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San Marino, CGG: bilancio di Previsione dello Stato 2015

da Redazione

Proposta di Cittadinanza Attiva che chiede il raddoppio del Fondo a sostegno della disabilità: da 100 a 200 mila euro. L’emendamento però è respinto. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

SAN MARINO – La discussione sul bilancio di Previsione dello Stato per l’esercizio finanziario 2015 riprende all’articolo 31. Il dibattito si accende subito all’articolo 32 su una proposta di Cittadinanza Attiva che chiede il raddoppio del Fondo a sostegno della disabilità: da 100 a 200 mila euro. L’emendamento però è respinto “anche alla luce del fatto che – ha spiegato il Segretario di Stato alla Sanità Francesco Mussoni -si tratta di un fondo specifico per progetti ad hoc presentati dalle associazioni ed è diverso dalla legge sulla Disabilità: a dimostrazione che 100 mila euro sono sufficienti l’anno scorso non tutte le risorse di questo Fondo vennero utilizzate”. Successivamente il governo, su invito della minoranza che si è mostrata contraria, ha ritirato l’emendamento con cui prevedeva che “entro il 31 dicembre 2015 è attribuita delega al Congresso di Stato per l’emanazione di un Decreto Delegato che istituisca l’obbligo di un versamento di tutti gli iscritti al Fondo per la non autosufficienza e malattie rare ai sensi dell’art. 1 ultimo comma della Legge del 6 dicembre 2011 n. 191”, “Volevamo accelerare i lavori su Fondiss – ha spiegato il Segretario Mussoni – ma sel’Aula non è d’accordo non abbiamo problemi a ritirare l’emendamento”. Approvato, nonostante le vibranti proposte della minoranza, anche l’emendamento del governo aggiuntivo dell’articolo 35 bis con cui si prevede che “la direzione generale della Funzione Pubblica ed i dirigenti a partire dal primo gennaio 2015 sono tenuti a dar corso all’analisi dei processi nei dipartimenti, enti ed unità organizzative con l’obiettivo di analizzare l’organizzazione dei servizi di riorganizzarli ai fini della revisione e razionalizzazione strutturale della spesa, della definizione periodica del Fabbisogno di personale, del miglioramento dei servizi all’utenza e del procedimento amministrativo”. Approvato, nonostante l’indicazione contraria del governo, anche l’emendamento aggiuntivo dell’articolo 35 bis presentato dal consigliere indipendente Denise Bronzetti con il quale viene abbassato il tetto agli stipendi delle nuove retribuzioni di “membri di organi di Amministrazione e di Controllo, Dirigenti, Dipendenti, collaboratori in via continuativa assimilabili ai dipendenti, delle Società e Enti partecipati dallo Stato” portandolo da 180 a 150 mila euro. Disposizione che, tra l’altro, “si applica anche ai soggetti economici privati che beneficiano di provvedimenti straordinari sul credito d’imposta o di altri provvedimenti straordinari a sostegno del sistema del Credito fino al perdurare dei predetti provvedimenti”. L’emendamento è approvato con 30 voti a favore, 25 contrari e 2 astenuti,

La seduta si chiude con l’approvazione dell’articolo 38

Articolo 31 (Programmazione socio sanitaria)

Rete ha presentato un emendamento modificativo dei commi 1 e 2.

L’emendamento è respinto.

Articolo 32 (Interventi a sostegno della disabilità)

