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Consiglio Grande e Generale: Proroga incentivi per l’auto-imprenditorialità

da Redazione

Ratifica anche per il DD sulla “Definizione del tasso di interesse massimo applicato ai prestiti assistiti dal contributo statale”. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

SAN MARINO – Si è concluso nel pomeriggio di venerdì 18 settembre la ratifica dei decreti delegati e decreti leggi all’ordine del giorno: il n. 108 “Proroga incentivi per l’auto- imprenditorialità”; il n.129 “Definizione del tasso di interesse massimo applicato ai prestiti assistiti dal contributo statale”; il Decreto-Legge n.141, “Interventi urgenti in materia di lavoro a favore di operatori agricoli”.

L’Aula passa poi ad esaminare le prime quattro istanze d’Arengo all’ordine del giorno che vengono tutte respinte.

Bocciata quindi senza voti contrari la n.1, volta ad abrogare la legge del 1950 “per la difesa della Repubblica” che vieta l’istituzione del partito fascista. Stessa sorte, con 24 voti contrari e 13 favorevoli, anche per l’istanza n.6, “perché il Consiglio grande e generale affermi che sono sottoponibili a referendum anche tutte le leggi qualificate”.

Aula contraria anche all’ Istanza n.12 finalizzata a ritrascrivere “i nomi degli allora Eccellentissimi Capitani Reggenti sulla Colonna Romana posta nel cantone di San Leo donata alla Repubblica di San Marino dallo Stato Italiano nel 1937”. Infine, respinta, per un voto di scarto, l’ultima istanza esaminata in giornata, la n.13 per la costruzione di passaggi pedonali sopraelevati lungo la Superstrada da Dogana a Borgo Maggiore: i voti contrari sono stati 19, 18 quelli a favore e 2 gli astenuti.

I lavori consiliari riprenderanno lunedì alle 13.

Di seguito un estratto degli interventi di venerdì pomeriggio.

Comma 6 Ratifica decreti delegati e decreti legge.

Decreto delegato n.108, “Proroga degli incentivi per l’auto- imprenditorialità”/Ratificato

Roberto Ciavatta, Rete: “Abbiamo chiesto lo scorporo per chiedere ulteriori informazioni. E’ la seconda proroga del provvedimento per l’auto-imprenditorialità. Il segretario nella relazione dice che si hanno i primi frutti, chiediamo qualche dato, in quanti casi è stato usato il provvedimento, a quanto ammonta il costo dell’erogazione dell’indennità economica speciale”.

Iro Belluzzi, segretario di Stato per il Lavoro: “Il rinnovo annuale è demandato dalla norma di legge, ed è il momento per fare il punto. E’ uno strumento che sta dando risultati interessanti, attraverso cui le cifre spettanti a chi va in mobilità possono essere erogate in un’unica soluzione per intraprendere un percorso imprenditoriale. A giugno le richieste erano 15. Le cifre impegnate a giugno 2015 sono 116 mila (nel 2013 erano 280 mila, nel 2014 56 mila). E’ un investimento importante e ringrazio chi ha usato l’ammortizzatore sociale per dare nuovi impulsi all’economia. Nella maggior parte dei casi, il risultato è soddisfacente”.

Decreto delegato n. 129. Definizione tasso di interesse massimo applicato ai prestiti assistiti dal contributo statale/Ratificato.

Roberto Ciavatta, Rete: “E’ un decreto previsto dalla nuova legge sull’edilizia sovvenzionata. Il contributo dello Stato per mutuo decresce in base agli anni. Abbiamo chiesto lo scorporo perché nel dibattito della legge avevamo rimarcato che la modifica della contribuzione per i mutui prima casa potesse rendere più difficile, per chi non ha disponibilità economica immediata, di riuscire a fronteggiare la spesa, perché a loro lo Stato ha deciso di ridurre il contributo. Fino a ieri chi attivava un mutuo per 25 anni aveva un contributo dell’interesse del 60%, oggi passa al 55% su un interesse medio alto. Chiedo poi che verifiche sono state fatte con gli istituti di credito sammarinesi per stabilire questi tassi e se il segretario non pensa di modificare l’intervento a favore di chi non ha possibilità”.

Federico Pedini Amati, Indipendente: ” Il 4,75% per 15 anni, 5,50% per 20 anni, stiamo raddoppiando il tasso di interesse sullo stesso importo, in un momento non facile e in cui le banche hanno difficoltà a erogare mutui. Questo è il tetto massimo, mi auguro, ma il trend sarà quello di applicarlo e lo Stato interverrà per dove può. Dall’opposizione non potremo modificare il tasso, il problema esiste però”.

