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Commissione esteri: osservazioni sulla Riforma dell’editoria

da Redazione

I lavori della Commissione si aprono con un intervento, in comma Comunicazioni, del consigliere Gian Matteo Zeppa, Rete. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

I lavori della Commissione si aprono con un intervento, in comma Comunicazioni, del consigliere Gian Matteo Zeppa, Rete, che stigmatizza la replica del segretario di Stato con delega all’Informazione, Iro Belluzzi, alle recenti osservazioni sulla Riforma dell’editoria, avanzate dal commissario per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa, Nils Muiznieks. Insieme ai commissari Luca Lazzari, indipendente, e Luca Santolini, C10, Zeppa chiede formalmente la sospensione del comma all’ordine del giorno del prossimo Consiglio per la nomina dell’Autorità garante per l’Informazione.

Data la momentanea assenza del segretario di Stato per gli Affari esteri, Pasquale Valentini, i lavori poi saltano direttamente al comma 10 e ai successivi, relativi alla concessione delle residenze anagrafiche e permessi di soggiorno, e sono sospesi momentaneamente i comma precedenti. Conclusi questi, rientrato in Aula, il segretario di Stato Valentini interviene per compiere un aggiornamento sull’iter del negoziato con l’Ue per l’accordo di Associazione e per annunciare che il prossimo 22 giugno si terrà un secondo vertice tra le delegazioni di negoziatori di San Marino, Monaco, Andorra e Ue.

Si passa quindi al comma relativo a nomine e revoche di rappresentanze diplomatiche e consolari. Tra queste, la revoca di Roberto di Serio, ambasciatore non residente per San Marino in Mongolia. Il segretario Valentini sottolinea che tale provvedimento segue “un lavoro di verifica che la segreteria di Stato sta facendo sulle nomine di ambasciatori non di carriera diplomatica che con la loro attività hanno creato alcune situazioni di difficoltà per l’immagine della Repubblica”. Il nome di Di Serio era infatti apparso sulla stampa italiana per vicende non edificanti compiute in passato nel corso della sua attività imprenditoriale.

La Commissione affronta la presa d’atto di una serie di accordi internazionali, per poi riprendere l’esame, rimasto in sospeso nell’ultima seduta, dal progetto di legge “Modifica della Legge 28 Giugno 2010 n.118 ‘Legge sull’ingresso e la permanenza degli stranieri in Repubblica'”. Nel corso dell’esame dell’articolato, sono accolte alcune delle proposte di Upr, derivate dalla trasformazione in emendamenti degli articoli del proprio progetto di legge in materia. Il dibattito si è fatto animato all’articolo 12, in tema di convivenze, in cui sono introdotti i permessi di soggiorno per convivenze “per coabitazione a fini solidaristici e di mutuo aiuto”. Sono respinti gli emendamenti presentati all’articolo da C10 e Rete.

I lavori sono sospesi e l’esame dell’articolato riprenderà in seduta notturna.

Di seguito un estratto degli interventi:

Comma 1. Comunicazioni

Matteo Zeppa, Rete: “Nel momento in cui viene un ispettore del Consiglio d’Europa a fare una quadratura su San Marino e nel momento in cui dice la sua, alla luce della sua competenze e anche esperienza degli altri Paesi, sul progetto di legge per l’editoria, un segretario di Stato non può permettersi un intervento del genere, privo di tatto. Siamo bravissimi a fare incidenti diplomatici. Quello che ha detto il commissario a SmRtv ci sarà nel report. Dal momento che certe osservazioni non le fa l’opposizione, ma un alto esponente del Consigli d’Europa, nel momento in cui fa presente il pericolo che ha quella legge, non si risponde in quella maniera. Se vi sembra un modo adeguato, invece, ne prenderemo atto. Nel prossimo Consiglio c’è proprio la nomina dei membri della Consulta, chiedo di mettere a verbale la possibilità di che non siano portati. Il tatto e la diplomazia non fanno parte di San Marino, non c’è neanche un alto livello di chi ci rappresenta. E’ stata una caduta di stile. Insieme a Luca Lazzari e Luca Santolini chiediamo sia messa a verbale la richiesta di sospendere del comma all’ordine del giorno della prossima sessione consiliare la nomina dell’Autorità garante per l’informazione. Se si tirerà dritto, presenteremo ricorso alla corte europea di Strasburgo.

