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Dati primo quadrimestre, continua a crescere il lavoro a tempo indeterminato

da Redazione

Raddoppiano le assunzioni a tempo indeterminato nei primi 4 mesi del 2015 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno in provincia di Rimini. Secondo i dati del Centro studi Politiche del lavoro e società locale della Provincia di Rimini sono 3.765 infatti i contratti di questi tipo stipulati da gennaio a fine aprile, il 109,7% in più di quelli relativi al primo quadrimestre 2014. Calano invece le assunzioni in base a differenti forme contrattuali (determinato, collaborazioni, intermittente, atipici, apprendistato). Complessivamente nel territorio riminese il saldo delle assunzioni nel primo quadrimestre dell’anno risulta per questo negativo (-4,1%) se raffrontato allo stesso periodo dello scorso anno, con 29.240 assunti.

“Il dato interessante è che più che raddoppiato il lavoro a tempo indeterminato, che continua a crescere, e quindi sta calando la precarietà – commenta il deputato Pd riminese Tiziano Arlotti -. Dal 7 marzo con l’entrata in vigore del Jobs Act l’effetto sulle assunzioni a tempo indeterminato è stato rilevantissimo e si è preferito assumere con queste forme contrattuali: in gennaio e febbraio gli avviamenti a tempo indeterminato avevano registrato un aumento del 77,51% per effetto della decontribuzione e del taglio dell’Irap previsto dalla Legge di stabilità. Nel secondo bimestre l’aumento è stato superiore proprio grazie alla spinta del Jobs Act.

Va dall’altra parte evidenziato che il calo degli avviamenti complessivo, dovuto soprattutto agli avviamenti a termine, può essere legato anche al calo nel settore legato al turismo e alla stagionalità. Il territorio riminese si distingue dalla media italiana, ma anche da quella regionale, per l’alta incidenza di occupati nei servizi, che arrivano al 69%. Questo aspetto, unito alle caratteristiche di stagionalità del nostro mercato del lavoro che risentono del calendario (ponti, Pasqua alta o bassa) e del meteo, possono spiegare il calo degli avviamenti non a tempo indeterminato che si è registrato soprattutto dalla primavera. Occorrerà quindi verificare quale sarà l’andamento complessivo degli occupati nei prossimi mesi”.

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