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Repubblica di San Marino: USL chiede più tutele a sostegno della famiglia

da Redazione

SAN MARINO – Nell’ambito delle politiche di genere e della tutela dei diritti dei lavoratori, è importante attivare una riflessione sul tema delle lavoratrici che in presenza di parti gemellari o di più figli a distanza di pochi anni si trovano in difficoltà sia economica che di tutela, vista l’insufficienza degli strumenti normativi da loro attivabili ed a loro supporto. Nello specifico, infatti, per tali lavoratrici rientrare al lavoro crea problemi sull’affidamento dei bambini, in quanto spesso i costi di baby sitter o asili possono risultare superiori al reddito da lavoro che la madre andrebbe a percepire. Inoltre, anche usufruendo dell’aspettativa massima consentita per Legge, la copertura fino ai 18 mesi del bambino risulterebbe del tutto insufficiente ad affrontare i problemi di gestione dei piccoli di età inferiore ai 3 anni. A tal riguardo, un’ipotesi concreta a supporto di tali esigenze potrebbe essere quella di accompagnare ed aiutare le madri che hanno più figli in età minore di 3 anni fino al compimento degli stessi, prevedendo un’estensione della durata e dell’indennità economica erogata durante il periodo di aspettativa. Dare le opportune risposte a traguardare tale “soglia”, infatti, è fondamentale in quanto è il momento in cui ogni lavoratrice ha il maggior bisogno di supporto sia in termini economici che di tutela e mantenimento del posto di lavoro, e soprattutto senza che la scelta obbligata sia quella di ricorrere alle dimissioni per mancanza di strumenti normativi a supporto. Tale scenario, peraltro, sarebbe deleterio sia nell’ottica di un incremento delle nascite che andrebbe assolutamente incentivato, anche alla luce del saldo demografico di segno negativo che da alcuni anni caratterizza il nostro paese, sia nell’ottica di incentivare e non certo penalizzare l’occupazione femminile, che mai come in questo momento andrebbe sostenuta e favorita. In questo contesto anche le aziende devono fare la loro parte, mettendo in atto tutti gli strumenti di welfare aziendale che siano funzionali ad una migliore conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per le lavoratrici, con la consapevolezza che la produttività e la qualità del lavoro passa anche da questi interventi a beneficio dei dipendenti. Riteniamo non sia più rimandabile il confronto tra le parti sociali ed il governo per individuare i giusti strumenti normativi da adottare e dare così una risposta concreta a tali esigenze.

 

USL

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