Sul comma 11, la legge n. 118 oggi all’ordine del giorno, c’è da aprire anche qui una parentesi, vedremo se sarete davvero pronti a dare il riconoscimento alle coppie e alle persone di qualsiasi tendenza sessuale. Credo però che non sarete pronti e che andrete contro di nuovo a quanto avete detto a un organismo istituzionale europeo”.

Pasquale Valentini, segretario di Stato per gli Affari esteri: “E’ iniziato il vero e proprio negoziato per l’accordo di associazione con l’Ue a maggio, con l’incontro del 5 maggio scorso dei tre gruppi negoziatori dei Paesi interessati e di quello della Commissione Ue. Sul tavolo il gruppo negoziatore dell’Ue ha messo le intenzioni del calendario dei lavori e i principi e le modalità con cui avviare il negoziato di accordo di associazione. L’incontro era volto a presentare quella parte di negoziato che dovrebbe riguardare il quadro istituzionale e le procedure dell’accordo stesso. Il prossimo 22 giugno ci sarà un secondo incontro fatto perché la commissione raccolga le osservazioni dei tre Paesi. Non c’è ancora un testo, ci saranno ancora incontri interlocutori. E il 22 giugno San Marino avanzerà le sue osservazioni. La mia proposta sarebbe quella di poter fare con tutti i gruppi consiliari un incontro prima del 22 giugno, magari nella prossima settimana, per affrontare insieme le riflessioni sul quadro istituzionale dell’accordo che dovremmo portare al tavolo. Solo successivamente, forse a luglio, forse a settembre, la commissione presentsrà una bozza di testo”.

Gian Franco Terenzi, Pdcs: “Mi pare che in questa prima fase ci siano proposte relative al quadro istituzionale, ma colgo l’occasione per insistere e ribadire che questo accordo è fondamentale per il nostro Paese. Ritengo che le proposte che possono giungere devono salvaguardare lo status di San Marino per poter veramente interpretare ciò che ci aspetta nel futuro. Non dico che potremo condizionare il nostro interlocutore, ma dobbiamo avere idee da calare in profondità. Come quella avanzata dal segretario, l’idea della partecipazione di tutti i gruppi, ciascuno con diverse vedute che possono anche essere coniugate in un’idea unica. Ben venga quindi il dibattito e il confronto, ma non sia limitato a proposte calate dall’alto”.

Comma 13. Progetto di legge “Modifica della Legge 28 Giugno 2010 n.118 ‘Legge sull’ingresso e la permanenza degli stranieri in Repubblica'”.

Dibattito sull’articolo 12 (che modifica l’articolo 15 della Legge 118, relativo ai permessi per convivenza). C10 e Rete presentano entrambi due emendamenti, tutti respinti.

Luca Santolini, C10: “Sono comunque contento che ci si sia aperti a parlare di una tematica in cui San Marino è ancora molto indietro. Il tema della convivenza solo per chi vive more uxorio, uomo o donna, anche da più di 15 anni, rappresenta un discrimine forte legato all’orientamento sessuale e sono contento si inizi a discuterne. Ma l’introduzione alla lettera ‘B’ della forma di convivenza per fini solidaristici e mutuo aiuto credo sia una dicitura che lasci aperto il mondo e non credo sia il modo corretto per affrontare questo tema. Appare una sorta di patto, un contratto che due persone mettono in piedi e con cui promettono di prestarsi mutuo aiuto. Come movimento abbiamo cercato di declinare questo intento con una formulazione più stringente con il primo emendamento modificativo, e poi abbiamo anche un emendamento in subordine. Il primo emendamento indica la convivenza ‘salvo conclusione di un patto civile di solidarietà’, quindi un pacs, da registrare all’ufficio di Stato civile, da disciplinare con apposito decreto delegato. In subordine, abbiamo pensato a un altro emendamento che elimini la dicitura ‘more uxorio’ e inserendo ‘per convivenza per forme regolamentate dalla legge’ che includono il more uxorio, ma in futuro, visto che al Commissario dei diritti umani la maggioranza ha fatto presente di avere pronto un testo sulle unioni civili, in questo modo si lascia aperto a future formulazioni sulle convivenze regolamentate dalla legge”.

