Home NotizieSan Marino Consiglio Grande e Generale: materia di armi ed esplosivi

Consiglio Grande e Generale: materia di armi ed esplosivi

da Redazione

Terminato il dibattito è iniziato l’esame dei 38 articoli. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

Nel pomeriggio il Consiglio Grande e Generale ha affrontato il comma 20, dedicato al Progetto di Legge “Modifiche alla Legge 10 agosto 2012 n. 122 in materia di armi ed esplosivi”, in seconda lettura. Terminato il dibattito è iniziato l’esame dei 38 articoli. La discussione si è interrotta con l’approvazione dell’articolo 34.

Comma 20. Progetto di Legge “Modifiche alla legge 10 agosto 2012 n. 122 in materia di armi ed esplosivi”.

Guerrino Zanotti, Psd, relatore di maggioranza: “Si è arrivati alla formulazione dell’articolato, che oggi viene sottoposto alla valutazione del Consiglio grande e generale, dopo un costante confronto con tutti gli attori in materia: corpo della Gendarmeria, operatori del settore e associazioni sportive. E’ stata espressa preoccupazione rispetto alla sempre maggiore diffusione delle armi e all’aumento dei reati commessi con armi da fuoco. Fenomeno che, come emerge da rilevazioni effettuate nell’Ue, sembra destinato ad aumentare. Si è reso necessario un intervento legislativo che intervenisse in modo stringente in tutti gli ambiti legati al settore. Il progetto di legge stabilisce norme più severe su chi è autorizzato a detenere, acquistare o vendere armi da fuoco. La Gendarmeria stabilirà quali siano gli strumenti da punta e da taglio, le armi bianche, da botta o contundenti che possono essere destinati alla vendita, con il porto d’armi o specifico nulla osta. Ci sarà una verifica in capo a chi intende richiedere il rilascio del porto d’armi o del nulla osta o a chi sia interessato a svolgere l’attività commerciale nel settore. E’ previsto l’inserimento di misure di tutela e garanzia per la fabbricazione di cartucce da parte dei soggetti abilitati. I contenuti dell’articolo 30 hanno aperto un dibattito all’interno della Commissione sull’opportunità di permettere all’ufficiale di Polizia giudiziaria che sia venuto a conoscenza della presenza di armi non denunciate o abusive di effettuare perquisizioni o sequestri”.

Marco Arzilli, Segretario di Stato all’Industria: “In Commissione c’è stato un clima costruttivo su questa materia. Solo dal 2012 abbiamo norme esaustive sulla detenzione di armi e sul loro uso nella Repubblica. Si vuole rendere più restrittiva e certa la detenzione di armi e la loro vendita, con un testo aggiornato rispetto alle esigenze presenti. Ringrazio la Gendarmeria, che ha la responsabilità di dovere garantire la funzionalità di questa norma. Ma anche le associazioni di categoria e le associazioni sportive. Questa norma è tecnica, introduce alcuni principi che facilitano le valutazioni delle forze dell’ordine sulla classificazione delle armi. Il principio è individuare le armi non vendibili. Si parla anche dei cosiddetti strumenti da gioco, come i soft-air, dove introduciamo precisazioni su cosa può essere venduto e cosa no. La libera vendita di queste armi ai minori non può essere fatta al di sotto di una certa soglia di potenza. Questa norma è di respiro europeo, anche le armi giocattolo, che hanno una potenza propulsiva, devono essere trattate con attenzione e non superficialità. E’ in atto dal 2012 il censimento delle armi in repubblica. Siamo intervenuti per uno slittamento ulteriore dei termini per il censimento delle armi, che con questa norma verrà spostato in maniera definitiva al 31 dicembre 2015. San Marino è un Paese di collezionisti, non solo di persone che le usano per scopi sportivi. Sulla vendita on-line abbiamo stabilito cosa si può vendere in rete. Abbiamo definito meglio le modalità del commercio all’ingrosso. Siamo in trattativa con l’Italia per quello che riguarda la vendita di armi ai cittadini italiani. Il settore delle armerie si è sempre comportato in maniera seria. A oggi le difficoltà con l’Italia permangono. Ciò non va bene ed è difficilmente accettabile, perché San Marino si è adeguato alle normative europee. Il settore delle armerie è in crisi. Viene meno il principio di libera circolazione delle merci sancito nel ’39. Nel 2011 non avevamo regole e il Consiglio dimissionario del 2012 ha votato una legge per questo settore, ma a oggi gli sforzi non hanno ancora avuto un esito positivo. Siamo ancora in fase di confronto. Spero che questa legge possa portare a un dialogo e alla soluzione delle nostre problematiche. Ci sono 7 operatori a San Marino, con un volume di affari irrisorio per l’Italia. A questo settore va portato rispetto. Approvata la legge sarà premura della segreteria lavorare con il tribunale e la gendarmeria per una formulazione comprensiva delle esigenze di tutte le parti, cioè la difesa e i diritti dei cittadini. Le armi sono pericolose e diffuse, serve un controllo del settore, anche se le armi sono sempre state detenute con coscienza e senza problemi”.

