiato le cose, non sarebbe passata comunque. Fortunatamente non abbiamo esaminato il progetto di legge in un’unica lettura perché altrimenti sarebbero rimasti fuori importanti emendamenti che oggi invece possiamo affrontare. Complessivamente è un assestamento che devo dire va a ridurre la previsione di sbilancio dello scorso anno in maniera piuttosto sensibile. Il lavoro è stato fatto in maniera corretta e positiva.

Teodoro Lonfernini (Pdcs): E’ una legge che riteniamo importante per tutto quello che dovremo discutere e progettare da domani mattina sul famoso tavolo di confronto. Sul settore pubblico allargato avrei gradito maggiore condivisione e maggiore convinzione: è un tema importante per avviare un lavoro di riprogrammazione economica del nostro Paese. Bisognerebbe chiarire alcune cose. Ci sono tra i 30 e i 35 milioni di euro di investimenti: vorremmo capire di quali investimenti si tratta. Condividiamo l’emendamento sulle disposizioni di acquisto dei fabbricati da parte di stranieri: la fine del Governo non può compromettere situazioni già avviate anche a livello contrattuale. E’ noto però a tutti che il decreto ha valenza trimestrale: si potevano anticipare i tempi. Avremmo gradito che si fosse evitato di dover impegnare la revisione del bilancio per ciò che poteva essere sicuramente anticipato. Abbiamo bisogno di leggere in maniera più attenta e condivisa del quadro generale e contabile. Senza gli emendamenti generale si fa fatica a ragionare in prospettiva.

Oscar Mina (Pdcs): Le variazioni in diminuzione denotano un dato di natura gestionale. I mancati investimenti non significano un risparmio di spesa o una valutazione diversa. Anzi, denotano una parte gestionale in itinere, da monitorare, nell’ambito di un ente che fino a qualche anno fa fronteggiava gli investimenti in maniera molto più complessa. Quello dell’AASS è un assestamento che potrebbe presente delle marginalità in diminuzione. Un’incidenza che deriva da scelte politiche di gestione dei conti pubblici in cui si possono evidenziare che le valutazioni economiche non ricalcano alcun principio annunciato di spending review. Un assestamento che si delinea privo di coordinamento rispetto alla legge di bilancio approvata ad inizio anno. Chiedo al Segretario di chiarire meglio l’emendamento aggiuntivo all’articolo 6 bis, che ha tutta l’aria di un esproprio da parte dello Stato.

Pasquale Valentini (Pdcs): Non è usuale che ci siano tre assestamenti in un anno. Già questo aspetto andrebbe motivato. Al fondo c’è un’esigenza di revisione di tante situazioni, non solo quelle relative alla contabilità. Ad esempio: interveniamo sul superamento del registro alla consulta. Penso all’enfasi con cui fu annunciata questa regolamentazione. Non solo non accadono le grandi riforme, ma non accadono nemmeno quelle riforme di cui avrebbe bisogno il nostro apparato amministrativo. Negli emendamenti che andiamo ad esaminare mancano le motivazioni che hanno portato a quei cambiamenti. E’ una modalità che andrebbe integrata. Chiunque può fare delle richieste, ma il nostro compito è di capire perché si chiedono determinate cose. Infine mi lascia perplesso il fatto che si arrivi all’approvazione di questi elementi sempre con l’acqua alla gola. I consiglieri non sono messi nelle condizioni di rendersi conto di quello che stanno votando.

Segretario di Stato alla Sanità Franco Santi: Questo emendamento va a modificare una normativa che andava a regolamentare la casa di riposo e la casa famiglia. L’ISS nel corso del tempo ha stipulato delle convenzioni alla luce delle necessità che i servizi sanitari hanno evidenziato. Ci sono tante strutture convenzionate che non rientrano nella logica di questa normativa. L’intervento amplia la possibilità da parte dell’istituto di utilizzare il principio della compartecipazione alle spese nei casi in cui il soggetto venga preso in cura da altre strutture non previste dalla legge del ’92. E’ solo una questione di uniformità, visto che in questi casi l’Istituto si fa carico di tutte le spese, paga la pensione e paga le rette di queste strutture, che hanno importi di grande rilevanza. E’ una modalità di uniformità di trattamento non prevista a suo tempo perché queste strutture non venivano utilizzate.