Luca Santolini, C10: “Sono rimasto un po’ a bocca aperta anche io con il decreto perché i tassi sono più elevati dei precedenti e sembrano fuori mercato. Come sono venuti fuori questi numeri? Ho notizia da ragazzi che hanno richiesto mutui ipotecari e hanno negoziato tassi decisamente più bassi. E’ vero che questi sono tassi massimi ma, essendo previsti, c’è possibilità che si tenda verso l’alto nella negoziazione”.

Iro Belluzzi, segretario di Stato replica: “Si apre una riflessione su quello che dovrà essere il sistema bancario sammarinese. Il nostro sistema ad oggi è ancora chiuso, è vero, in Italia il costo del denaro è molto più basso. Abbiamo avuto dei riconoscimenti internazionali e il sistema è fase di transizione e di crescita, l’auspicio è che si posizioni il nostro Paese dove nessuno può più chiuderci nel nostro sistema. Arriveremo a realizzare un nuovo sistema finanziario omologato a quello internazionale. Mi auguro che il sistema finanziario riesca a trovare le giuste connotazioni per ripartire e crescere”.

Federico Pedini Amati, Indipendente: “Così c’è difficoltà non solo nell’erogare il mutuo da parte della banche, ma anche a vendere gli appartamenti. Le banche sono anche state aiutate dallo Stato, ma i tassi che si sono dovuti concordare non incentiveranno il mercato immobiliare che pare bloccato. In questo caso almeno, per la prima casa, non è sbagliato rimettersi ad un tavolo con gli istituti per rivedere i tassi”.

Luca Beccari, Pdcs: “Legge cambia un concetto di fondo. I tassi indicati sono massimi perché il cittadino contratta il tasso rispetto al suo merito creditorio e ciò porta ad avere un tasso che beneficerà un contributo calcolato sul tasso medio.

In passato c’era un tasso per ogni categoria uguale per tutti i cittadini. E un cittadino con merito creditorio migliore pagava un tasso uguale a chi aveva un merito creditorio peggiore. E il contributo incideva in modo diverso sui fruitori. E’ cambiata la filosofia e la si può non condividere. Ma non si possono confrontare i tassi attuali a quelli del passato. Poi il costo del denaro è essenziale e il margine per le banche a San Marino, dal 2009, si è assottigliato”.

Tony Margiotta, Su: “Se è passato il concetto che il mutuo prima casa non è per tutti, ma solo per chi ha un reddito basso e ha difficoltà ad acquistare un appartamento, il sistema bancario doveva andare verso una direzione come quella scelta dalla politica di governo, non alzando il tasso di interesse. Chi chiederà una ratealizzione pari a 25 anni non credo avrà la possibilità di pagare un 6%. La direzione doveva essere contraria. La politica di governo è debole, dopo tutti gli aiuti dati, non è stato in grado di strappare condizioni migliori alle banche”.

Roberto Ciavatta, Rete: “Non metto in discussione il decreto, ma la legge. E su questo ragiono. Le valutazioni fatte sul costo del denaro più alto per le nostre banche ci sta tutto, ma resta il fatto che a un sammarinese conviene chiedere un mutuo in Italia. Altro elemento, il fermo del mercato immobiliare. Gli obiettivi di queste legge sono due e sono entrambi fallimentari. C’era necessità di ridurre il contributo statale, va bene, ma rimarco che la legge fallisce i suoi obiettivi”.

Decreto-Legge n.141 – Interventi urgenti in materia di lavoro a favore di operatori agricoli/ Ratificato

Mimma Zavoli, C10: “Andando a favorire l’ambito dell’agricoltura che ha un bisogno enorme è ovvio che uno Stato debba trovare soluzioni, ma servono soluzioni più eque. Equità che non riscontriamo in questo decreto. La parcellizzazione continua non fa bene alle scelte che vengono portate avanti da un gruppo decidente. E’ una condizione che insegue e non è né pensata né programmata”.

Milena Gasperoni, Psd: “E’ da tanto tempo che il settore agricolo aspetta una definizione delle modalità di reperimento del personale per il supporto all’attività agricola. L’attività agricola soprattutto a San Marino merita un’attenzione e una disciplina specifica”.