Michele Muratori, Psd: “Con questa legge si è ritenuto necessario intervenire in modo più stringente, con norme più severe. Apprezzo l’accoglimento di molti emendamenti di opposizione in Commissione. Mio auspicio è di veder approvato il progetto con la più ampia condivisione”.

Paolo Crescentini, Ps: “E’ una legge che ha visto in Commissione un clima costruttivo e pacato. La sicurezza è un tema senza colori politici e tutte le forze politiche sono impegnate ad attrezzare Paese nel modo migliore. L’articolo che ha fatto discutere per trovare una soluzione condivisa era il 30, oggi diventato 31, relativo ai controlli. Ogni cittadino può chiedere che venga controllato vicino di casa, in caso di semplice dubbio che possa detenere armi non denunciate. Non può essere una caccia alle streghe. Apprezzo che l’emendamento può essere ripresentato in seconda lettura. Lancio un’altra ipotesi di soluzione: che il controllo parta non appena ci sia via libera da parte del comandante della Gendarmeria e non appena parte la segnalazione”.

Andrea Zafferani, C10: “Sull’emendamento sulla modalità di controlli in presenza di segnalazione per detenzione abusiva di armi, apprezzo l’intenzione del segretario di aprire un confronto per arrivare a una norma più precisa. Forse le risposte date non sono del tutto adeguate. Le finalità della legge sono giuste”.

Tony Margiotta, Su: “Ripresenteremo un emendamento sul quantitativo di munizioni e cartucce che un residente può tenere a casa propria, con porto d’armi. Per quel che i riguarda il quantitativo previsto dalla legge riteniamo sia esagerato. In più c’è l’emendamento dell’oppozione sull’articolo 30. Non possiamo permettere la discrezionalità di un agente per svolgere una perquisizione all’interno di un’abitazione”:

Matteo Zeppa, Rete: “Apprezzo che il segretario di Stato abbia cercato il dialogo con tutte le forze politiche, le divergenze sono su un articolo ben definito. Rete aveva portato in Commiossione un emendamento abrogativo su quell’articolo. La sua prima stesura lasciava ampi spazi di ripicche personali, credo che l’emendamento dell’opposizione sia più tutelante mettendo in ballo l’autorizzazione del commissario della legge”.

Paride Andreoli, Ps: “Ho avuto la possibilità di avere diversi incontri alla segreteria di Stato per l’Industria sull’emendamento all’articolo 30 e in Commissione le forze di maggioranza hanno dato la possibilità di riportarlo. La preoccupazione maggiore è che dietro a una semplice denuncia ci sia violazione dei diritti. L’articolo in discussione dà necessità di un ulteriore approfondimento e che ci sia libertà sul suo accoglimento. Il segretario ha assicurato che con decreto successivo individuerà insieme a Gendarmeria e al tribunale il modo di cambiarlo”.