Cittadinanza attiva ha presentato un emendamento modificativo dell’articolo 32. Mimma Zavoli (Civico 10): “Noi crediamo che in questo ambito si possa ragionare su un aumento: da 100 mila a 200 mila euro. Chiediamo dunque il raddoppio del Fondo a sostegno della disabilità. La politica si interroghi su questo. Non solo sui numeri del bilancio”. Marco Podeschi (Upr): Sosteniamo l’emendamento. A nostro parere sarebbe equilibrato e corretto aumentare il Fondo”. Roberto Ciavatta (Rete): Favorevoli all’emendamento. Senza considerare che qualche mese fa abbiamo fatto un convegno sul turismo accessibile. Se vogliamo porci come riferimento per il turismo accessibile dovremmo mettere ancora di più a bilancio”. Francesca Michelotti (Su): Non facciamo demagogia. Centomila euro è troppo poco. Serve sostegno vero”. Paolo Crescentini (Ps): In questo Piano si tenga conto anche dell’abbattimento delle barriere architettoniche che nel nostro paese sono ancora tante. L’invito che rivolgo al governo è quello di monitorare attentamente la questione legata alle barriere. Stanziamento proposto venga preso in considerazione. Stefano Macina (Psd): Facile dire mettiamo 100 mila euro in più. Diciamo però che questo è fondo specifico per progetti speciali presentati da singole associazioni. Nel 2014 sono rimasti soldi inutilizzati. Siamo d’accordo sul fatto che occorrono altri interventi e ancora maggiore sensibilità e in tal senso stiamo lavorando alla legge sulla Disabilità. Ma c’è fondo per alcuni progetti speciali e poi c’è progetto più ampio per gli interventi rispetto a coloro che vivono situazioni di disabilità. Segretario di Stato alla Sanità Francesco Mussoni: Per sostenere i progetti sulla disabilità sul territorio servirebbero un milione di euro non certo 100 o 200 mila euro. Questo fondo però ha peculiarità molto specifiche dato che appositi capitoli di spesa sono previsti all’interno della legge sulla Disabilità: quest’anno ci sono stati progetti di associazioni e devo dire che anche quest’anno il Fondo è stato più capiente delle esigenze sollevate dai sammarinesi. 100 mila euro sono sufficienti. Segretario di Stato alle Finanze Giancarlo Capicchioni: Fondo 2014 non utilizzato completamente. Non è questo il capitolo di spesa per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Ci sono altre risorse per quella “partita”. Emendamento respinto

Articolo 33 (Fondo di solidarietà per prestazioni socio assistenziali e finanziamento disavanzo gestione ammortizzatori sociali)

Il governo propone un emendamento aggiuntivo del comma 3 che prevede che “entro il 31 dicembre 2015 è attribuita delega al Congresso di Stato per l’emanazione di un Decreto Delegato che istituisca l’obbligo di un versamento di tutti gli iscritti al Fondo per la non autosufficienza e malattie rare ai sensi dell’art. 1 ultimo comma della Legge del 6 dicembre 2011 n. 191″. Segretario di Stato Francesco Mussoni:”Se l’Aula è d’accordo a velocizzare approviamo l’emendamento aggiuntivo del comma 3. Se l’Aula non è d’accordo non c’è alcun tipo di problema a ritirare il comma. Questo emendamento serviva ad accelerare gli interventi su FondIss”. L’opposizione non accetta la proposta del governo e così la parte aggiuntiva del terzo comma viene ritirata. Approvata invece la modifica all’articolo 33 comma 1 proposta dal governo nella parte in cui aggiunge la dicitura “iscritto nell’ultimo bilancio consuntivo dell’Iss”.

Articolo 35 (Disposizioni relative alle indennità, compensi, gettoni, rimborsi e straordinario)

