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Successo per la presentazione del libro “La morale del tornio”

da Redazione

All’evento, condotto e moderato dal caporedattore di San Marino RTV Sergio Barducci, sono intervenuti l’autore Antonio Calabrò, l’Ambasciatore d’Italia a San Marino, Barbara Bregato, il Presidente San Marino-Italia Augusto Mengozzi, i segretari di Stato Marco Arzilli (Industria) e Giuseppe Maria Morganti (cultura e istruzione) e il Presidente dell’ANIS Stefano Ceccato.

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SAN MARINO – Il primato dell’economia reale, che pone al centro l’impresa industriale italiana, su quella “di carta”, quella cioè della finanza è il punto di partenza de “La morale del tornio”, l’ultima fatica letteraria di Antonio Calabrò – Consigliere delegato della Fondazione Pirelli, responsabile Cultura di Confindustria nonché stimato scrittore e giornalista docente all’Università Bocconi e alla Cattolica di Milano -, presentata giovedì pomeriggio 24 settembre all’interno della sede dell’Associazione Nazionale Industria San Marino.

All’evento, condotto e moderato dal caporedattore di San Marino RTV Sergio Barducci, sono intervenuti anche l’Ambasciatore d’Italia a San Marino, Barbara Bregato, il Presidente San Marino-Italia Augusto Mengozzi, i segretari di Stato Marco Arzilli (Industria) e Giuseppe Maria Morganti (cultura e istruzione) e il Presidente di ANIS Stefano Ceccato.

Barbara Bregato ha condiviso con la platea una serie di riflessioni, sottolineando che per DNA “le aziende italiane e sammarinesi hanno il gusto per la qualità” ma anche “cultura tecnica e umanistica”. Per l’Ambasciatore “i nostri imprenditori hanno l’attitudine di fare bene le cose belle”.

Nel messaggio di saluto, Stefano Ceccato ha spiegato che sul Titano operano “industrie che non hanno perso il legame con l’artigianato di qualità e che oggi possono contare su dipendenti sempre più qualificati”. Anche per questo, ha concluso, “facciamo nostro quel forte richiamo, contenuto nel libro, al ‘vero’ fare impresa, che è in cima ai valori sia di Confindustria Italia che di ANIS”.

Augusto Mengozzi si è invece soffermato sull’importanza “dell’industria manifatturiera, ancora vitale e pronta a fare un balzo verso il futuro”.

Il professor Calabrò ha esordito parlando della crisi. “Si esce in maniera diversa da come si è entrati” ha rimarcato, aggiungendo che l’Italia è attraversata da due correnti di pensiero ben distinte, quella del “declinismo” e quella di chi si rimbocca le maniche, quella cioè formata da imprenditori intraprendenti.

Il Consigliere delegato della Fondazione Pirelli poi ha ricordato la grande crisi degli anni Settanta e la rinascita degli anni Ottanta (“Il Paese era ricco e benestante grazie alla ricchezza creata dalle imprese e non dalla finanza”), ha affrontato il problema della disoccupazione giovanile, delle responsabilità della politica (“Poco attenta ai valori delle imprese”), dell’arretratezza dell’Italia nel digital manufacting (“Bisogna investire nella banda larga e in formazione”), di stretta attualità (“Il problema della Volkswagen avrà conseguenze nel lungo periodo in quanto tocca la fiducia e la credibilità”) e di legalità: le imprese vicine alla mafia sono più competitive di quelle pulite in quanto, tra le altre cose, hanno molte agevolazioni nell’accesso al credito.

Per i segretari di Stato Marco Arzilli e Giuseppe Maria Morganti, “San Marino da qualche anno ha intrapreso una nuova strada”, fatta di trasparenza, ma per correre più forte si dovrà puntare su “innovazione, riforme e formazione”.

Nell’occasione è stato conferito al professor Antonio Calabrò il riconoscimento di socio onorario dell’Associazione San Marino – Italia.

 

c.s. Associazione San Marino – Italia

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