Elena Tonnini (Rete): La gestione delle Poste è da rivedere. Lo Stato non può continuare a coprire le perdite. Ci troviamo di fronte all’ennesima legge omnibus. Non si inseriscono solo correttivi, ma nuove programmazioni di spesa e impegni al Congresso di Stato. L’impressione, nel caso di alcuni articoli, è che si sfrutta il momento per riuscire a introdurre provvedimenti dal sapore preelettorale. Come nel caso dell’articolo 1: non si capisce con che tipo di logica proprio ora si vanno a inserire delle deroghe alla legge sul volontariato e cooperative, deroghe che semplicemente introducono una deregolamentazione. Prendiamo poi l’emendamento all’articolo 6-bis. Il Segretario ha parlato della necessità di questo intervento per ragioni di uniformità. Interventi di questo tipo rischiano di creare situazioni di non equità e non risolvere il problema. Meglio sarebbe stato utilizzare uno strumento come l’Icee, che tiene conto non solo delle situazioni del singolo pensionato ma anche delle famiglie.

Massimo Andrea Ugolini (Pdcs): Ho delle domande da fare in merito agli stanziamenti attribuiti all’AASS. Siamo arrivati a 32 milioni: penso che all’interno ci sia il progetto per la fibra ottica, ma era stato chiesto di presentare una relazione sulle infrastrutture che verranno realizzate. C’è un emendamento che riguarda l’intestazione degli immobili ai non residenti: intervento opportuno, ma va fatto un ragionamento di tipo politico. Prima si interveniva solo sugli immobili presenti sul mercato, ora da quel che mi è dato da capire si interviene su tutto l’edificato.

Tony Margiotta (Gruppo misto): Questo assestamento di bilancio doveva essere discusso nello scorso Consiglio, ma è mancata la procedura d’urgenza. Un altro fatto politico che voglio evidenziare è che si tratta del terzo assestamento di bilancio. Messaggio molto chiaro di mancanza di idee e di proposte. Ogni volta si deve intervenire per equilibrare e andare a correggere delle situazioni che sono state interpretate e decise erroneamente. Voglio intervenire sull’emendamento 6-bis sulla questione della compartecipazione ai costi del servizio con la pensione. Capisco le parole del Segretario. Ma credo che questo emendamento debba essere un po’ più chiaro: va a coprire una distorsione che già esiste, ma non può essere un provvedimento lineare, uguale per tutti, ci sono dei pensionati e delle famiglie in difficoltà, come ben sappiamo. Occorre evidenziare il reddito familiare.

Marianna Bucci (Rete): Il metodo con cui vengono portate avanti queste leggi è sbagliato dal principio. Emerge chiaramente lo scollamento delle Segreterie di Stato, che agiscono indipendentemente l’una dall’altra. Sarebbe il caso di presentare una relazione anche sugli emendamenti che si vanno a fare. Sono emendamenti totalmente nuovi. Sulla questione delle pensioni, la risposta del Segretario Santi è totalmente insoddisfacente. Se questo articolo rimane così io sono molto contraria. Gli ospiti del Casale La Fiorina hanno una storia diversa rispetto agli ospiti della casa famiglia. Questo provvedimento potrebbe avere effetti nefasti sulla vita delle persone, ma sicuramente positivi sulle Casse dello Stato. Ci sono emendamenti che ovviamente nulla hanno a che fare con la legge di bilancio. C’è la necessità di trasformare le leggi affinché si adattino al momento.

