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Nuovi Capitani Reggenti, il discorso del Nunzio apostolico

da Redazione

E’ ancora con piacere che, come “operatori di pace”, ammiriamo e ci compiacciamo dell’ordine e della serenità nella quale generalmente vivono i Sammarinesi, a differenza di tanti popoli che, a motivo della globalizzazione, mentre da una parte si sforzano di fare luce e di irradiarla, dall’altra mostrano più di un’ombra.

 

Il discorso del Nunzio apostolico.

 

Ecc.mi Signori Capitani Reggenti

Signor Segretario di Stato per gli Affari Esteri,

Signor Presidente del Greco, Oratore Ufficiale della Cerimonia,

Signori Ambasciatori e Membri del Corpo Diplomatico e Consolare,

Signore e Signori,

è con vero piacere che, ancora una volta, il Corpo Diplomatico accreditato presso la Serenissima è convenuto in questo luogo per esprimere, come Rappresentanti dei rispettivi Paesi, le più vive felicitazioni per un fruttuoso lavoro ai nuovi Capitani Reggenti, nonché a tutte le Autorità della Repubblica con l’intero popolo sammarinese. Per l’occasione salutiamo, in particolare, il Signor Presidente del GRECO, Oratore Ufficiale nell’ambito della presente cerimonia d’insediamento. Anche a lui un augurio perché, con il Gruppo che presiede, possa realizzare, nei fatti, ciò che con i suoi colleghi si è prefisso contro la corruzione, una delle peggiori piaghe che oggigiorno coinvolgono la società, e sulla quale hanno recentemente richiamato l’attenzione anche il Presidente della Repubblica Italiana, il Signor Mattarella, e Papa Francesco.

E’ ancora con piacere che, come “operatori di pace”, ammiriamo e ci compiacciamo dell’ordine e della serenità nella quale generalmente vivono i Sammarinesi, a differenza di tanti popoli che, a motivo della globalizzazione, mentre da una parte si sforzano di fare luce e di irradiarla, dall’altra mostrano più di un’ombra. Tra queste ombre, attuale e preoccupante è il movimento delle genti, la ben nota e triste realtà del “people on the move”.

Si tratta di un fenomeno prodotto da una serie di sconvolgimenti che hanno toccato interi Paesi del Medio Oriente ed hanno mutato, negli ultimi anni, l’assetto geopolitico del Nord Africa e del Centro Africa, soprattutto nella zona subsahariana. In tutto questo non sono esclusi l’America Latina ed alcuni Paesi dell’Asia.

Un fenomeno che, particolarmente in questi ultimi mesi, ha assunto grandi dimensioni, tanto da far ricordare alcune scene apocalittiche degli anni ’40, allorché popolazioni intere dovettero lasciare le loro case, persero ogni loro avere e si avventurarono verso l’ignoto, affrontando sofferenze e malattie d’ogni genere.

In realtà è quanto vediamo oggi. Da una parte, carichi di esseri umani, stipati in barche o piuttosto zattere e gommoni di fortuna, pronti a tutto, anche di finire in fondo al mare o morire soffocati, pur di raggiungere il loro scopo. Dall’altra, colonne di fuggitivi che, a piedi o con mezzi di fortuna, percorrono centinaia di chilometri, sfidando il caldo, la fame e la sete, pur di arrivare al Paese da loro sognato. Ed in mezzo ad essi gente senza scrupoli che si arricchisce sfruttando il male altrui.

Un movimento incontrollabile, almeno fino ad ora:

– incontrollabile, perché causato da eventi non previsti;

– incontrollabile, anche per non poter più distinguere tra quello che è il movimento del “profugo e rifugiato”, causato dalla costrizione, e quello del “migrante” che, volontariamente, va in cerca di una vita migliore;

– ancor più incontrollabile, se si pensa che al “profugo ed al migrante” spesso si aggiungono delinquenti comuni, già riconosciuti come tali nel loro Paese.

Indubbiamente, di fronte a tanta miseria, si resta perplessi e si auspicherebbe, per un semplice motivo di solidarietà e come prima cosa, un’assistenza iniziale a chi ha perduto tutto. Questo, fortunatamente, si cerca di farlo. E’ encomiabile, infatti, l’opera di soccorso di alcuni Paesi dell’area Mediterranea, tra cui l’Italia.

A quest’opera di prima assistenza dovrebbe, però, seguire “un mettere un po’ di ordine” in una caotica ressa di masse. Purtroppo siamo di fronte ad un fenomeno che potrebbe innescare una miccia di scontro di culture, non facilmente integrabili e, non è chiaro, almeno apparentemente, se i veri responsabili se ne siano resi conto…

Di fatto, ottima cosa quest’assistenza iniziale, ma tutto potrebbe essere inutile, se il male non venisse curato alla radice… In realtà, se milioni e milioni di esseri umani lasciano il loro Paese e con esso tutto ciò che hanno di più caro, significa che l’inizio del male è proprio lì… nel loro Paese. E’ senz’altro vero che, per il principio di sovranità di una nazione, un singolo Stato non può intervenire in un altro Stato, ma di fronte ad uno spettacolo del genere anche il semplice cittadino resta perplesso, dovendo constatare il silenzio e l’immobilità delle Organizzazioni Internazionali che, forse, dovrebbero fare un po’ di più.

Ora noi sappiamo che anche la Repubblica di San Marino guarda con una certa preoccupazione l’evolversi del fenomeno e sta studiando come offrire la propria partecipazione ed il proprio contributo che, una volta programmati ed attuati, le renderanno onore e verranno ad assommarsi a quanto di positivo ha realizzato anche in questi ultimi sei mesi. Degne di nota, infatti, le iniziative prese soprattutto dalla Segreteria di Stato per gli Affari Esteri per far entrare sempre più la Repubblica nel foro internazionale. Così:

– gli incontri avuti presso il Consiglio d’Europa, nonché a Ginevra e negli Stati Uniti;

– le celebrazioni per il 40° anniversario degli accordi di Helsinki;

– gli sforzi per rendere sempre più agevoli ed efficaci le relazioni fra l’Unione Europea e San Marino, Monaco e Andorra.

Significative anche le iniziative delle altre Segreterie di Stato, in particolar modo della Sanità. Intensa, inoltre, la collaborazione con le Autorità italiane circa la viabilità e la sicurezza.

Di notevole importanza, infine, quanto la Repubblica di San Marino ha conseguito il 12 giugno scorso presso l’Organizzazione Internazionale della FAO, con la sua elezione, da parte dei 191 membri, in seno al Consiglio e nel Comitato per gli Affari Giuridici e Costituzionali.

Da ultimo, non si può non sottolineare il successo del Padiglione della Serenissima all’Expo di Milano, specialmente in occasione del “National Day”.

Prima di terminare ritengo doveroso rivolgere un pensiero di cordoglio per l’improvvisa scomparsa del nostro collega del Lesotho, recentemente deceduto proprio qui a San Marino, durante una visita d’ufficio alla Segreteria di Stato per la Sanità. Sentimenti di partecipazione, da parte di tutti noi, vadano al personale di quella Rappresentanza Diplomatica e congiunti.

Signori Capitani Reggenti, all’inizio della Loro missione, vogliano ricevere le nostre più vive congratulazioni e soprattutto rinnovati auguri per un sereno e fruttuoso lavoro, che risulti di Loro personale soddisfazione e per il bene della Serenissima.

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