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L’Università di San Marino riporta alla luce l’archivio della Pieve

da Redazione

L’Università degli Studi della Repubblica di San Marino renderà fruibile al pubblico un archivio di oltre 200 documenti conservati nella Pieve del centro storico e datati dal 1529 in avanti. L’attività, svolta dal Centro Sammarinese di Studi Storici dell’Ateneo in accordo con la Diocesi di San Marino – Montefeltro, ha appena registrato il termine della prima fase, caratterizzata dalla ricognizione del materiale presente. Un’operazione necessaria in virtù delle condizioni dei testi, conservati in 120 contenitori privi, nella maggior parte dei casi, di descrizioni utili a conoscere l’esatta natura delle carte.

Sono così emerse unità archivistiche che riguardano la realtà ecclesiastica e non solo della repubblica, come descritto dal direttore del Centro Sammarinese di Studi Storici, Ercole Sori: “La Pieve svolgeva funzioni non esclusivamente religiose – spiega l’accademico – era un riferimento importante per la vita collettiva di San Marino e gestiva, per esempio, il rapporto con la popolazione rurale, perché proprietaria di terreni. Teneva inoltre i registri demografici, legati alla vita civile della comunità”.

Il progetto, che sta impegnando l’Ateneo sammarinese con il lavoro delle archiviste Sonia Ferri e Allegra Paci, proseguirà con l’avvio della seconda fase, nella quale il materiale verrà catalogato, riordinato e abbinato a descrizioni utili per riconoscerne il contenuto: “I documenti saranno consultabili, ciò ci permetterà per la prima volta di sapere cosa c’è in questo archivio. Per gli utenti – conclude Sori – sarà possibile cercare e trovare informazioni, oltre a svolgere ricerche tradizionali, possibili recandosi nella sede della Pieve e visionando le carte”.

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