Gian Carlo Venturini (Pdcs): Ritengo positivo il contenuto dell’articolo 2 sui contratti pluriennali. Questo consentirà sicuramente di ottenere dei risparmi soprattutto in alcuni settori, in particolar modo l’ISS, dove si acquistano macchinari per uso medico. Ulteriore considerazione su articolo 6-bis. Il rischio è che venga sottratta interamente la pensione agli anziani. Ovvio: se c’è una retta da pagare qualcuno la deve pagare. Ma è necessario introdurre degli elementi per la valutazione del reddito familiare. Importante l’articolo 7, in materia di antiriciclaggio, con cui si vanno a rendere evidenti degli aggiornamenti. Articolo che dà la possibilità alle autorità sammarinese di un rapido recepimento di alcuni adeguamenti proposti. Un dubbio mi viene sull’articolo 10: non credo sia opportuno estendere la tutela legale da parte dello Stato a determinate figure, tranne nella fattispecie del dolo grave, difficile da dimostrare.

Adele Tonnini (Rete): Alcuni interventi, come quello sulle Poste e i contratti pluriennali, continuano a creare difficoltà. Giusto prevedere l’economicità sui contratti pluriennali, ma bisogna evitare eventuali interventi di tipo clientelare. Cartelle esattoriali in formato digitale: favorevoli a questo emendamento per agevolare il processo di invio. Ben venga l’informatizzazione ove possibile. Bene anche l’articolo 10 nella parte relative al GDPR. Alcuni interventi fanno un po’ discutere. Articolo 12: diminuita la somma destinata alle Giunte di Castello per opere pubbliche e lavori. Questo crea un po’ di dispiacere: è l’ennesimo provvedimento che si deve prevedere quando mancano i soldi. I primi tagli sono sempre sui finanziamenti alle Giunte di Castello. Bisognerebbe forse rivedere la legge, piuttosto che inserire azioni a spot ogni anno. Altro emendamento problematico è quello sui convenzionamenti per credito agevolato che bypassano le leggi esistenti. Si va ad aumentare la somma destinata a bilancio, perché le somme stanziate in precedenza non erano sufficienti. Se ci fosse stato un piano di sviluppo concreto, si sarebbe potuto aiutare le aziende in maniera equa.

Gian Carlo Capicchioni (Partito dei Socialisti e dei Democratici): L’andamento dell’imposta monofase e l’andamento dell’imposta IGR registrano poste negative in uscita: ho la sensazione che le entrate difficilmente verranno realizzate. Mancano verifiche e controlli e questo è dovuto a una situazione di quell’ufficio disastrata, ancora manca un progetto di accertamento dei redditi. Siamo in contrasto su quello che si dovrebbe fare per recuperare entrate. Il tavolo istituzionale dovrà prendere in considerazione la riforma dell’impianto tributario. Dovremo creare una struttura della p.a. moderna al servizio delle imprese che hanno questa necessità. E’ una delle sfide che dovremo affrontare. Nel caso della deducibilità delle perdite, si dà la possibilità a un settore, quello bancario, di superare certi limiti, ma non si dice di quanto potranno sforare. Noi crediamo che dagli istituti bancari non arriverà un centesimo di entrate nei prossimi anni. Non sono contrario a queste norme di principio, ma dobbiamo vigilare perché questi provvedimenti non siano fine a se stessi, l’ennesimo aiuto senza riscontro dagli operatori del settore.

Denise Bronzetti (Partito Socialista): Il Partito Socialista depositerà una serie di emendamenti che vanno oltre l’adeguamento di bilancio. Cercheremo di avanzare proposte che in questi anni a nostro avviso non sono state nemmeno abbozzate. Non leggiamo il libro delle favole e non siamo così ingenui da poter credere che con un assestamento i problemi di questo Paese si possano risolvere. Ho forti perplessità rispetto all’emendamento che il Segretario Santi ha presentato, va rivalutato nella sua stesura.