Iro Belluzzi, segretario di Stato, replica: “Ci sono norme che si sono stratificate e che bloccano e rendono il nostro territorio meno libero, dando meno possibilità di operare a chi vuole operare nel settore. Anche nell’ambito domestico ad esempio. In determinati ambiti vorrei riaprire la possibilità di collaborazione tra le famiglie per creare imprese a conduzione familiare. La ricchezza prodotta nelle famiglie è davvero un valore aggiunto. Questa norma è un piccolo passaggio. Norme chiare che possono essere rispettate, senza far sentire ai nostri concittadini lo Stato come una cappa che pesa sulla loro testa”.

Comma 7. Istanze d’Arengo.

– Istanza d’Arengo n.1 per l’abrogazione della Legge 29 agosto 1950 (pubblicata il 1° settembre 1950) “per la difesa della Repubblica”, norma che vieta la costituzione del partito Fascista . Istanza respinta.

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per gli Affari interni: “Si propone di non accogliere l’istanza d’Arengo”.

Michele Muratori, Psd: “Intervengo per annunciare voto contrario all’istanza, ritengo indelicato affrontare un tema così indelicato, considerando che ancora sono in vita le persone che hanno subito le angherie, le privazioni di qualsiasi forma di libertà. Ho avuto la fortuna di incontrare chi ha lottato veramente per la libertà e non riuscirei mai ad appoggiare un’istanza che chiede di abolire un sistema che invece non tollerava la libertà”.

Ivan Foschi, Su: “E’ un’istanza legittima, ma pone in discussione un principio fondamentale della nostra Repubblica. Se andiamo a rimettere in discussione il rigetto dei totalitarismi come il fascismo sconfessiamo quanto di buono fatto dai nostri antenati”.

Franco Santi, C10: “I momenti in cui libertà e coraggio hanno fatto sì che certe scelte vincessero rispetto ad altre non vanno dimenticati, ciò intaccherebbe i valori fondanti della nostra Repubblica”.

Enrico Carattoni, Psd: “L’intervento di cui si chiede l’abrogazione non può essere considerato superato. Fuori dai confini sentiamo continuamente episodi di abnegazione dei fatti tragici. Anche a San Marino c’è stata la privazione della libertà e democrazia e non possiamo dimenticarlo. Un accoglimento di questa istanza credo sia un segnale pericoloso”.

Roberto Ciavatta, Rete: “In questo periodo storico, in cui vi è gran rischio di esplosione di fenomeni xenofobi, ricominciano a comparire muri e fili spinati, le deportazioni di immigrati, la proposta di questa istanza credo vada ammonita dall’Aula e mi auguro la bocciatura sia unanime. Il proponente da un paio di anni propone istanze relative al nostalgico richiamo del ventennio d’oro, mi auguro si dia un segnale importante di condanna dell’apologia al Fascismo e totalitarismo. Voteremo contro”.

Francesca Michelotti, Su: “Questa persona sta accampando dichiarazioni sbagliate, il segretario ha chiarito benissimo la genesi della nostra Dichiarazioni dei diritti che viene fuori in conseguenza agli abusi e distruzioni operate da regimi fascisti e totalitaristi europei. Non c’è alcun fondamento dalle pretese di costituzionalità invocate da questa persona, che ha diritto comunque di esprimere le sue opinioni”.

Gerardo Giovagnoli, Psd: “Se ancora nel 2015 si usa l’istanza d’Arengo, espressione di democrazia, per abolire una forma di garanzia della democrazia, non si può dire che concetti di destra e sinistra siano superati. E il rischio c’è che si possa ricascare in certi errori e questo spauracchio della legittimazione della forza per risolvere controversie politiche e difficoltà economiche deve essere mantenuto vivo, per esempio con festa della Libertà, e per questo non possiamo che votare in modo assolutamente contrario a questa iniziativa”.

Manuel Ciavatta, Pdcs: “Condivido che questo dibattito sia utile per fare memoria. In effetti, di tutti coloro che sono in Aula nessuno ha vissuto l’esperienza che ha coinvolto Italia e San Marino in modo forte, e anche ai nostri ragazzi serve ricordare. L’istanza non è d’accogliere”.

– Istanza d’Arengo n.6 perché il Consiglio grande e generale affermi che sono sottoponibili a referendum anche tutte le leggi qualificate che non rientrino nel divieto di cui all’articolo 3 della Legge Qualificata 29 maggio 2013 n.1./ Respinta con 24 voti contrari e 13 favorevoli.