Gian Matteo Zeppa, Rete: “L’articolo modificato dal governo mi pare una cosa aberrante. A San Marino si continua a voler chiudere gli occhi di fronte l’evidenza, si vogliono mantenere nascoste le coppie omosessuali e si finisce per definirle con ipocrisia ‘unioni per fini solidaristici’, ledendo la loro dignità. E proprio mentre l’Europa sta andando dalla parte opposta. L’Ecri stessa segnala l’approvazione dell’istanza d’Arengo e chiede di adottare le misure conseguenti. Così si stanno calpestando i diritti. Al commissario avete venduto che il riconoscimento delle famiglia verrà fatto. E’ ora di avere coraggio e andare incontro a quello che normativamente ha deciso il Consiglio grande e generale abrogando la parola ‘more uxorio’ che voi avete votato”.

Marco Gatti, Pdcs: “Si sta facendo confusione. Qui si parla di una legge sulle residenze, non di diritto di famiglia. Sono discorsi che faremo nel giusto ambito. Oggi dobbiamo andare avanti sulla legge per le residenze che fa un grande passo in avanti e riequilibria situazioni su cui il Consiglio grande e generale si era preso un impegno”.

Luca Santolini, C10: “Sono d’accordo con il consigliere Gatti che i temi di famiglia e figli non c’entrano. Limitatamente al contesto del permesso di soggiorno, anche con questa modifica, da una situazione quasi ottocentesca si apre uno spiraglio. Ma questo spiraglio è un’ipocrisia di fondo ed è altrettanto ipocrita non volerla vedere. Se si parla di reciproco aiuto e solidarietà è ipocrisia. Si sta parlando di persone invece che stanno insieme per amore”.

Maria Luisa Berti, Ns: “Non è un testo con approccio ipocrita, tutt’altro. Le sensibilità in Aula sono molto diverse e nessuno si è mai astenuto dal compito di andare a disciplinare certe situazioni, ma non è questa la sede opportuna per farlo. Non è assolutamente adeguato in un testo sulle residenze introdurre in modo subdolo i Pacs. Il vostro è un approccio non corretto”.

Gian Matteo Zeppa, Rete: “Mi viene da pensare che il luogo giusto per discuterne fosse l’istanza d’Arengo, in Consiglio, che chiedeva la cancellazione per lesione dei diritti della famiglia della parola more uxorio. L’avete votata ed era quella la sede adeguata. Eppure l’istanza approvata non ha avuto conseguenze da quattro anni a questa parte”.

Marino Riccardi, Psd: “Su questo tema ci sono considerazioni e sensibilità diverse, non solo in Aula ma anche nel Paese. Personalmente io mi spingerei anche oltre, ma oggi come oggi bisogna considerare queste sensibilità e iniziare a compiere un primo importante passo. In questa fase abbiamo raggiunto l’obiettivo di dare l’opportunità di vivere insieme a persone dello stesso sesso nel nostro Paese. Se la dicitura per voi è mascherata, pazienza. Le diciture che chiedete voi non possono essere inserite, qui occorrerebbe modificare il diritto di famiglia”.

Pasquale Valentini, segretario di Stato per gli Affari esteri: “Quando siamo partiti c’era l’esigenza che il permesso di convivenza non fosse negato a persone dello stesso sesso. Questo intervento non solo lo consente, ma permette di dire che di fronte a una convivenza stabile, dopo 5 anni, c’è un permesso di soggiorno e dopo altri 5 anni ci può essere una residenza. Tutte le altre storie che state dicendo non le accetto. Il problema dei diritti civili è discusso in tutti i Paesi, è vero che il Parlamento europeo dà indirizzi, ma non ci sono vincoli se ne discuterà ancora. E’ infatti evidente che una convivenza stabile può dare adito a dei diritti ed è giusto regolamentarla. Tutto questo non c’entra con i permessi di soggiorno da cui siamo partiti, mi sembra un tentativo di negare una risposta concreta a un problema concreto”.

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