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“Forum del dialogo”: diversi sì ma uniti nell’affrontare i problemi dell’uomo di oggi

da Redazione

Si è concluso al Teatro Titano il 2° Forum del Dialogo sulle diversità religiose, sociali e culturali. Giornate intense di partecipazione e anche di buone emozioni per il pubblico che con grande attenzione ha seguito venerdì pomeriggio l’incontro sul Dialogo interreligioso; tutto sabato con testimonianze di significative diversità socio-culturali relative alla salute, alla disabilità, all’esistenza, alla vita carceraria, alla drammatica e commovente esperienza del dopo terremoto.

Nel primo pomeriggio, San Marino ha ospitato un vero e proprio “mini vertice” ecumenico con il Metropolita Gennadios, arcivescovo ortodosso d’ Italia e Malta, l’arcivescovo di Bologna, Mons Matteo Zuppi, il rappresentante della Coreis musulmana, Shykh Pisano (in sostituzione del gran Maestro Pallavicini) e, in video trasmissione, il Rabbino di Ferrara, Luciano Caro. Mons.Andrea Turazzi, vescovo di San Marino-Montefeltro ha introdotto i lavori con una preghiera accettata da tutti. Non c’è più tempo per dividersi su questioni teologiche, tanti sono i gravi problemi attuali dell’uomo d’oggi che chiede di poter avere senso della propria vita anche con una dimensione spirituale e metafisica della propria esistenza. “Teologia senza metafisica è nulla”, hanno ribadito gli islamici; gli hanno fatto eco gli ebrei che incoraggiano il proseguimento del dialogo su aspetti oggi possibili per un incontro e un’azione comune: la fame, la guerra, il dramma dell’emigrazione, le violenze, la pace nl mondo, la solitudine dell’uomo della post-modernità.

Molto accorato il discorso del Metropolita Gennadios :”Non è possibile che gli uomini – solo perché diversi tra di loro – siano nemici… Abbiamo la responsabilità di costruire un futuro ideale, come gratitudine a Dio; promuovere la conoscenza degli aspetti fondamentali della cultura politica, umanistica e religiosa, costruendo ponti di amore, di giustizia, di perdono… I Santi Padri dell’Oriente Ortodosso non hanno mai avuto paura del Dialogo”. Gli ha fatto eco, con molta semplicità e cordiale discrezione l’arcivescovo di Bologna, Matteo Zuppi che ha richiamato lo spirito dell’incontro di Assisi fra i vari capi religiosi e specialmente l’impegno di Papa Francesco e della sua tenace azione pastorale, ricordando la via da lui indicata: “Noi, qui, insieme e in pace, crediamo e speriamo in un mondo fraterno. Desideriamo che uomini e donne di religioni differenti, ovunque si riuniscano creino concordia, specie dove ci sono conflitti. Il nostro futuro è vivere insieme” . Momento veramente emozionante questa condivisione di intenti fra le grandi religioni, tanto da strappare lunghi applausi tra i partecipanti. La giornata di sabato si è aperta con una magistrale “lectio” del filosofo Umberto Curi, dell’Università di Padova. Nel mettere a fuoco il concetto di diversità e di dialogo, Curi ha notato che in simili situazioni non è sufficiente il concetto illuministico di “tolleranza”, perché presuppone un atteggiamento di chi, in fin dei conti, subisce e non accetta in tutto il “diverso”, di chi dialoga sentendosi sicuro di sé e non ha bisogno o non accoglie l’altro. La differenza si completa con la relazione e con l’alterità” , come aveva già ribadito il prof. Renato Di Nubila, responsabile scientifico del Forum, nel suo intervento di apertura. Ma Curi ha toccato anche altri importanti aspetti, per San Marino, come quello dell’identità: ” sbaglia chi pensa alla propria identità come ad uno ” fenomeno” statico, immutabile. Oggi l’identità rimane un punto forte nel dialogo, ma è pronta a diventare storia , a farsi carico dei problemi dell’uomo, a non rimanere mito intoccabile solo da celebrare. Io sono tale, se riesco a trovare rispondenza anche nel noi!”. Le testimonianze toccanti che sono seguite hanno letteralmente “elettrizzato” le emozioni dei partecipanti come è avvenuto con l’autopresentazione di Simona Atzori, la ballerina senza braccia che, raccontando la propria vicenda, ha ricordato il coraggio dei suoi genitori, il loro incoraggiamento ad inseguire sogni e “ad essere felice di quel che uno ha e non sentirsi infelice per quello che non ha”. Il clima del Forum si è reso poi ancora più coinvolto con le testimonianze dei ragazzi Bullone-Livers, nel racconto delle loro patologie e della forza di condivisione che li distingue nella convivenza con altri disabili. Così pure è avvenuto con la narrazione di Marta Valente quando ha raccontato le sue 23 ore sotto le macerie del terremoto dell’Aquila ed il suo salvataggio, con la forza di saper affrontare la difficoltà drammatica del momento e di guardare avanti alla vita ancora tutta vivere. E’ la forza della resilienza. Molti dei presenti hanno dichiarato momenti di commozione nel sentire esempi di tanta diversità . Lo ha fatto notare il Capo del Dipartimento italiano Penitenziario, dott. Santi Consol, nel presentare casi di ergastolani per quali si propone il superamento del duro ergastolo ostativo, per consentire ad alcune di queste persone di “riprendere il dialogo con la vita”, dopo rigorosa azione di controllo e di verifica se esistono le condizioni per questo passaggio umanitario. San Marino con questa iniziativa e con l’azione profusa in senso al Consiglio d’Europa a Strasburgo – come ha rilevato l’intervento dell’Ambasciatore Sammarinese, Guido Bellatti Ceccoli – si pone in posizione molto avanzata che fa onore alla storia e al DNA della piccola Repubblica che, per sua natura, rifiuta guerre e violenze e apre le porte al dialogo, con forte determinazione. Concetto che è stato ribadito dai Segretari agli Esteri, Nicola Renzi e agli Interni, Guerrino Zanotti, nei loro interventi al 2° Forum, condividendo apertamente le parole con cui Renato Di Nubila aveva introdotto i lavori: “La prima struttura antropologica del Dialogo sta nel fatto che nessun uomo o nessun gruppo possa vendicare di avere pieno accesso alla verità intera dell’umanità”. In chiusura della giornata è stato annunciato il possibile tema del 3° appuntamento nel 2018: Forum del Dialogo intergenerazionale: giovani e adulti, parte o controparte di questa società?

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