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per gli Affari interni: “Per il Collegio garante sottoporre leggi costituzionali e qualificate a referendum abrogativo farebbe venire meno la differenza delle fonti che sarebbero tutte appiattite nella giurisprudenza ordinaria. Per tanto, si esprime parere negativo ad accoglimento dell’istanza d’Arengo”.

Roberto Ciavatta, Rete: “Non sono d’accordo con l’indicazione del segretario Venturini, si può prevedere delle specifiche tematiche e settori che lo Stato decide di non sottoporre al referendum, ma non vedo che si debba prevedere che nessuna legge qualificata sia sottoposta a referendum. E’ una limitazione forte per la cittadinanza di intervenire attraverso il referendum. Il nostro voto sarà un sì a questa istanza”.

Andrea Zafferani, C10: “Abbiamo fatto la legge sui referendum due anni fa e all’articolo 3 si sono definiti i limiti del loro oggetto, al Collegio dei garanti spetta valutare se le proposte dei referendum afferiscono a questi temi e non che siano leggi qualificate o meno. Al collegio spetta fare valutazioni di merito, se una proposta abrogativa tocca organi o diritti fondamentali dello Stato, se questo non è, che sia inserita in una legge qualificata non è pertinente. Vi invito a riflettere quando due anni fa, con la legge, non ci siamo posti il problema”.

Augusto Michelotti, Su: “Con una legge qualificata il popolo non può più intervenire e fare ciò che un sistema democratico dovrebbe garantirgli e questo non va bene. Un’interpretazione del Collegio dei garanti così vasta è principio antidemocratico. I consiglieri si mettano una mano sulla coscienza mentre votano”.

Valeria Ciavatta, Ap: “Credo ci sia un grosso errore negli interventi e nell’istanza. Non sono in corso quesiti referendari che vertono su legge qualificate? Il quesito per togliere il quorum, la preferenza unica intervengono su leggi qualificate..perché allora si dice che non possono essere sottoposte a referendum leggi qualificate? Perché i quesiti sono stati ammessi? I cittadini possono non sapere le cose, i consiglieri dovrebbero saperlo, se accogliessimo questa istanza sarebbe non corretto, non è con una deliberazione che si cambia una legge”.

Enrico Carattoni, Psd: “L’orientamento è cambiato in materia referendaria. In questi 10 anni un’evoluzione c’è stata e per questo ritengo che questa istanza non sia così urgente. Non è il modo giusto di intervenire in questo senso. San Marino non è l’unico paese al mondo che pone dei limiti alla celebrazione dei referendum su determinate materie.

Maria Luisa Berti, Ns: “Contraria all’istanza d’arengo. Al di là della considerazione che possa essere più o meno opportuna, qui si pretende con una delibera del Consiglio grande e genrale di andare a modificare una legge. E’ sbagliato”.

Augusto Michelotti, Su: “I referendum proposti adesso sono propositivi. C’è dunque un modo diverso di approcciarsi a una legge qualificata. Volevo inoltre chiarire un’altra cosa: le legge di iniziativa popolare presentata a suo tempo è stata oggetto di una serie di modifiche che l’hanno completamente cambiata”.

Valeria Ciavatta, Ap: “Non è stata cambiata quella norma lì. Quando si deve correggere un testo, c’è necessità di guardarlo bene. Questi due quesiti ammessi sono propositivi”.

Andrea Zafferani, C10: “L’approvazione dell’istanza darebbe atto di indirizzo per il Consiglio che dovrebbe poi essere seguito da un atto normativo conseguente”.

-Istanza d’Arengo n. 12 “perché vengano ritrascritti i nomi degli allora Eccellentissimi Capitani Reggenti sulla Colonna Romana posta nel cantone di San Leo donata alla Repubblica di San Marino dallo Stato Italiano nel 1937″/respinta

Antonella Mularoni, Segretario di Stato al Territorio: “Faccio presente che il Congresso di Stato ha richiesto un parere alla Commissione Monumenti. Con nota del 31 agosto 2015 la Commissione ritiene che dal punto di vista storico culturale non si giustifichi una riscrittura dei nomi. Il Congresso di Stato lascia al Consiglio Grande e Generale qualsiasi decisione, senza esprimersi”.

Nicola Selva, Upr: “Non si mette in discussione il fascismo. Si parla di un monumento che in origine aveva nomi specifici. Chiedere di farlo tornare all’origine non va a intaccare ideologie o altro”.

