Home NotizieSan Marino Consiglio Grande e Generale: polo del lusso, 15 gli interventi nel corso della mattinata

Consiglio Grande e Generale: polo del lusso, 15 gli interventi nel corso della mattinata

da Redazione

Il dibattito riprenderà nel pomeriggio con gli altri interventi. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

SAN MARINO – La seduta consiliare odierna è ripresa dalla discussione sulla convenzione per il “Luxury Department Store San Marino” e per la modifica al P.R.G. per l’attuazione di interventi di sviluppo economico” (II lettura). Quindici gli interventi nel corso della mattinata. Il dibattito riprenderà nel pomeriggio con gli altri interventi.

Franco Ugolini (Pdcs Ns): Il Polo del Lusso arriva in Cgg dopo un approfondito confronto che il Segretario Mularoni ha voluto fortemente coinvolgendo maggioranza, opposizione e categorie economiche. Il centro del lusso rappresenta il presente e il futuro del nostro paese. Il confronto c’è stato. Parliamo di un importante e concreto investimento fatto da investitori che hanno creduto nelle potenzialità del nostro Stato. Sarebbe stato un sogno arrivare in Aula e ritrovare tutto il Cgg favorevole a tale opera. Non spetta a noi convincere i più riluttanti. Auspico però che alla fine del dibattito prevalga quel senso di responsabilità anche tra le forze di opposizione perché stiamo parlando di un’opera importante per lo sviluppo economico di questo paese. Giusto fare questo centro. Il paese non può perdere l’occasione. Si tratta di un’opportunità troppo importante per San Marino. Un investimento del genere può richiamare anche altri investitori.

Matteo Zeppa (Rete): Stupito del fatto che nessuno entri nel merito delle argomentazioni. Si fanno elogi alla metodologia adottata dal Governo. L’unica cosa che riconosco al Segretario è di aver portato la convenzione in Cgg. Non siamo dinanzi a un centro del lusso ma a un centro commerciale. Chiamiamo le cose con il loro nome. Io sono assolutamente contrario alla predazione del territorio. Basti vedere cosa è successo a Domagnano con il Symbol. Non si è preso in esame il fatto che lo studio Borletti parlava di 900 auto nei momenti di punta e dunque ci sarà un forte impatto a livello di stravolgimento del manto stradale e della viabilità. Sono state dette delle assurdità nel senso che prima si è parlato di 400 posti lavoro, poi di circa 350 e infine di circa 200 con criteri di preferenza per personale residente a San Marino. In questo articolo viene sostanzialmente smentito l’unico incontro che l’opposizione ha fatto con il gruppo imprenditoriale e in cui si parlava di 400 posti. Bisogna vedere questo Esecutivo cosa vuole fare di San Marino. Le stesse condizioni che si offrono a questi imprenditori potrebbero essere offerte anche ad altri. Occorre fare chiarezza. Qualcuno ha mosso critiche ai commercianti: concedete le stesse condizioni ai commercianti poi vedrete che le cose cambieranno. Io temo che questa sarà l’ennesima cattedrale nel deserto.

Massimo Ugolini (Pdcs Ns): In quest’Aula si è innescato un clima di pessimismo e rassegnazione capace di fare emergere ombre e opacità anche intorno a un progetto che porterà oltre 100 milioni di euro di investimento e 200 posti di lavoro. Un progetto che porta lavoro immediato. Se l’atteggiamento è questo resto basito. Il metodo della condivisione con cui è stato portato avanti questo progetto da parte della maggioranza è sotto gli occhi di tutti. Incontri con le parti sociali e sedute pubbliche. Vorrei solo ringraziare il Governo per avere portato a termine un investimento e un progetto così importante. Ribadisco il mio voto favorevole a una iniziativa come questa.