Alessandro Cardelli (Pdcs): Repubblica Futura ha osteggiato l’urgenza su questo provvedimento. C’è una posizione per cui uno dei tre partiti dell’allora maggioranza non voleva l’assestamento di bilancio. E’ una posizione di rigidità che vediamo anche sul tavolo istituzionale. Sono contento che il decreto sugli immobili sia stato portato all’interno dell’assestamento, ma non so come si comporterà il Consiglio dei Dodici in questa fase: nel caso fosse legalmente possibile, sarebbe importante dare una risposta di questo genere agli operatori e investitori che decidono di fare degli acquisti in un momento di forte difficoltà. Non possiamo più permetterci di perdere tempo in questo senso. Importante fare interventi anche per quanto riguarda le obbligazioni subordinate Asset. Il tema delle sentenze civili e penali è un’urgenza. Vado ad illustrare alcuni emendamenti proposti dalla Democrazia Cristiana. Emendamenti che noi riteniamo importanti in ambito economico. Un aspetto riguarda l’assistenza non sanitaria: emanare entro il 30 giugno 2020 una legge che disciplini questa materia nelle strutture pubbliche. Altro tema è quello della solidarietà familiare. E’ stata introdotta la possibilità per il familiare di poter lavorare all’interno delle attività familiari. Abbiamo sempre creduto che il contributo del familiare nelle piccole attività possa essere decisivo. Il limite di quella norma è che riguardava solo alcuni settori. Con questo emendamento proponiamo che la solidarietà familiare, nei limiti di legge, sia estesa a tutti i settori. Un paradosso che la moglie o il padre di un industriale non possa dare un contributo parziale. A tutela delle persone frodate in ambito finanziario, proponiamo un emendamento: dare loro una garanzia nei casi in cui, per fatti avvenuti negli ultimi dieci anni, in cui non sia mai partita nessuna indagine penale. In riferimento al regime forfettario: sono state fatte due deroghe, la seconda scade il prossimo anno. Chiediamo che il regime forfettario transitorio sia esteso fino al 31 dicembre 2021. Altra proposta: approvare i termini della sanatoria straordinaria in assestamento di bilancio per evitare che ci sia una reiterazione. Con un emendamento chiediamo al presidente dell’Istituto per l’innovazione di redigere una relazione da sottoporre al Consiglio sull’attività annuale svolta anche con i rendiconti dei compensi e consulenze. L’ultimo emendamento che illustro riguarda l’Università: chiediamo di dare mandato al direttore di effettuare una relazione sugli spazi già occupati e da occupare in futuro, al fine di ottimizzare le risorse.

Matteo Ciacci (Civico 10): C’è un avanzo di 2 milioni e mezzo: l’elemento più importante è legato alla confisca grazie all’applicazione della legge 100 del 2013. Si applica un principio da rimarcare: non solo vengono attribuite delle pene, ma viene restituito il maltolto. Tra le novità di questo assestamento c’è l’implementazione dei servizi online, già potenziati durante questa legislatura. Altro passaggio molto importante: in maniera tempestiva è stato introdotto un emendamento legato alla possibilità di acquisizione di immobili da parte di cittadini stranieri. L’iter viene normalizzato e non bloccato e i rischi che potevano esserci vengono eliminati. Si va a uniformare un principio rilevante, legato alla normativa del 1992, sul sostegno da parte dello Stato a determinate strutture sanitarie. Viene data la possibilità di avere un servizio e parallelamente lo Stato, sulla base di quella legge, trattiene la pensione o una parte di quella per coprire il costo. Altre strutture si sono aggiunte nel corso del tempo: strutture residenziali che danno servizi a persone in difficoltà, non necessariamente anziane. Andiamo ad uniformare questo principio. Sul tema del sistema bancario: viene introdotta una modalità per le scelte legate agli istituti che subiscono una risoluzione bancaria: esse potranno essere vendute solo attraverso un passaggio in Consiglio con maggioranza qualificata. E’ una salvaguardia molto importante, con modalità similari ad esempio alla vendita di un terreno. Si valorizza un principio fondamentale.

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