Sono giorni in cui il tema commercio è tornato al centro del dibattito politico, trascinato dalla discussione intorno al nascente “Polo del lusso”.
Sono tanti gli argomenti e le preoccupazioni sul settore e stranamente non si parla più della SMAC CARD e delle conseguenze che sta avendo.
UPR intende riportare l’attenzione del Governo su questo tema, a fronte delle poche evoluzioni in corso per una vicenda ormai grottesca che vede la SMAC CARD trasformata in un fenomeno diverso dalle sue caratteristiche di base.
Sempre meno le attività che praticano sconti; in Repubblica aumenta solo il consumo della carta utilizzata dai terminali POS, che se fosse rilevato statisticamente, avrebbe un volume impressionante.
Decine di migliaia di scontrini che ogni giorno finiscono nei cestini o peggio per terra, gettati dai clienti delle attività commerciali con un’inutile spreco di risorse ambientali; è questo un atteggiamento molto lontano dalle logiche civili e di progresso di una comunità che sta investendo, anche con oneri rilevanti, sulla raccolta differenziata.
Ma anche queste sono scelte del Governo, che come Giano bifronte da un lato lavora e predica tutela ambientale e dall’altro, con scelte grossolane, come lo scontrino SMAC CARD, compie atti molto discutibili a livello di principio e a livello tecnico.
“Torniamo a chiedere al Governo un intervento – afferma il Coordinatore UPR Nicola Selva – l’attuale situazione frutto di compromessi, rinvii, aggiustamenti non accontenta nessuno e aggiunge problemi a problemi. La politica del rinvio non paga e aumenta tensioni nel settore commerciale e dei servizi, già fin troppo evidenti a causa della forte recessione economica. Finito lo scaglione di esenzione il titolare SMAC CARD, a parte il rifornimento di carburante e le poche attività che ancora praticano sconti, non ha più nessuna convenienza ad acquistare a San Marino. Chiediamo al Governo anche interventi sul settore dei prezzi dei carburanti e iniziative che possano con periodicità rilanciare i consumi interni, con panieri di beni ad aliquote monofase agevolate.”
UPR chiede soluzioni ad una crisi che da temporanea sta diventando strutturale, dovuta ad inerzia politica ed a
scelte sbagliate in termini fiscali e di strumenti per accertare i redditi.
UPR pone anche il problema del limite di età di possesso della SMAC CARD, ora a 16 anni.
Cosa accade a chi è in età inferiore ai 16 anni ed effettua acquisti per importi superiori a 5 euro? Cosa accadrà dal 1 gennaio se il limite dei 5 euro sarà eliminato? Questo è uno dei paradossi della carta nata come strumento di marketing e trasformata in ben altro a danno delle potenzialità del progetto.
“Tutto sta diventando terribilmente complicato e la difficoltà nel chiudere il termine IGR è una testimonianza concreta – afferma il consigliere Roger Zavoli. Non si doveva semplificare? Mi pare si sia invece complicato ancora di più, con lo Stato che ancora non riesce a riscuotere il gettito IGR. Ci sono poi i redditi esteri; molti cittadini stanno avendo proprio in questi giorni sgradite sorprese scoprendo così anche il lato oscuro della norma fiscale che in alcuni casi chiederà ai cittadini ulteriori esborsi verso il fisco, soprattutto per la categoria dei pensionati sarà un ulteriore elemento di erosione della capacità di spesa e poi tutto si abbatterà sul settore del commercio.”
Unione per la Repubblica