Luca Santolini (Civico 10): Non voterò positivamente al Prg e alla convenzione. E non perché sono un demagogo o perché sono contrario all’ingresso in Repubblica di nuovi imprenditori. Voterò “no” perché non ci sarebbe bisogno di fare altre varianti di Prg se San Marino non fosse ostaggio di imprenditori immobiliari. Abbiamo un’enorme mole di immobili vuoti da riqualificare evitando così il consumo di altro territorio. Ma non facciamo alcuna tassa sui grandi patrimoni che scoraggerebbe questa prassi. Nel 2015 le trattative per una convenzione non possono essere portate avanti da un pool di Segretari di Stato. Se ne dovrebbero occupare gli uffici preposti. Non va bene cucire su misura vestiti. Crea precedenti pericolosi. La convenzione: la prima cosa che balza all’occhio è che il gruppo imprenditoriale potrà accedere a incentivi fiscali oltre al credito agevolato. Non stiamo parlando di bruscolini ma di milioni di euro. Solo per il credito agevolato parliamo di 2 milioni di euro all’anno. Per circa 10 anni il Polo del Lusso non pagherà alcuna tassa sul reddito.

Marco Gatti (Pdcs Ns): Il primo punto è cosa porta e cosa chiede come risorse allo Stato questo progetto. Facciamo i conti della serva. C’è un credito di imposta: unica risorsa che esce monetariamente dal bilancio dello Stato insieme alla bretella che verrà pagata con risorse del bilancio dello Stato. Il credito d’imposta funzionerà che mano a mano che il progetto va avanti ci sarà il rimborso da parte dello Stato. Si tratta più o meno di 1.000.000/1.100.000 all’anno per sette anni. Poi avremo il costo della bretella che si aggira intorno ai due milioni. Totale: sui 10 milioni di euro. Quanto ci porta l’iniziativa? Un centro commerciale di questo tipo deve consentire allo Stato almeno 5 milioni di euro all’anno sulla monofase altrimenti non si giustifica l’investimento: moltiplicati per sette diventano circa 35 milioni di euro. 35 meno 10 fa 25 milioni. Fin qui i conti della serva. Che sono comunque a nostro favore. Dobbiamo poi contare altre entrate. L’introito Igr che in qualche modo ci sarà. Poi ci saranno tutte le attività che apriranno dentro il centro: si va da 50 a 100 negozi più o meno. Poi ci sono altri aspetti. Aumenta l’occupazione e diminuisce il peso sulle casse dello Stato per gli ammortizzatori sociali. Altrettanto potremmo dire del Fondo pensioni o dell’Igr che pagheranno i dipendenti. Forza lavoro. Forse in molti se lo dimenticano ma il nostro mercato del lavoro è piuttosto chiuso dunque per assumere stranieri a San Marino occorre richiedere l’autorizzazione. L’unica preoccupazione vera è capire se saremo in grado, come sistema Paese, di permettere ai nostri operatori economici di essere partecipi nella realizzazione di questo centro.

Fabio Berardi (Pdcs Ns): Qualche forza politica ha abusato dei nomi dei gruppi imprenditoriali. La dignità e il rispetto vanno sempre garantiti ed è per questo che mi scuso per certi atteggiamenti. Senza precedenti neppure il metodo adottato per arrivare alla presentazione del progetto. Ampia condivisione. Questo è un treno che il nostro paese non può permettersi di perdere. Dobbiamo lavorare anche nel mese di agosto per portare a casa questo progetto. Gli oneri di concessione vengono onorati con la costruzione di un parcheggio da 200 posti auto (mediamente costano 18 mila euro l’uno). Non ricordo oneri così vantaggiosi per lo Stato. C’è una svolta con il passato. Si è trovata disponibilità degli investitori. Ha fatto bene il Governo a chiudere questa trattativa e a convocare il cgg in agosto chiedendogli di esprimere su questo progetto. Dovremo stare vicini anche ai commercianti del centro storico. Dobbiamo fargli capire che questo centro potrà essere un’opportunità anche per loro. Sostengo convintamente questo progetto. Sono sicuro che rilancerà l’immagine del paese.