Franco Santi, C10: “Esprimiamo il nostro parere contrario, seguendo l’indicazione della Commissione”.

Francesca Michelotti, Su: “Secondo la mia opinione non è condivisibile il responso della Commissione Monumenti. Attribuisce la rimozione delle firme a un atto vandalico. E dice che non ritiene che le leggi consentano di apporre una nuova iscrizione. Quando si restaura un’opera d’arte, tutto ciò che l’ha danneggiata non fa parte del suo tempo-vita. Rischiamo di dover dire alla Commissione che è tenuta a farli ripristinare. Quello non fu un atto vandalico, ma un atto determinato da un periodo politico sofferto. Interessava opere e iconografie del partito fascista ormai defunto. Era una rivalsa popolare nei confronti di chi si era affermato con la propaganda. Il passato non è ancora dietro alle nostre spalle. Nella mia generazione c’è chi porta avanti rimpianto e sofferenze in famiglia a causa di un regime dittatoriale. L’istanza sarebbe anche giusta, ma è troppo in anticipo, è intempestiva. I figli degli istanti forse vedranno soddisfatta la richiesta”.

Elena Tonnini, Rete: “La Commissione elimina tutte le considerazioni fatte dall’istante e smonta quanto viene proposto come valore architettonico e monumentale. Il restauro non prevede il ripristino di questi nomi. Il nostro movimento voterà contro l’istanza”.

Vladimiro Selva, Psd: “Non si trattava di atto vandalico ma di conseguenze di un periodo storico in cui molte persone hanno sofferto. E’ un problema di sentimenti collegati ai ricordi”.

Manuel Ciavatta, Pdcs: “Se la condanna al fascismo è stata condivisa, la cosa su cui vorrei puntare adesso è che i nomi non sono di due fascisti a caso, ma di due Capitani Reggenti. Il periodo storico, per quanto malato, non può inficiare il valore delle istituzioni, altrimenti la Reggenza in un periodo ha un valore, in un altro no. Credo anche io che non sia stato un atto vandalico”.

Antonella Mularoni, Segretario di Stato al Territorio – replica: “Auspico che prima o poi, dopo 70 anni, si riesca ad affrontare serenamente questi temi. Ci sono state famiglie che hanno sofferto, sì, ma dovremmo affrontare il tema: saremmo sopravvissuti in quel periodo con un regime diverso rispetto a quello che c’era in Italia? Fummo costretti ad adottare delle leggi che impedivano i matrimoni degli ebrei, ma a San Marino si celebravano ugualmente. Abbiamo dato passaporti sammarinesi a ebrei per salvare molte persone. E’ vero che la convenzione del 1939 è una signora convenzione ed è alla base delle nostre relazioni bilaterali. Se San Marino non avesse assecondato il regime italiano forse la nostra popolazione avrebbe subito mali anche peggiori. L’intelligenza e furbizia di alcuni governanti dell’epoca permisero alla Repubblica di passare indenne da distruzioni che avrebbero potuto incidere maggiormente”.

– Istanza d’Arengo n.13 per la costruzione di passaggi pedonali sopraelevati lungo la Superstrada da Dogana a Borgo Maggiore/ Respinta con 18 voti a favore, 19 contrari e 2 astenuti

Antonella Mularoni, segretario di Stato per il Territorio: “A nome del governo vorrei evidenziare l’incongruenza dell’istanza, si dice ‘vogliamo aiutare la comunità senza intaccare la situazione economico’, ma è chiaro che costruire sotto e sovrapassi un costo ce l’ha. Il governo è già impegnato a mettere in sicurezza la superstrada, a Serravalle un sovra-passo c’è e stiamo cercando di razionalizzare gli interventi. Stiamo cercando di recuperare i sottopassi esistenti. Qualunque sarà la decisione del Consiglio comunque non saremmo in grado di rispettare i sei mesi, ma l’impegno di mettere in sicurezza la superstrada c’è, a breve saranno installati autovelox, ridisegnate le strisce pedonali. C’è massima disponibilità ad approfondire la tematica presentata dagli istanti, ma anche la difficoltà di realizzare nel giro di un tempo breve molti sotto e sovrapassi, perché le finanze dello Stato non ce lo permettono, oltre al fatto che in varie zone della Repubblca queste strutture già esistono”.

