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Consiglio Grande e Generale: Disposizioni relative al personale medico

da Redazione

Previsti 27 interventi. I lavori si interrompono con l’intervento del consigliere Tony Margiotta. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

In seduta notturna il Consiglio Grande e Generale approva con 30 voti a favore, 5 contrari e 14 astenuti il Progetto di Legge “Modifiche alla Legge 10 agosto 2012 n. 122 in materia di armi ed esplosivi”. I lavori sono ripresi dall’articolo 35 per poi terminare velocemente l’esame degli ultimi tre articoli, non ci sono state dichiarazioni di voto. Il Consiglio passa così al comma successivo dedicato al Progetto di legge in seconda lettura “Disposizioni relative al personale medico dell’Istituto per la Sicurezza Sociale”, aprendo il dibattito in cui sono previsti 27 interventi. I lavori si interrompono con l’intervento del consigliere Tony Margiotta.

Comma 21. Progetto di Legge “Disposizioni relative al personale medico dell’Iss

Manuel Ciavatta, Pdcs, relatore di maggioranza: “L’analisi di questo Pdl di soli due articoli ha trovato il favore della Commissione che ha rapidamente approvato il provvedimento, grazie anche alla consapevolezza maturata in tutte le forze politiche dell’esigenza di offrire al personale medico possibilità contrattuali più favorevoli per attrarre professionisti di alto valore nell’Iss. La Commissione ha accolto unanimamente l’emendamento di Rete che ribadisce natura pubblica Iss e riafferma l’autonomia gestionale dell’istituto nel reperimento del personale nelle possibilità offerte dalla legge. Anche il secondo emendamento di Rete è stato accolto, volto a pubblicizzare le convenzioni Iss. L’articolo 2 è centrale per il provvedimento, definendo la possibilità di stipulare contratti dalla durata di 3-5 anni, al fine di conseguire maggior continuità dell’operato dei medici, anch’esso è stato votato a maggioranza . Ringraziando il segretario, invito il Consiglio a votare il provvedimento”.

Francesco Mussoni, segretario di Stato per la Sanità: “Sarebbe politicamente poco intelligente non considerare il fatto che tra la prima lettura e la Commissione è pervenuto a tutte le forze politiche e consiliari un documento sottoscritto da 80 medici che è importante considerare anche in questo dibattito. Il documento dei medici, a cui mi sono espresso vicino, contiene temi legati alla gestione del personale, al fabbisogno del personale Iss, al pensionamento e alla visione di una sanità pubblica che funzioni, ma con regole differenti dalla Pa, è un documento che mi trova totalmente d’accordo e costituisce una spinta importante alla valutazione politica che quest’Aula deve fare oggi. Ma spero anche in futuro e mi auspico anche un Ordine del giorno, perché spero ci sia un salto nell’atteggiamento politico rispetto l’Iss, un salto necessario a garantire stabilità dei servizi. Dobbiamo avere capacità di distinguere la visione nella nostra sanità, di accordi di rete con strutture pubbliche e private, da quelli che sono beni organizzativi e gestionali estremamente chiari che incidono sulla qualità e tranquillità dei professionisti. Mi preme distinguere i due temi che sono al tempo stesso interconnessi. Avremo modo di incontrare di nuovo i medici. Ora questo Pdl è una prima risposta importante per quanto sia un progetto breve. Uno dei temi che ha portato difficoltà è infatti la durata limitata dei contratti dei medici, un anno, sei mesi. Abbiamo un tema del precariato importante nel’Iss e poi medici in organico, occorre mettere ordine. La prima risposta che vogliamo dare a i professionisti va a regolamentare quindi la durata dei contratti. Auspico un Odg che dia un mandato forte a Consiglio e Governo, in modo da dare un segnale di fiducia ai medici del nostro istituto”.

Guerrino Zanotti, Psd: “Siamo contenti di votare questo provvedimento che aiuta l’Iss. Non possiamo però dimenticare l’attualità del documento dei medici e il dibattito più ampio che riguarda politiche di natura sanitaria. E’ vero, da una parte ci sono problematiche poste dai medici, il precariato non può funzionare in nessun ambito e anche in campo medico non si può ricorrere al lavoro precario troppo a lungo perché comporta dei disservizi. Il dibattito ha riguardato ultimamente anche la riforma della Medicina di base e i problemi della fase iniziale e di rodaggio. Ci sono poi problemi di reperimento delle professionalità, perciò ben vengano i provvedimenti come quello di stasera”.

Paolo Crescentini Ps: “Allungare i contratti è garanzia per i professionisti dell’ospedale e allo stesso tempo dà garanzie maggiori agli utenti. L’invito al segretario è quello di contenere la spesa. Un contratto quinquiennale può abbattere gli oneri contributivi. Il nostro sarà un voto responsabile e favorevole a un provvedimenti che è un primo passo importante, ma riteniamo che debbano esserci anche altri passi in avanti”.