Alessandro Mancini (Ps): Questo progetto ha delle criticità però il Ps non è contrario alla creazione del Polo del Lusso. Per due ragioni: 1) in questi anni di opposizione abbiamo sempre cercato di spronare il governo affinché iniziasse una politica di attrazione degli investimenti per rilanciare l’occupazione e per far partire quel volano di attrazione di ulteriori investimenti 2) nei nostri progetti economici e nei nostri programmi di governo abbiamo sempre messo nero su bianco la necessità di creare in territorio una struttura del genere. Guardiamo con molto interesse questo progetto. Mi stupisco di chi è recentemente uscito dal Ps: aveva sostenuto un progetto di questo tipo e ora è capofila dell’opposizione al Polo del Lusso. Ma del resto la politica è anche questo. Sorridiamo e andiamo avanti. Quando è il momento certe scelte vanno fatte. Con coraggio e determinazione. Ci sono difficoltà. Non le neghiamo. Magari avremmo preferito una posizione più vicina al centro oppure ci sarebbe piaciuto riqualificare immobili già esistenti. Esprimiamo parere favorevole sul metodo scelto. Ci aspettavamo impegni più stringenti sul fronte occupazionale. Chiedo impegno al Governo. Si faccia sforzo per garantire il maggior numero possibile di dipendenti sammarinesi. Concludo rimarcando la posizione favorevole del Ps alla creazione del Polo del Lusso. Opportunità che non possiamo farci mancare.

Massimo Cenci (Pdcs Ns): Il progetto del Polo del lusso insieme ad interventi di riqualificazione del centro storico e di borgo maggiore servono a ridisegnare un po’ il prodotto turistico del nostro paese. Dopo tanti anni sarà sicuramente più vendibile. Riusciamo a vendere qualcosa di diverso. Abbiamo perso tanti treni. Cerchiamo di non lasciarci sfuggire questo. E’ l’ultimo disponibile perché il resto del mercato nel circondario è saturo. Il metodo utilizzato è assolutamente innovativo. Mai prima d’ora una convenzione e un progetto sono stati così pubblicizzati. Credo sia stato il metodo giusto. Avremmo tutti voluto ottenere di più dalla convenzione ma i contraenti come sempre sono in due. Noi abbiamo fatto le nostre proposte e le nostre richieste. Il partito dei “No”? Se non ci sono nuove imprese è colpa del governo, se arrivano facciamo di tutto per mandarle a casa. E’ vero che un investitore che deve mettere i propri soldi e le proprie energie in un paese ci mette poco a dire “non abbiamo voglia, andiamo da un’altra parte”. E’ più semplice dire sempre “no” e cavalcare l’onda ma perdere delle occasioni per farle spostare di 10 km può diventare un problema. Anche questa è una responsabilità. Per fortuna mi pare di capire che adesso prevale il partito del “si”.

Segretario di Stato alle Finanze Gian Carlo Capicchioni: Il bilancio dello Stato verrà inciso solo per due voci. Il credito agevolato e il costo della bretella di collegamento. Il credito agevolato avrà la sua incidenza direttamente sul bilancio dello Stato in maniera graduale. L’erogazione avverrà mano a mano che verranno verificati i costi sostenuti da parte dello Stato. Il costo della bretella verrà anticipato dai privati e rimborsato gradualmente. Benefici: quelli immediati sono quelli della monofase e inoltre quelli sulla monofase del progetto ossia sul costo della costruzione. La prima fase prevede un investimento di 70 milioni e le materie prima incidono per un 50%. Sono circa 35 milioni di euro e al 6% sono due milioni di incassi di monofase immediati. La monofase quando sarà a regime consentirà ulteriori importanti introiti per lo Stato. A questo si aggiunge l’Igr dei dipendenti assunti. I benefici sui fondi pensione e l’alleggerimento sugli ammortizzatori sociali. Noi diciamo che la realizzazione di questo centro è per noi importantissima perché darà il via alla ripresa della nostra economia. Dire di “no” al Polo della moda significa dire di “no” a investitori provenienti dall’estero. Significa dire che San Marino non vuole investitori esteri. Non possiamo permetterci che passi questo messaggio. La nostra economia ha bisogno assolutamente di risorse esterne perché è diventata un’economia chiusa su sé stessa e fa fatica a risollevare il Paese. Non possiamo fare passare il messaggio che non vogliamo investimenti esteri.