Guerrino Zanotti, Psd: “Ringrazio il segretario per la massima disponibilità data per accogliere le richieste dei gruppi di opposizione. Auspico la massima condivisione su questo testo di legge”.

Gian Nicola Berti, Ns: “Subiamo discriminazioni inaccettabili alla luce di rapporti di collaborazione con l’Italia che noi abbiamo sempre messo in campo. Io credo che quello del rapporto con le armi sia una genesi in cui , forse, qualche responsabilità sammarinese c’è stata. L’intervento normativo del 2010 credo sia stato molto utile, così come è stato utile il censimento delle armi. Un progetto che si sta portando avanti molto utile anche per noi. Esiste però un problema: la reciprocità della vendita delle armi tra territorio italiano e sammarinese. Noi ci facciamo mille problemi quando un italiano viene a San Marino a comprare armi e mettiamo tanti vincoli ai nostri armieri. Un sammarinese invece può andare in Italia ad acquistare armi senza alcun vincolo e può tranquillamente importarle a San Marino. E’ un sistema sbilanciato. Attenzione. Bene i nostri sforzi finalizzati a impedire che ci siano acquisti irregolari d’armi, ma non possiamo limitare la possibilità economica dei nostri commercianti a favore di quelli italiani. Dobbiamo cercare un equilibrio. Serve senso di reciprocità. Attuiamo il principio di libero scambio di merci. Chiunque si presenta da noi con un porto d’armi deve essere legittimato ad acquistare un’arma. Poi sarà lui che dovrà vedersela con il suo Stato di appartenenza”.

Terminata la discussione si è poi passati all’analisi dell’articolato

All’articolo 11 “Limiti quantitativi armi” sono stati presentati due emendamenti. Da Cittadinanza Attiva e da Rete. Ciavatta (Rete): “C’è limite di 20 armi pro capite. Oltre questo limite occorre dare comunicazione. Noi riteniamo sia necessario fare di più: “oltre le 20 armi possedute il titolare deve richiedere apposita autorizzazione all’Ufficio Armi della Gendarmeria”. La mancata richiesta prevede sanzione tra i 250 e i 2.500 euro. La ratio: oltre alla comunicazione serve richiesta d’autorizzazione che verrà rilasciata in seguito ad appositi controlli degli uffici preposti. Margiotta (Su): “Il nostro emendamento è molto semplice. Noi chiediamo che il limite non sia di 20 armi ma di 10. Dall’undicesima arma riteniamo sia necessario dare comunicazione all’Ufficio Armi della Gendarmeria”. Segretario Arzilli: “Capiamo le motivazioni ma non sono accettabili i due emendamenti. Propongo di mantenere il testo che è stato emendato in commissione. Sia perché sono state proposte modifiche più garantiste sia perché la comunicazione alla Gendarmeria è atto sufficiente a nostro avviso. Il limite delle 10 armi 10 ci sembra troppo restrittivo”. Entrambi gli emendamenti sono respinti.

All’articolo 12, “Limiti quantitativi munizioni” viene respinto l’emendamento di Cittadinanza attiva per limitare il numero di cartucce consentite a 500 e la quantità consentita di polvere da sparo a 1 kg invece dei previsti 5 kg e 1200 cartucce.

