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Tronchetti Provera (Pirelli) a Radio 24 su banche, Telecom, politica e PA

da Redazione

Ospite a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio 24, l’ad di Pirelli Marco Tronchetti Provera interviene sul tema difesa del risparmio. A Minoli che gli chiede se il bail-in in vigore dal 1° di gennaio sia l’emergenza numero uno del Paese, Tronchetti risponde: “È la chiarezza, non è che sia l’emergenza. E’ la chiarezza su quali sono i rischi che un investitore prende e quali sono gli investimenti più sicuri, questo deve essere chiaro sulla prima pagina del foglio di carta che ogni investitore firma”. “Senza questa chiarezza si rischia, spero non la valanga, ma certo la perdita di fiducia questo sì, e questo va evitato a tutti i costi”.

 

TELECOM, PRODI HA BLOCCATO TUTTO

L’avventura in Telecom finita in un disastro? “Non è stata un disastro per Telecom, è stata un danno per la Pirelli e per i Benetton, che erano azionisti insieme a noi. Per Telecom è stata una grandissima avventura di successo”. Così risponde l’ad di Pirelli Marco Tronchetti Provera a Giovanni Minoli durante Mix24 su Radio 24, che spiega: “Quando io l’ho lasciata volevano entrare in Telecom gli spagnoli di Telefonica, voleva entrare in Telecom Murdoch e nasceva la prima società che univa media e telefonia in Europa, in America lo avevano già fatto da dieci anni”.

Ma che cosa avete sbagliato allora? Perché è andato via e avete perso, lei e Benetton, tre miliardi? Lo incalza Minoli e Tronchetti risponde: “C’era la cultura della proprietà nazionale della rete, questa cultura, credo che abbia portato, ad oggi, una Telecom molto poco competitiva”. Senta quanto ha perso? Ha detto tre miliardi insieme a Benetton? Domanda ancora Minoli. “La Pirelli, che aveva guadagnato tre miliardi e sette circa con le operazioni precedenti, – spiega Tronchetti ai microfoni di Mix24 – ha perso tre miliardi che non sarebbero stati persi se le combinazioni che noi avevamo pronte

per la firma non fossero state bloccate”. E quindi è stata colpa del governo Prodi? Insiste Minoli e l’ad di Pirelli replica: “Il governo Prodi non ha capito e io non mi sono spiegato bene, forse”.

DE BENEDETTI? SE NON MI HANNO CONDANNATO QUELLO DICEVO ERA VERO

Sulla questione Telecom e sullo scontro con l’ingegner Carlo De Benedetti, finito in tribunale (con l’assoluzione dell’attuale ad di Pirelli ed ex Telecom, ndr), Marco Tronchetti Provera risponde così a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio 24: “Credo che ci sia stata una denuncia, io poi sono stato assolto, quindi vuol dire che quello che ho detto non era un reato”. Cioè era vero quello che lei ha detto? Chiede Minoli e Tronchetti risponde: “Penso che se non sono stato condannato, ne consegue che dovrebbe essere vero”.

 

DOPO TELECOM LONTANO DALLA POLITICA

Intervistato a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio 24, l’ad di Pirelli Marco Tronchetti Provera risponde che quel che ha imparato dalla sua avventura in Telecom è stato “stare lontano dalla politica…da quella politica”.

 

INCERTEZZA SU CAMBIO VERTICE TELECOM

Il futuro cambio al vertice di Telecom? “Non lo sanno neanche in Mediobanca e neanche i francesi”. Cosi Tronchetti Provera a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio 24.

 

LE SANZIONI ALLA RUSSIA VANNO TOLTE

Intervistato a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio 24, l’ad di Pirelli Marco Tronchetti Provera risponde a proposito delle sanzioni UE alla Russia: “le sanzioni vanno tolte chiarendo il quadro ucraino che è più semplice da risolvere di quanto non si creda”.

 

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE CUORE DELLA RIFORMA

La riforma della pubblica amministrazione “è il cuore. Bisogna avere la possibilità che un investitore estero venga in Italia sapendo che può investire con corsie preferenziali per quelli che vogliono investire, dove il governo è garante che non ci siano vincoli amministrativi all’investimento” afferma Tronchetti Provera a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio 24. Secondo Tronchetti Provera la riforma della Pubblica amministrazione “è una riforma di un insieme di leggi, ci sono anche dei burocrati non bravi, bravissimi, ma è l’insieme delle norme che rende il sistema non funzionante” e aggiunge che uno Stato si riforma “togliendo molte leggi inutili e togliendo quelle che si contraddicono tra loro”.

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