Michele Muratori, Psd: “Voglio esprimere il mio voto favorevole all’istanza perché attualmente la superstrada non è sicura, le strisce pedonali sono pericolose e causano incidenti Poi ricordo che c’è parere favorevole delle Giunte. E sul territorio, quando intervengono le Giunte, bisogna valutare attentamente. Concordo con gli istanti”.

Nicola Selva, Upr: “L’istanza pone attenzione sulla sicurezza stradale e non su vie secondarie, ma sulla superstrada. E’ vero che gli interventi richiesti hanno costi e richiedono progettazione, io auspico si proceda a questa progettazione per rendere la superstrada più sicura. Se non vogliamo evitare ulteriori e strazianti situazioni, bisogna procedere prima possibile, per questo esprimerò voto favorevole all’istanza”.

Augusto Gasperoni, Su: “Sono una decina di anni che porto avanti una lotta solitaria per la superstrada. Da tempo si parla di sicurezza per questa strada, ma gli unici interventi fatti sono le rotonde. Bisogna chiudere immediatamente tutti i passaggi pedonali perché sono pericolosi. L’istanza chiede che i pedoni possano scavalcare la superstrada in sicurezza. Chiedo un progetto organico in cui si prevedano tutte le disposizioni utili per mettere in sicurezza la superstrada, con l’eliminazione in primis degli attraversamenti pedonali”.

Grazia Zafferani, Rete: “Intervengo per sostenere l’istanza, è ovvio l’interessamento sulla viabilità e la sicurezza, è un problema grande di cui tutte le Giunte per anni si sono occupate. Tre giunte oggi si sono infatti espresse a favore dell’istanza. Esprimo poi disagio sulla maleducazione degli automobilisti che non rispettano le norme stradali. Sono anni poi che genitori e Giunte segnalano il problema delle tappe dei pulmann scolastici che non hanno sulla superstrada il passaggio pedonale per attraversare la strada. Auspico che tutti i consiglieri esprimano un voto favorevole per un disagio sentito da numerosi anni”.

Luca Santolini, C10: “E’ un problema ciclico nel dibattito, da anni si dice che bisogna fare qualcosa per eliminare i passaggi pedonali che sono una follia totale in una strada a quattro corsie. Siamo favorevoli”.

Paride Andreoli, Ps: “Intervengo perché l’oggetto che gli istanti pongono all’attenzione è stato diverse volto oggetto di confronto in Aula, ovvero la pericolosità della superstrada. Quando è nata, da Borgo a Dogana, c’erano meno auto e anche meno abitazioni lungo l’asse stradale. Che sia pericoloso non c’è bisogno di ripeterlo, ci sono stati incidenti mortali e bisogna prestare molta attenzione all’istanza. Si fa riferimento alle difficoltà finanziarie della Repubblica, ma si fa presente che a volte, di fronte alle tragedie, bisogna intervenire, per lo meno mettere in campo progetti e finanziamenti”.

Vladimiro Selva, Psd: “Di progetti ne sono stati fatti diversi dai governi che si sono succeduti, sono state fatte convenzioni con privati per realizzare attraversamenti non ancora realizzati, ma ancora non si è visto in concreto granché. Il sottopasso di Borgo esiste da 30 anni, c’è poi quello di Serravalle e il sottopasso della Fondovalle. Per il resto c’è esigenza di attraversare la strada, l’accoglimento dell’istanza però potrà accontentare gli istanti, ma non avrà immediata applicabilità. I sei mesi non sono sufficienti a risolvere un problema decennale. Un segnale politico però come Aula dobbiamo darlo al governo. Le proposte di fare sotto e sovra-passi ‘a basso costo’ lasciano il tempo che trovano. Da subito- e so che la segreteria lo sta facendo- ci sia l’impegno di realizzare il sottopasso a Dogana previsto da una convenzione, così come quello di destinare, malgrado difficoltà, altri 200-300 mila euro al sottopasso della piana di Serravalle su cui c’è già un progetto e sarebbe un ottimo risultato”.

Antonella Mularoni, segretario di Stato, replica: “Ribadisco che qualunque sia la decisione l’impegno del governo e della maggioranza c’è per far sì che la superstrada sia sempre più messa in sicurezza. La realizzazione del sottopasso Dogana sarà resa possibile dal contributo privato, ma il governo in questa fase non è n grado di impegnarsi in sei mesi per dare la possibilità di realizzare quanto richiesto dall’istanza”.

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