Marco Podeschi, Upr: “Sull’articolo 2 segnalo una questione tecnica, al comma 2, la dicitura non è chiara. Si dice ‘apposito sito Iss’, immagino si intenda sito web e andrebbe specificato. Upr ha detto più volte che l’applicazione delle iniziative di spending review a tutti i contratti del pubblico impiego, incluso Iss, avrebbe portato problematiche. L’Iss non può dettare le regole del mercato dei professionisti rispetto al circondario e alla Repubblica italiana. Ci ritroviamo a riparare più volte, come in questa legge, alle questioni poste in essere dal governo. Al di là dell’intervento normativo cui daremo voto favorevoli è quindi necessario porsi il problema di dove finisce attività politica e dove inizia quella dell’amministrazione. Ci deve essere separazione. Nell’unico ospedale convivono unità amministrative e politico-istituzionali. Ora bisognerebbe capire quali sono le criticità ed eliminarle, la durata dei contratti ora pensate li risolva o serve altro?”.

Maria Luisa Berti, Ns: “E’ ovvio che qualcosa non sta funzionando nella sanità, lo percepiscono gli utenti e anche i professionisti. Che sia una sanità d’eccellenza per determinati ambiti di medicina, in modo che sia da richiamo, è la missione definita anni fa per Iss. Quello che scrivono i medici oggi però desta preoccupazione tra i politici e il nostro approccio deve essere quello di essere disponibili ad attuare già ora indirizzi politici, in questa fase, con questa legge, per dare già risposte alle problematiche sollevate in termini di fabbisogno, retribuzione, esercizio della libera professione. Condivido quindi l’opportunità di predisporre un Odg che fissi un piano operativo per dare risposte ai medici e di conseguenza a chi utilizza i servizi dell’Iss”.

Franco Santi, C10: “Il provvedimento ci trova d’accordo perché dà risposta a un problema reale. Non è la risposta migliore, ma è una toppa ad un errore fatto precedentemente dal governo. Sono dilaniato perché devo appoggiare il provvedimento e allo stesso tempo devo fare una critica feroce a segretario di Stato e comitato esecutivo dell’Iss. Sono anni che c’è una situazione di disagio espressa dal corpo medico precario. E dov’erano comitato esecutivo e segretario quando il Consiglio ha votato l’articolo con cui si impediva di fare contratti di più lunga durata di un anno? Finalmente il segretario è uscito sulla stampa e si è detto d’accordo con la posizione dei medici e assicurato il suo impegno per dare soluzioni. M queste devono essere fatte nei dovuti modi, considerando tutto l’impianto normativo dell’Iss. Non basta comprare professionalità esterne per avere eccellenza. Obiettivo deve essere anche quello di far emergere le nostre professionalità che vanno programmate e fatte crescere. Come in Commissione, ci asterremo sul provvedimento”.

Elena Tonnini, Rete: “Questo breve Pdl non risponderà a tutte le problematiche che si stanno sviluppando nel mondo sanitario. Non riesce a dare un minimo di risposta al problema del precariato, a quello di Pediatria, è un intervento spot che non offre a una sanità in ginocchio alcuna prospettiva. Si attua in definitiva una deroga alla legge di bilancio di appena dicembre scorso, le esigenze attuali forse a dicembre non c’erano? Non credo. Ormai il segretario accoglie di volta in volta le varie pressioni che gli giungono sulla scrivania, creando precedenti e muovendo appetiti. Il segretario viene strattonato cercando di accontentare tutti, a scapito della sanità. Non basta prolungare contratti, serve una visione di prospettiva per un ente pubblico quale l’Iss è”.

Roberto Ciavatta, Rete: “Appena arrivata la lettera dei medici, ilgoverno ha fatto una dichiarazione per ammettere di essere solidale. Si sarebbero potuti ricordare ai medici che in questo Paese ci sono 1800 disoccupati. Ci siamo sentiti dire nell’ultimo anno mezzo che tutti i problemi dell’Iss siano derivati dall’esito del referendum sulla libera professione, questa può essere solo una delle soluzioni. L’Iss non regge, ce lo dicono anche i medici: se entro settembre non vedranno rivalutati i loro stipendi, si dicono costretti a portare avanti delle iniziative. Eppure non mi pare sia la loro la prima emergenza sociale del Paese.

Il segretario chieda le tabellw retributive in Italia per i medici e garantiamo a tutti loro 100 euro in più. Trovo aberrante che dipendenti pubblici chiedano una deroga al contratto categoria del pubblico impiego e che il loro contratto esca dal pubblico ed entri in privatistico. Non si può dire che l’Iss non regge più da una parte, e dall’altra dare autonomia gestionale. Forse non possiamo permetterci tutti e forse abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità anche qui”.