Sono stati presentati tre emendamenti. Uno da Rete e due da Cittadinanza Attiva. Elena Tonnini (Rete): Ci sono ambiti di spesa in cui si possono fare delle riduzioni. Nel nostro emendamento chiediamo che “le riduzioni straordinarie di cui agli articoli 75, primo comma e 76, primo e secondo comma della Legge 22 dicembre 2010 n.194 ed al Decreto Delegato 31 gennaio 2011 n.19 sono applicate anche aumentate di un ulteriore 10% per l’anno 2015; le predette riduzioni non si applicano anche ai soggetti rientranti nelle disposizioni del Decreto Delegato n.47/2014. Tale detrazione del 20% è applicata altresì ad ogni voce aggiuntiva rispetto il piede retributivo e gli scatti d’anzianità del personale dirigente del settore pubblico allargato che goda del trattamento retributivo “nuovo regime” ai sensi del Decreto Delegato 6 marzo 2013 n.21″. Nella prima parte eleviamo al 20% la riduzione già presente (che ammonta al 10%) delle voci aggiuntive al piede retributivo del personale dirigente del settore pubblico allargato che gode del trattamento retributivo “nuovo regime”. Stimiamo un risparmio di 400 mila euro senza intaccare il piede retributivo. Francesca Michelotti (Su): Proponiamo l’abrogazione del comma 2 la sostituzione con il nostro emendamento che prevede che “il lavoro straordinario e le relative maggiorazioni orarie nel Settore Pubblico Allargato dovranno essere compensati interamente con ore a recupero compensativo attraverso la flessibilità d’orario”. In subordine a questo emendamento ne proponiamo un altro che propone una modifica di questo tipo “Previa concertazione con le OOSS, il Congresso di Stato è tenuto a presentare entro il 28 febbraio 2015 una proposta di legge modificativa dell’art. 61 della Legge n. 41 del 1972, mirata a riformare il criterio di compensazione delle prestazioni lavorative svolte in regime di straordinario e di maggiorazione oraria dai dipendenti del Settore Pubblico Allargato, dagli arruolati nel Corpo della Gendarmeria e nel Nucleo Uniformato delle Guardie di Rocca”. Roberto Ciavatta (Rete): Ci sono parti di stipendio aggiuntive rispetto al piede retributivo. Noi agiamo sugli elementi aggiuntivi ai piedi retributivi. Pensiamo che si possa fare qualcosa in più. Ci sono circa 10 milioni di euro all’anno che vengono utilizzati come voci aggiuntive rispetto agli stipendi. Abbiamo aggiunto un 10% rispetto ai tagli già previsti nell’articolo dello Stato. Inoltre abbiamo aggiunto il nuovo regime retributivo per i dirigenti. Luigi Mazza (Pdcs Ns): Le voci delle indennità, degli straordinari sono voci importanti sul personale. Per questo abbiamo attuato una riduzione del 10% delle indennità e abbiamo dato un ulteriore indirizzo per una riduzione di un altro 10% delle spese straordinarie e di sostituzione. Emendamento di Rete è più serio di quello dell’anno scorso quando aveva proposto di eliminare tutte le indennità. Quest’anno Rete è stata più seria. Ma noi sulle indennità abbiamo fatto ragionamento serio. Non possiamo accettare emendamenti opposizione. Gian Matteo Zeppa (Rete): Grazie al consigliere Mazza che ci ha dato degli intelligenti: non so se sia un complimento o meno. E’stato fatto tanto su costi accessori ma questo non vuol dire che basta. Maggioranza deve fare di più soprattutto su queste voci. Bene il 10% ma noi andiamo oltre e proponiamo il 20%. Ivan Foschi (Su): Forse siamo in clima elettorale? Ed è per questo non si può andare a toccare nessuna peculiarità (non voglio chiamarla privilegio) nello stipendio del settore pubblico allargato? Marco Podeschi (Upr):

A me piace il ragionamento di Cittadinanza Attiva. Trovo odiosa l’idea di tagliare il pagamento dello straordinario al lavoratore dipendente. Molto meglio a mio avviso creare una sorte di monte ore come proposto da Cittadinanza Attiva. Così facendo non si lede principio del lavoratore. Tagliare il compenso del lavoratore è pratica barbara. Luca Beccari (Pdcs Ns): La prima riduzione delle indennità è stata varata nella finanziaria 2011. I fatti hanno però dimostrato che i veri risparmi nella gestione del personale della pubblica amministrazione, si fanno più attraverso una gestione attenta (conferimento incarichi, rotazioni, sostituzioni). E’difficile organizzare una riduzione del costo della p.a agendo in questo modo. Abbiamo ridotto le indennità del 10% in misura a nostro avviso adeguato. Sono dell’idea che può essere ammissibile continuare con l’impostazione del governo però poi il problema va superato con la definizione di nuove retribuzioni. Roberto Venturini (Pdcs Ns): Le indennità sono già state tagliate del 10%. Non si tratta di regali bensì di indennità assegnate in virtù delle maggiori competenze assegnate. Non si può applicare un ulteriore taglio del 10%. Segretario di Stato alla Sanità Francesco Mussoni: Da segretario alla Sanità devo dire che questi emendamenti sono incompatibili con una gestione dei servizi. Lo sottolineo poi l’Aula può intervenire come vuole. C’è un impegno a ridurre i costi del personale Iss ma occorre seguire strada diversa rispetto a quella proposta da Rete e Cittadinanza Attiva. Segretario di Stato Giancarlo Venturini: La Segreteria istituzionale fa straordinari. Uno dei pochissimi settori. La maggior parte di queste ore di straordinario sono a recupero. Non ho dietro lo specchietto ma parliamo di poche ore all’anno pagate per gli straordinari. Qualcuno ha raggiunto anche 100 ore di recupero all’anno. E’stato attuato un metodo molto rigoroso nel rispetto della spending review. I risultati a disposizione ci dicono che le ore di straordinario sono fatte solo per il minimo necessario. Segretario di Stato Giancarlo Capicchioni: Chiediamo vengano respinti in quanto il loro accoglimento metterebbero in crisi servizi come, per citarne alcuni, Polizia e Gendarmeria. L’emendamento di Rete è respinto. Respinti anche i due emendamenti di Cittadinanza Attiva.

