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San Marino, Bioscience Institute: Lipofilling con cellule staminali espanse

da Redazione

SAN MARINO – Ottenere il materiale di partenza per il trattamento è relativamente semplice, non c’è il rischio di ritrovarsi alle prese con antiestetiche cicatrici e i tempi di recupero si accorciano notevolmente: quando si tratta di rimodellare il seno o di aumentarne le dimensioni i buoni motivi per cui pensare di ricorrere al lipofilling non mancano. Se poi si sceglie l’approccio più innovativo nel settore – quello basato sull’uso delle cellule staminali ottenute dal tessuto adiposo (adipose-derived stem cells, ADSC) espanse – si ottengono risultati duraturi che fanno del lipofilling una valida alternativa all’impianto di protesi. Infatti anche ad anni di distanza dall’iniezione delle staminali espanse il volume ottenuto dopo il trattamento non diminuisce, anzi, può addirittura aumentare. A dimostralo sono i dati presentati da Bioscience Institute al 16mo Convegno Annuale IFATS, organizzato a Las Vegas dall’International Federation for Adipose Therapeutics and Science.

Le prime prove dei vantaggi derivanti dall’uso delle ADSC arrivano in concomitanza con la notizia del ritiro dal mercato europeo delle protesi ruvide Microcell e Biocell di Allergan. Le protesi sono state ritirate a causa del mancato rinnovo dell’assegnazione della marcatura CE che certifica la conformità ai requisiti di sicurezza previsti in Europa. Il problema alla base del mancato rinnovo? Il sospetto che l’impianto di queste protesi possa essere associato allo sviluppo di tumori, in particolare di linfomi anaplastici a grandi cellule. Già nel 2011 la FDA (Food and Drug Administration, l’ente governativo statunitense preposto alla regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici) aveva identificato una possibile associazione tra le protesi al seno e questo tipo di tumore; ancora oggi continua a raccogliere e analizzare nuove informazioni sul linfoma anaplastico a grandi cellule che colpisce persone con protesi al seno, raccomandando ai medici di prestare particolare attenzione alla possibilità che i sintomi riportati da pazienti con protesi al seno siano associati a un tumore. Nel 2016 anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha confermato l’esistenza di un linfoma a cellule T associato all’impianto delle protesi (breast implant-associated anaplastic large cell lymphoma, BIA-ALCL). Quelle più a rischio sono proprio quelle ruvide, come quelle ritirate da Allergan.

«Alcune donne non vogliono un intervento invasivo e non privo di rischi come l’impianto di una protesi», spiega Giuseppe Mucci, CEO di Bioscience Institute. Pochi giorni fa Mucci ha presentato al Convegno annuale IFATS di Las Vegas i risultati del primo follow-up di pazienti sottoposte a un intervento di aumento del seno mediante iniezione di ADSC autologhe espanse. «L’uso delle ADSC non è associato a questi rischi e permette di ottenere un risultato totalmente naturale sia alla vista sia al tatto».

Il follow-up, condotto con la supervisione del direttore medico di Bioscience Institute, Roberto Viel, ha previsto l’esecuzione di risonanze magnetiche per valutare il volume del seno delle pazienti 4 anni dopo l’iniezione delle ADSC. I dati presentati a Las Vegas dimostrano per la prima volta che il volume raggiunto con questa procedura di trapianto di staminali del grasso viene mantenuto al 100%. Nelle pazienti in cui l’indice di massa corporea è aumentato nel corso del follow-up, anche il volume totale del seno è aumentato, raggiungendo dimensioni variabili tra il 109 e il 135% del volume ottenuto con l’iniezione, a dimostrazione del fatto che le cellule di grasso trapiantate si comportano esattamente come quelle presenti in altre parti dell’organismo.

A rendere possibili questi risultati è stato Liposkill Plus, un approccio al rimodellamento corporeo basato sull’espansione di ADSC autologhe (cioè prelevate dalla stessa paziente in cui verranno iniettate) per raggiungere un duplice obiettivo: migliorare il volume del seno senza l’uso di protesi e, eventualmente, eliminare depositi di grasso indesiderati (per esempio a livello dell’addome). L’espansione delle ADSC è fondamentale per poter ottenere risultati a lungo termine in quanto permette di ottenere le giuste quantità di cellule necessarie per un’iniezione efficace (per un volume tra 400 e 800 ml, 100-150 mila cellule per ml di grasso). Come spiegato da Mucci durante il convegno «l’espansione delle cellule è l’unica tecnologia disponibile per ottenere la corretta proporzione tra cellule e grasso». In più l’uso di ADSC isolate, espanse e caratterizzate permette di standardizzare la metodica, svincolando i risultati da fattori come il sito da cui è stato prelevato il grasso e l’età della paziente.

«Lo stesso approccio può essere utilizzato per rimodellare anche altre parti del corpo, come i glutei. Per di più le ADSC possono anche essere crioconservate contestualmente al lipofilling per poi essere utilizzate ad altri scopi, per esempio per trattamenti contro l’invecchiamento della pelle. Con queste caratteristiche», conclude Mucci, «Liposkill Plus rappresenta una valida alternativa al tradizionale approccio chirurgico all’aumento del seno». 

 

BIOSCIENCE INSTITUTE SpA è nata come cell factory nel 2006, diventando in breve tempo un centro di eccellenza in grado di garantire qualità e sicurezza ai massimi livelli. Nel corso degli anni ha ampliato i suoi servizi sviluppando procedure e protocolli per l’applicazione clinica dell’uso delle cellule staminali ed estendendoli al campo della genomica.

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