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Gino Fabbri, Campione del mondo di pasticceria, inaugura il salotto di Villa Manzoni 2018

da Redazione

SAN MARINO – È dolcissimo l’inizio della quinta stagione del Salotto di Villa Manzoni, il progetto promosso da Ente Cassa Faetano – fondazione Banca di San Marino e coordinato dalla giornalista Angela Venturini, che ogni anno continua a crescere in qualità e gradimento. Dopo i ltrionfo della scorsa edizione, il compito di inaugureare il 2018 è stato affidato ad un’ospite d’eccezione: il campione del mondo della pasticceria Gino Fabbri.

Un Maestro non solo tra biscotti, ciambelle, frolle e bignè, ma anche nel sapersi raccontare e spiegare la sua arte in un libro dal titolo significativo: “Gino Fabbri Pasticcere – Dolci e talento di un campione del Mondo”, Minerva Edizioni. Un volume scritto in collaborazione con Elisa Azzimondi, in cui per la prima volta il Maestro si racconta e parla di sé lungo un percorso di 60 ricette e attraverso più di 30 anni di storia della pasticceria in Italia: dai primi passi nel laboratorio di Castenaso, passando per la nascita della prima pasticceria a Cadriano nel 1982, fino alla conquista della Coupe du Monde de Patisserie nel 2015 a Lione. E il futuro, il progetto Academy, uno spazio dedicato agli aspiranti pasticceri di tutte le età, a partire dai giovanissimi.

Un libro che sa di vaniglia e cioccolato, di fragole e lamponi, ma anche di aneddoti di vita cominciata in una casa contadina dove la nonna preparava cose semplici, parsimoniose, eppure profumatissime. Un’origine umile, trasformata col tempo nel vantaggio di una conoscenza e di una sensibilità che, anche ai più alti livelli professionali, fanno la differenza. “Distinguo sempre fra pasticceria d’affetto e pasticceria d’effetto: mi appartengono entrambe, ma il mio cuore va alla prima” dice il Maestro che, oltre ad una qualità universalmente riconosciuta delle sue creazioni, ha deciso di condividere la sapienza del mestiere come strumento per contrastare il rischio della mediocrità, facendo in modo che i prodotti di pasticceria siano interpretati anche “come prodotti che fanno cultura”.

Un volume da sfogliare per ripercorrere insieme le tappe più belle della sua carriera, alla scoperta dei trucchi e degli accorgimenti per realizzare a casa alcune delle preparazioni che ne hanno scandito i trionfi, da cui emergono l’estro, il garbo e la grande umanità che del Maestro hanno fatto la cifra distintiva, consacrandolo come uno dei personaggi più amati e apprezzati del panorama enogastronomico italiano, orgoglio del Made in Italy nel mondo.

Il racconto di una vita vissuta nel segno di professionalità e dedizione, con la convinzione che nessun traguardo è irraggiungibile. Un invito a perseguire le proprie convinzioni conservando sempre in fondo al cuore un po’ di quello spirito ragazzino, perché come dice Fabbri riprendendo quello stesso Peter Pan che ha accompagnato la squadra italiana alla vittoria della Coppa del Mondo: “Solo chi sogna può volare.”

Tutto questo a Villa Manzoni, mercoledì 14 marzo, ore 21. Con assaggio finale di alcune delle creazioni del Maestro Fabbri. Ingresso libero.

 

Note biografiche


Gino Fabbri fin dall’adolescenza inizia a lavorare nella pasticceria del paese di origine, Castenaso, per poi aprirne una sua nel 1982 insieme alla moglie Morena. In questo nuovo percorso, marito e moglie incontrano importanti esponenti della pasticceria italiana, tra cui Iginio Massari, fino a che nel 1996 Gino Fabbri entra a far parte dell’Accademia Maestri Pasticceri Italiani, di cui ora è Presidente.

Pur essendo quasi restio ai concorsi, si concede due occasioni prestigiose: vince infatti quello per la “Torta del Giubileo del 2000”, grazie al quale ha potuto incontrare Papa Giovanni Paolo II, mentre nel 2015 guida alla vittoria della “Coupe du Monde de la Patisserie” a Lione la spedizione italiana composta da Emanuele Forcone, Francesco Boccia e Fabrizio Donatone.

Nel 2009 viene eletto dai suoi colleghi Pasticcere dell’anno, prestigioso riconoscimento per la sua professionalità e la costante ricerca della qualità nella produzione e per la sua capacità di diffondere le sue conoscenze senza riserve.

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