Art.35bis (Disposizioni organizzative P.A.)

Segretario di Stato alle Finanze Giancarlo Capicchioni: “La Direzione Generale della Funzione Pubblica ed i dirigenti sono tenuti a dar corso a partire dal 1° gennaio 2015 all’analisi dei processi nei dipartimenti enti ed unità organizzative con l’obiettivo di analizzare l’organizzazione dei servizi e di riorganizzarli ai fini della revisione e razionalizzazione strutturale della spesa, della definizione periodica del fabbisogno di personale, del miglioramento dei servizi all’utenza e del procedimento amministrativo ai sensi delle leggi 159 e 160 del 2011, della trasparenza dell’attività amministrativa e della efficienza dei siti web e delle procedure informatiche. 2. La DGFP è tenuta a concludere quanto sopra entro il termine del 30 settembre 2015 e a relazionare al Congresso di Stato. I provvedimenti normativi ed organizzativi necessari negli ambiti e per i fini di cui al precedente comma, sono adottati dalla DGFP e dal Congresso di Stato a seguito dell’analisi dei processi e sulla base delle sue risultanze, con l’obiettivo di individuare periodicamente gli esuberi e le necessità di professionalità per lo sviluppo del sistema sammarinese, tenuto conto dell’evoluzione dei servizi, delle esternalizzazioni e privatizzazioni da attuare nel tempo. 3.Con il fabbisogno devono essere stabilite le regole di funzionamento dei Profili di Ruolo, anche ai fini dell’accesso, della mobilità e della carriera interna, nonché la nuova struttura della busta paga”. Roberto Ciavatta (Rete): Mi pare di ricordare che il Segretario Venturini avesse dato il 31 dicembre 2014 come data ultima per la definizione del fabbisogno del personale. Non c’è alcun passaggio in cui si prevede come devono essere inquadrati i profili di ruolo della p.a., quali siano gli esuberi etc. E non è previsto alcun passaggio nel Consiglio Grande e Generale che credo non venga adeguatamente coinvolto. Eppure credo sia una questione fondamentale. Mimma Zavoli (Civico 10): Con questo articolo prendete un ulteriore tempo per gestire al di fuori di tutti i contesti possibili la parte che riguarda la P.A. Io credo che abbiate detto un sacco di falsità. Non avete intenzione di trovare soluzioni per ridisegnare questa struttura che può diventare portante e fondamentale. Siete senza ritegno altrimenti non avreste inserito l’articolo in questo modo. Siamo qui dal 2012 e ancora non siete riusciti a disegnare una struttura. Io sono sicura che voi volete tenervi le mani libere per fare quello che volete. Francesca Michelotti (Su): Emendamento ci coglie di sorpresa. Mi preoccupa l’analisi che ha portato a questo documento già ritenuto insufficiente dal sindacato. D’accordo con il consigliere Zavoli rispetto al termine del 30 settembre 2015. Questo provvedimento era stato promesso da tempo. E il nuovo termine dato è davvero troppo lungo. Franco Santi (Civico 10): Ci state prendendo in giro. Non è accettabile. Valeria Ciavatta (Ap): Il fabbisogno per essere uno dei cardini della P.A. deve essere costruito con dei passaggi assolutamente fondamentali. Il fabbisogno non può essere il riempimento delle varie caselline. Occorre dire come ogni profilo si colloca con le funzioni dell’ufficio ad esempio sotto il profilo del titolo di studio. Non si può fare il fabbisogno senza una riorganizzazione. Segretario Venturini: Quando si afferma che non c’è una struttura non corrisponde al vero. La legge 188 del 2011 definisce la struttura della P.A. Alcuni interventi sono partite da una base di lavoro e analisi. Il lavoro prosegue. Il termine ultimo è quello di settembre ma speriamo di finire prima. Se il consigliere Ciavatta è concorde proporrei al secondo comma di mettere i provvedimenti “organizzativi” prima che “normativi” e conseguentemente alla riga successiva invertire “DGFP” e “Congresso di Stato”. Andrea Zafferani (Civico 10): Non è stata ancora fatta l’analisi dei processi? Quante ce ne avete raccontate fino adesso se ci dite che dal primo gennaio 2015 parte l’analisi dei processi? E’impossibile fare il fabbisogno senza giusta analisi dei processi. Marco Podeschi (Upr): Mi associo a quanto detto dal collega Zafferani. E’ dal 2008 che si analizza la P.A. E’ da anni che si parla di “analisi dei processi nei dipartimenti enti ed unità organizzative con l’obiettivo di analizzare l’organizzazione dei servizi e di riorganizzarli ai fini della revisione e razionalizzazione strutturale della spesa, della definizione periodica del fabbisogno di personale, del miglioramento dei servizi all’utenza e del procedimento amministrativo”. Al comma 2 si parla del 30 settembre come termine per fare le analisi, poi riferire al Congresso di Stato per fare i provvedimenti e tutti i successivi passaggi. Passaggi che richiedono ancora altro tempo. Potremmo dover aspettare un altro anno dopo questi ulteriori 10 mesi. Con l’urgenza che abbiamo entro il primo semestre 2015 vorrei avere già l’analisi e i conseguenti provvedimenti normativi. Segretario di Stato Giancarlo Capicchioni: Nel testo dell’articolo diciamo che entro il 30 settembre ci impegniamo a terminare l’analisi dei processi quindi possiamo finire anche prima. L’emendamento del governo aggiuntivo dell’articolo 35 bis è approvato (favorevoli 33 contrari 24).