Denise Bronzetti (Indipendente): In passato era facile dire di no a grandi progetti, penso a Befane, perché spesso la politica in passato ha scelto altri tipi di investimento e investitori. E allora faccio mie altre perplessità. Questo paese spesso in passato ha scelto investitori sbagliati dalla non specchiata moralità e con altri interessi in gioco. Questo ha lasciato nella popolazione una paura rispetto a chi oggi si propone come investitore. Non può però essere questo il motivo per cui ci si approccia in maniera negativa a tutto ciò che viene dall’esterno. Ci sono dei punti che avrei voluto scrivere in maniera diversa dentro quella convenzione ma non rimane altro da fare che sostenere il progetto perché rischieremmo di trovarci davanti a un’altra occasione persa. Sono convinto che questo progetto non porterà né danno né fastidio alle altre attività economiche presenti in territorio. Più persone entrano in territorio maggiori ricadute ci saranno per le altre attività. Forza lavoro impiegata nel Polo del Lusso. Il ragionamento in realtà è complesso ma io credo che probabilmente alcuni interventi legislativi in materia di lavoro sono andati al di là delle reali necessità di questo paese e delle stesse richieste delle associazioni di categoria. Chiedo un’attenzione particolare a quelle che saranno le assunzioni anche in relazione ai profili professionali richiesti.

Maria Luisa Berti (Pdcs Ns): A sentire certi interventi sembra che l’investimento di cui stiamo parlando sia fatto in maniera spregiudicata. Certi ragionamenti invece sono frutto di un’ottusa volontà di rinuncia a prescindere a qualsiasi investimento sul nostro territorio capace di generare sviluppo, catalizzata ad attirare scontento e preoccupazioni delle categorie economiche. Il Polo del Lusso non è certo la panacea di tutti i mali ma è sicuramente una grande opportunità che non possiamo lasciarci scappare. Grande opportunità per il Paese ma con determinate condizioni e salvaguardie. Avrei preferito anche io che l’insediamento fosse attuato su aree edificabili già esistenti. Avrei preferito anche io una convenzione diversa ma la convenzione non è un atto unilaterale bensì è frutto di una contrattazione tra le parti che porta a un compromesso. Non è un atto unilaterale. Io credo sia il testo migliore che potevamo ottenere. In questo progetto lavoriamo per la promozione del centro storico: un elemento disciplinato in apposito titolo della convenzione. Non c’è nulla da nascondere. Siamo qui a discutere di una convenzione e di una variante con trasparenza. Niente da celare. In altre situazioni invece la convenzione sarebbe stata gestita solo dal Congresso di Stato (cito ad esempio quella del parcheggione). L’investimento porterà in Repubblica una nuova forma di turismo da cui potranno trarre beneficio tutti i nostri operatori economici. Non c’è alcuna volontà di chiudere a coloro che hanno attività sammarinesi. La politica dovrà fare di tutto per fare in modo che il centro storico abbia una possibilità di ulteriore sviluppo. Facile dire no a tutto. Ci vuole coraggio a fare delle scelte.

Federico Pedini Amati (Indipendente): Era un impegno del Governo quello di spiegare alla cittadinanza un progetto di questa portata. Ecco perché abbiamo chiesto un rinvio a settembre del Polo del Lusso. Il Governo non ha volutamente spiegare alla cittadinanza la convenzione. Il Ps vota “si” ma lo sapevamo: è un anno che vota “si” a tutto. Quest’opera serve al governo per avvicinarsi a una campagna elettorale e dire “qualcosa l’abbiamo fatta”. In particolare serve ad Ap che si trova stretta in questa maggioranza. I centri commerciali non sono la panacea di tutti i mali: ci sono statistiche che lo dimostrano. Questa convenzione prevede una serie di sgravi che non sono stati concessi a nessuna azienda. In maggioranza molti non hanno neppure letto la convenzione: dicono “si” fidandosi dei propri mentori. Nella convenzione date una serie di deroghe a tutte le leggi, compreso l’articolo 73 dell’Igr che era previsto per ditte individuali e liberi professionisti (50% di sgravio se erano inoccupati nei dodici mesi precedenti). Vi state imbarcando in questo impegno e ve ne assumete tutta la responsabilità perché fino ad oggi non avete prodotto niente in termini di sviluppo per il paese. State proponendo un ulteriore progetto senza sapere neppure di cosa si tratta.

Alessandro Cardelli (Pdcs Ns): Pedini ha stravolto il mio intervento. Non bisogna dire bugie. Io avrei fatto un intervento propositivo ma gli urlatori dentro quest’Aula consiliare invece di continuare a dire le bugie dovrebbero sedersi al tavolo delle trattative e dire davvero cosa non va. Io c’ero alla serata pubblica che abbiamo fatto: abbiamo discusso e abbiamo fatto tante serate informative per la cittadinanza. A differenza di Pedini abbiamo detto la verità. Uno che investe 105 milioni di euro è un benefattore oppure assumerà dipendenti per crearsi un profitto? Negli ultimi 4 anni il numero dei frontalieri è calato perché in questi anni il Governo ha fatto leggi per incentivare l’assunzione dei sammarinesi. All’interno del Polo del Lusso la grossa parte degli assunti saranno sammarinesi. Per assumere gli stranieri occorre deroga uffici. Assumere sammarinesi conviene perché hanno sgravi fiscali. Dire il contrario è demagogia e populismo. Ed è andare contro gli interessi della comunità sammarinese. L’atteggiamento di bugie e menzogne non è rispettoso del mandato che vi hanno assegnato gli elettori. Mi vergogno di chi aizza la nostra gente contro il Polo del Lusso. Dovete vergognarvi perché non si rilancia il paese così. Ho visto persino presentare un referendum per bloccare un’iniziativa imprenditoriale. Ma vogliamo o no far ripartire il paese? Chi domani verrà qui a mettere soldi avrà paura di certi atteggiamenti. Io non investirei mai in un paese dove ci sono questo genere di persone. Questo è un progetto economico valido. Capisco le preoccupazioni dei commercianti ma non c’è un’offerta turistica ampia in questo momento. Dobbiamo portare nuova gente a San Marino. Questo Polo porterà un turismo a San Marino con maggiore disponibilità economica. Un progetto che avrà ricadute positive sia nell’immediato che in prospettiva. Irresponsabili gli atteggiamenti di certa parte dell’opposizione.

Manuel Ciavatta (Pdcs Ns): Noi abbiamo avuto il coraggio di metterci al tavolo, di dialogare con questi imprenditori e di ragionare su un accordo che desse spazio a questi imprenditori. In maniera libera e intelligente. Abbiamo elaborato una convenzione che esprime la dignità del nostro essere ma non lo svilisce. Una convenzione che chiede impegni seri agli imprenditori. Io credo che abbiamo dimostrato maturità come paese. E a differenza di chi ha detto che la politica attuale marcia ancora nei solchi della politica del passato, dico che noi abbiamo fatto esattamente l’opposto. Abbiamo tracciato un solco in cui abbiamo dato condizioni credibili per realizzare un investimento che potrà portare benefici a questo paese. Non è un salto nel buio. E’una scommessa fatta su elementi di garanzia. Lo Stato è quello che rischia meno di tutti in questa convenzione. A parte i primi due anni di credito agevolato viene tutto concesso solo se c’è un introito. Il vulnus più grosso di questo investimento è che stato fatto in un’area che non era a indirizzo commerciale. Spero non succeda più ma dobbiamo creare meccanismi tali per cui non sia possibile fare latifondismo nelle aree che sono a disposizione dello sviluppo del paese. E mi riferisco in primis a Galazzano, Rovereta e Gualdicciolo. Dobbiamo fare in modo che chi non usa terreni, se sono importanti per lo sviluppo del paese, non lo possa più fare.

Gian Nicola Berti (Pdcs Ns): Come maggioranza abbiamo ritenuto di far sì che la convenzione per il Polo del Lusso passasse per il Cgg. Per due ragioni: 1) per farla conoscere 2) perché a decidere siano i rappresentati dei sammarinesi. Credo sia stata scelta azzeccata. A me non interessa se qualcuno guadagna vendendo un terreno se riusciamo a alleviare il problema occupazionale di tante persone. L’altro aspetto che mi interessava era quello relativo al possibile gettito di monofase: si parla di 6 milioni di euro all’anno che potrebbero entrare nelle casse dello Stato. Poi ci sono le imposte Igr. E’ vero abbiamo dato dei benefici ma non abbiamo concesso esenzioni. Se faranno utili di questo trarrà beneficio lo Stato. Io non so se tutti si rendono conto di cosa stanno criticando. Quello che sarà dirimente è la capacità degli imprenditori, sostenuti dallo Stato e dai sammarinesi, di svilupparsi e di creare benessere per la nostra comunità. Forse dovremmo abbassare tutti quanti un po’ i toni e darci da fare per il bene del nostro Paese.

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