Luca Beccari, Pdcs: “Il dibattito si sta incentrando sulla lettera dei medici più che sul provvedimento. La lettera non mi sembra qualificata come una mera rivendicazione retributiva. Non si coglie solo questo, parla di inquadramenti, contratti, differenze normative. C’è un riferimento alla libera professione e ci sono valutazioni sull’opportunità di individuare alternative all’inquadramento attuale. Qui non si tratta ora di dare ragione ai medici. Uno dei limiti organizzativi della Pa è il fatto che ci sia un unico contratto. E’ evidente che nella Pa ci siano persone che fanno mestieri diversi: abbiamo medici, giudici, poliziotti, amministrativi. E’ il limite della struttura contrattuale della Pa che non significa che bisogna passare al privatistico e giungere a una giungla contrattuale. Non mi stupirei si arrivasse ad un contratto-quadro generale e ad una serie di sotto-contratti di settore che specificano le professioni cui si darebbe dignità e si eviterebbe il gioco al rialzo. Non penso in questa sede possiamo lanciarci nel giudizio se le retribuzione dei medici è adeguata o dovrebbe diminuire, ma stasera possiamo prendere atto di una serie di elementi rivolti a tutta l’Aula e che tutti noi possiamo elaborare come proposte. La soluzione di un Odg può essere un’idea di sintesi. Nulla viete di provare a trovare soluzioni, per me la rigidità attuale di un contratto che contempla solo tempo indeterminato e l’inquadramento in una scelta definitiva, senza libera professione, va ripensato. Per me questa lettera-segnalazione fatta all’Aula va presa come punto di partenza senza spingere a conclusioni affrettate. E’ chiaro che questa legge non ha le caratteristiche per risolvere tutti problemi, ma da qui in avanti si deve affrontare un confronto sereno per giungere soluzioni che garantiscano ai cittadini un servizio sanitario d’eccellenza”.

Denise Bronzetti, Indipendente di maggioranza: “Non è la prima volta che si assiste a polemiche sulla gestione del personal Iss che non segue i dettami della Pa, se deriva dalla necessità che è una realtà a sé, riscriviamo le regole, ma se significa totale autonomia al di fuori regole del settore pubblico allargato non va bene e non deve accadere”.

Alessandro Cardelli, Pdcs: “Non credo questo provvedimento sia una toppa. E’ risposta a un problema sorto negli ultimi anni. Il referendum sulla libera professione è stato uno spartiacque e ha segnato negatimente l’esperienza dell’ospedale”. Roberto Ciavatta ha detto cose non reali e populiste, dice che oggi pensare di dover dare un piccolo aumento ai medici sia contro ai 1800 disoccupati. Ma stiamo scherzando? Il disoccupato vuole essere curato al meglio e la vostra battaglia va contro a tutti noi. Questo provvedimento cerca di mettere mano a problema insorto, non possiamo pensare di avere i medici migliori e pagarli poco. Se vogliamo persone capaci devono essre pagate e devono avere garanzie. Ridete pure, ma i danni li avete fatti voi con le vostre battaglie. Questo Pdl è in linea con le risposte che stiamo cercando di dare.

Andrea Zafferani, C10: “La sanità sta andando al macero e voi date la colpa al referendum, superate l’ossessione e iniziate a fare le cose. Non fateci arrabbiare su una legge che nelle sue finalità è condivisa. La legge pone infatti rimedio alle vostre leggerezze compiute in finanziaria. Vogliamo ammettere un errore? Rispetto le richieste dei medici, più che esprimere vicinanza, il Segretario dovrebbe agire e intervenire. Mi piacerebbe ci fosse un impegno sulla riforma del contratto per il pubblico impiego per i dipendenti Iss. Libera professione, dipende come vogliamo la nostra sanità. Se si ragiona di contratto di pubblico impiego bisogna anche ragionare sul modello dato alla Pa e sui profili di ruolo in cui va inserita anche la professionalità medica. Sono temi su cui aprire ragionamenti in Aula”.

Manuel Ciavatta, Pdcs: “Dopo l’esito del referendum ci troviamo di fronte a un problema sistemico e si è dovuti intervenire. C’è un problema di gestione dell’Iss e do atto a Zafferani che governo e comitato esecutivo abbiano la responsabilità di operare, d’altra parte non si può negare il problema della libera professione che a maggioranza non ha subito, ma lo aveva previsto e ora si sta verificando. E’ problema che non si risolve dicendo che ci sono 1800 disoccupati, né affermando che c’è una categoria medici che è una forma di casta. Quelli di Rete l’anno scorso volevano togliere le indennità ai medici e oggi dicono di dargli 100 euro in più. E’ un problema di sistema e dobbiamo cercare insieme di risolverlo”.

Tony Margiotta, Su: “Come Su valutiamo positivamente il provvedimento. Sugli ultimi avvenimenti dell’Iss: era necessario muoversi prima per poter trovare i giusti accordi e un confronto con questa categoria fondamentale per noi perché ha il compito di curare la cittadinanza e poter trovare condivisione su retribuzione e tempistica contrattuale. Non è accettabile che attraverso un precedente adesso ognuno può avere la possibilità di poter chiedere un aumento”.

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