Rete presenta un emendamento aggiuntivo dell’articolo 35 bis.

Grazia Zafferani (Rete): “Proponiamo che dal primo gennaio 2015 ogni membro del Consiglio Grande e Generale dipendente pubblico, dipendente privato o pensionato, beneficerà di permessi non retribuiti per lo svolgimento di funzioni politico-amministrative nell’ambito di organismi pubblici regolarmente convocati quali il Consiglio Grande e Generale, il Consiglio dei XII, le Commissioni Consiliari Permanenti, nonché ogni Commissione composta esclusivamente da Consiglieri, nel limite della durata stabilita dalla convocazione stessa”. Riduciamo il costo dei permessi retribuiti. Maria Luisa Berti (Pdcs Ns): Condivido finalità di questo emendamento ma non ritengo che la formula di questo articolo possa essere adeguatamente efficace per raggiungere quella finalità. Non c’è alcuna definizione dell’importo che tutti dovranno andare a percepire equamente. Dipendente pubblico ha gettone ridotto rispetto ai liberi professionisti ma percepisce ugualmente lo stipendio a differenza nostra. Si tratta di retribuire equamente il servizio che svolgiamo. Marino Riccardi (Psd): Problematica sollevata da Rete dovrà trovare una soluzione. E’ da due anni che parliamo di questo argomento e il Cgg ancora non è riuscito a trovare una soluzione: questo lascia alquanto a desiderare. Con il regolamento dei lavori del Cgg siamo ancora in alto mare. A verbale ci deve essere impegno dell’Aula di risolvere la vicenda del regolamento nel giro di qualche mese. Dico questo anche se l’emendamento di Rete è carente in molte parti. Ivan Foschi (Su): Invito tutti i consiglieri a concludere al più presto i lavori sul regolamento. Emendamento solleva problema giusto ma lo affronta solo in parte. Paride Andreoli (Ps): Nell’ambito del gruppo di lavoro sul regolamento nonostante la buona volontà non si è mai parlato di poter prevedere aumenti del gettone dei consiglieri o retribuzioni di questo tipo. Invece di andare nella direzione di togliere ai dipendenti pubblici (che oggi sono retribuiti per venire in Cgg generando disparità con i colleghi privati) avrei presentato un emendamento dove queste figure, che lavorano nel privato, potranno beneficiare di permessi retribuiti. Sarà poi lo Stato a rimborsare il datore di lavoro. Roberto Ciavatta (Rete): Concordo sulle osservazioni relative alla carenza dell’emendamento in merito alla parificazione del gettone. All’interno del gruppo di lavoro per il regolamento consiliare non si trova mai l’accordo sul gettone consiliare. Portare la condizione di tutti i consiglieri allo stesso livello permetterebbe di riprendere il ragionamento con più serenità. Assolutamente contrario a dare permessi retribuiti per tutti. Come facciamo a rimborsare un permesso a un dipendente che, per esempio, prende 5 mila euro al mese? E ad un libero professionista? E’ più sensato che tutti stiano qui dentro con permesso non retribuito, poi si ragiona su tutto il resto (gettone etc.). Inutile rimandare al tavolo per il regolamento perché su questo argomento non si trova la quadra. Filippo Tamagnini (Pdcs Ns): Un emendamento presentato in questo modo rischia di non essere operativo. Andrea Zafferani (Civico 10): Per l’attività che svolgiamo qui dentro bisognerebbe che tutti fossimo trattati alla stessa maniera. Dare permessi retribuiti non ci trova d’accordo perché qui dentro siamo tutti consiglieri alla stessa maniera. Massimo Cenci (Pdcs Ns): Resto stupito del fatto che non riusciamo ad approvare un regolamento consiliare per una questione di gettone. Rimettere tutti allo stesso livello potrebbe servire a consentire a tutti di fare ragionamenti più sereni. Manuel Ciavatta (Pdcs Ns): La non approvazione del regolamento non è per gettoni ma per i tempi. Insisto perché se si dimezzano i tempi si dimezzano le spese consiliari. L’elemento della riduzione dei tempi è centrale. William Giardi (Upr): Problema che sembra irrisolvibile. Sono concorde con quanto espresso nell’emendamento anche se preannuncio mio voto negativo. Trovo ingiusto che pubblici dipendenti possano prendere proprio stipendio ed anche un gettone, benché sia ridotto. Equilibrio migliore è dato dall’opportunità di consentire a tutti di lavorare al mattino. Così facendo non si penalizzano i dipendenti pubblici e neppure privato. Poi a tutti lo stesso gettone. Segretario Capicchioni: Siamo tutti d’accordo che questo emendamento vada discusso al tavolo per il regolamento. Eppure siamo qui a parlarne da più di 30 minuti. A mio avviso emendamento va respinto. L’emendamento di Rete è respinto.

Emendamento Consigliere Denise Bronzetti aggiuntivo dell’articolo 35 bis (Tetto delle retribuzioni e dei compensi)

Denise Bronzetti (Indipendente): In ottica di contenimento costi nel settore pubblico allargato si chiede di inserire un tetto di 150 mila euro alle nuove retribuzioni di “membri di organi di Amministrazione e di Controllo, Dirigenti, Dipendenti, collaboratori in via continuativa assimilabili ai dipendenti, delle Società e Enti partecipati dallo Stato. Non solo. Prevediamo di applicare questo tetto anche ai soggetti economici privati che beneficiano di provvedimenti straordinari sul credito d’imposta o di altri provvedimenti straordinari a sostegno del sistema del Credito” Roberto Ciavatta (Rete): Abbiamo presentato emendamento molto simile. Viene posto un tetto a nostro avviso congruo. Favorevoli. Andrea Zafferani (Civico 10): Un sostegno a questo emendamento. Lo riteniamo importante. Importante anche l’aggiunta di inserire dei tetti a soggetti economici privati che beneficiano di provvedimenti straordinari sul credito d’imposta o di altri provvedimenti straordinari a sostegno del sistema del Credito fino al perdurare dei predetti provvedimenti. Segretario Capicchioni: Il seconda comma non è accoglibile perché si interviene nel settore privato e non penso sia consentito. Il primo comma riduce il tetto da 180 a 150 mila euro ma è difficilmente accettabile perché ci sono dirigenti a cui verrebbe decurtato lo stipendio di almeno 30 mila euro. L’emendamento è approvato nonostante il parere contrario del governo (30 favorevoli 25 contrari 2 astenuti). L’emendamento aggiuntivo dell’articolo 35 ter di Rete è stato ritirato.

L’emendamento presentato da Rete aggiuntivo dell’articolo 35 quater (poi diventato ter) è respinto

Art.36 (Pensionamento personale alle dipendenze dello Stato)

Cittadinanza Attiva ha presentato due emendamenti all’articolo 36. Andrea Zafferani (Civico 10): Con il primo abroghiamo l’articolo. I Fondi pensione stanno in piedi solo grazie al contributo dello Stato. Non riteniamo sia possibile buttare altri carichi sui Fondi pensione con nuovi prepensionamenti. Un modo comodo di ridurre la spesa pubblica che però non raggiunge gli effettivi risultati. Ormai è assodato il fatto che serve una riforma delle pensioni. Dichiariamo dunque contrarietà ai prepensionamenti. Segretario di Stato Mussoni: Questa è una norma che vuole dare maggiore flessibilità di gestione al comitato esecutivo ed evitare la sostituzione di professionisti sammarinesi con altri professionisti che magari sono italiani e costano anche di più. Viene data una proroga limitata ovvero di 2 anni per particolari esigenze di garantire continuità del sistema sanitario nazionale. Ivan Foschi (Su): Provvedimento iniquo truffaldino. Con il nostro emendamento in subordine viene previsto provvedimento in uscita ma solo per agevolare un provvedimento in entrata. Segretario di Stato Capicchioni: Nulla di truffaldino. Il trasferimento di costi ha effetto negativo sui Fondi pensione ma non è propriamente alla pari. Gli emendamenti di Cittadinanza Attiva sono respinti.

Cittadinanza Attiva presenta un emendamento aggiuntivo dell’articolo 36 ter (Accesso al trattamento pensionistico anticipato). Ivan Foschi (Su): “Coloro i quali hanno raggiunto 57 anni di età e/o 35 anni di contributi possono accedere al trattamento pensionistico anticipato fino ad un massimo di 500 Euro al mese. Le somme così erogate, al raggiungimento dell’età pensionabile, verranno decurtate dall’importo pensionistico mensile fino a concorrenza del totale in misura non superiore al 10% dell’importo mensile stesso” .Marino Riccardi (Psd) Condivido questo emendamento ed anzi addirittura abbasserei il limite a 55 anni. Ma specificherei che l’anticipo di pensione giunge in seguito a licenziamenti per cause di forza maggiore. Ci sono diverse persone che non hanno più nessun tipo di reddito. Opportuno dunque dargli un acconto su quanto già maturato. Stefano Macina (Psd): C’è già una norma che prevede anticipo di 1.000 euro di pensione per coloro che son disoccupati. Chiedo di verificare. Luca Beccari (Pdcs Ns): Condividiamo l’emendamento di Cittadinanza Attiva ma esiste già norma con medesime finalità e caratteristiche diverse d’accesso. Non accoglieremo l’emendamento per evitare sovrapposizione. Siamo pronti però a valutare norma precedente introdotta con Finanziaria 2012 andando a ragionare sulle diverse caratteristiche di accesso. L’emendamento viene respinto

Art.37 (Tasso di sostituzione)

Cittadinanza Attiva ha presentato un emendamento modificativo. Andrea Zafferani (Civico 10): Non ci piace l’idea del tasso di sostituzione. Tgliamo il riferimento al 35%: Non tanto perché non condividiamo la sostituzione dei prepensionamenti. Ma perché vorremmo iniziare a ragionare in termini di fabbisogno. Mandarne in pensione 10 per prenderne 3 solo perché ci siamo dati dei numeri non ci convince. Occorre fare un’analisi dei bisogni. Segretario di Stato Venturini: Ci sono necessità di potenziare ufficio tributario, l’ufficio Unione Europea visto che dobbiamo andare a avviare il negoziato e infine necessitiamo di figure nel settore Sanità: nel 2015 abbiamo proposto un tasso di sostituzione del 35% rispetto al personale collocato a riposo. Ci servono queste persone per mandare avanti i servizi. Mimma Zavoli (Civico 10): Il 10% in più di sostituzioni rispetto all’anno scorso. Dietro queste decisioni non ci sono studi, analisi o altri. Non potete continuare così. Segretario di Stato Capicchioni: Parliamo di numeri esigui. Il 35% è percentuale accettabile soprattutto in quei servizi che sono indispensabili per l’amministrazione. L’emendamento di Cittadinanza Attiva è respinto.

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