All’articolo 31 “Perquisizioni in materia di armi”. E’ stato presentato un emendamento modificativo da parte di tutti i gruppi di opposizione. Margiotta (Su): “Il nuovo testo prevede che “in caso di urgenza e nel rispetto alla difesa, previa autorizzazione del Commissario della Legge, procede immediatamente…alla perquisizione”. Non ci può essere la discrezionalità di un singolo gendarme. La Gendarmeria deve fare il proprio lavoro nella maniera più corretta (magari anche ampliando il campo di azione) però è necessario aggiungere un passaggio per ottenere il permesso a perquisire la casa di un cittadino sammarinese. E quel passaggio è appunto l’autorizzazione del commissario della legge”. Ciavatta (Rete): “Chiediamo che per qualsiasi tipo di perquisizione ci debba essere il via libera del commissario della legge. Siamo in un piccolo paese e dunque è possibile fare questo passaggio ulteriore anche in tempi rapidi”. Giancecchi (Upr): “Chiedo disponibilità a modificare questo articolo perché rischiamo di ledere i diritti del cittadino” Zanotti (Psd): “La formulazione dell’articolo 31 così come siamo chiamati a votare e anche l’eventuale emendamento presentato dalle opposizioni non risponderebbero comunque alle necessità della Gendarmeria. Sono convinto che vada salvaguardato il diritto alla libertà delle persone ma, d’altra parte, c’è sollecitazione da parte delle Forze dell’Ordine per elaborare un testo diverso. Chiedo di procedere all’approvazione del testo della legge così come è con l’impegno per tutti però di vedersi presto per rivedere la formulazione dell’articolo 31 allargando il confronto a tutti i soggetti coinvolti dal provvedimento”. Gian Nicola Berti (Pdcs Ns): “L’autorizzazione del commissario della Legge è un’autorizzazione che per forza deve essere rilasciata in forma scritta. Questo comporta che oltre alla reperibilità del commissario serve anche la reperibilità di chi certifica (il cancelliere) la validità dell’atto. La soluzione di approvare il testo della legge così come è per poi riaprire una discussione sulla ridefinizione dell’articolo 31 allargandola alle Forze di Polizia e al Tribunale credo sia la migliore”. Crescentini (Ps): “Siamo in situazione di impasse. Quella prospettata dalla maggioranza a mio avviso è la soluzione migliore”. Tonnini (Rete): “Nonostante tutti gli incontri fatti con Gendarmeria, Tribunale ed anche opposizioni l’articolo attuale non accontenta nessuno. L’emendamento dell’opposizione a mio avviso è tutelante. Credo che l’emendamento dell’opposizione sia comunque migliorativo. Dobbiamo tutelare il cittadino ma anche gli agenti della Gendarmeria. Dato che c’è questa disponibilità crediamo sia il caso di votare il nostro emendamento”. Renzi (Ap): “La difficoltà sta nell’ottemperare le esigenze dei cittadini con quelle delle Forze dell’Ordine. Noi dobbiamo partire però da un presupposto: fiducia nel Tribunale e nelle Forze dell’Ordine. Non è assolutamente previsto che uno qualunque degli aderenti alla Gendarmeria possa di sua iniziativa compiere un accesso in una casa: già a monte sono previsti passaggi gerarchici”. Pedini Amati (Indipendente): “Siccome c’è il censimento delle armi in atto e verosimilmente conosciamo il quadro definitivo delle singole proprietà delle armi, io proporrei, proprio perché questo articolo va riformato, di scegliere tra due soluzioni: mettere in capo al comandante della Gendarmeria la competenza di rilasciare autorizzazione oppure prevedere che sia il Commissario della Legge a rilasciarla. Solo per non lasciare una fase di vacatio legislativa fino a quando non riformuleremo la norma. Sceglierei una delle due soluzioni e non lascerei il testo attuale”. La replica del Segretario Arzilli: “L’esigenza e l’urgenza sarà quella di riscrivere l’articolo nel migliore dei modi possibili. Io garantisco che indipendentemente da come andrà la votazione noi l’articolo lo cambieremo in tempi molto brevi. Questo è l’impegno che io posso prendere. Discussione che dovrà essere portata avanti con le Forze dell’Ordine e con il Tribunale. Non possiamo non votare l’articolo”. Margiotta (Su): “Emendamento presentato è nato per garantire libertà del cittadino e per non creare situazioni distorte nell’operatività della Gendarmeria”. Ugolini (Pdcs Ns): “Piena disponibilità a ridiscutere l’articolo con Forze di Polizia e Tribunale. Ora però votiamo questa legge”. L’emendamento modificativo dell’articolo 31 è respinto (Favorevoli 16 Contrari 21 Astenuti 0).

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento