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San Marino, Consiglio Grande e Generale: Bilancio di previsione dello Stato

da Redazione

Ad aprire il dibattito, che prosegue fino all’interruzione della seduta, è l’intervento del segretario di Stato per le Finanze, Gian Carlo Capicchioni. Il report dell’agenzia Della Torre.

 

SAN MARINO – Il Consiglio Grande e Generale in mattinata parte, come deciso nei giorni scorsi, dal comma “8 bis”, con la nomina del consigliere Roger Zavoli, Upr, in Commissione Affari costituzionali e istituzionali e quella di Nicola Selva, Upr, in Commissione politiche territoriali. Quindi, come da ordine del giorno, si è passati al “comma 14”, con la presentazione in prima lettura, e il successivo dibattito, sul Bilancio di previsione dello Stato e degli Enti pubblici per il 2015 e i Bilanci pluriennali 2015/2017. Ad aprire il dibattito, che prosegue fino all’interruzione della seduta, è l’intervento del segretario di Stato per le Finanze, Gian Carlo Capicchioni. I lavori e il dibattito riprenderanno nel pomeriggio.

 

Di seguito un estratto degli interventi della mattina.

Comma 14_”Provvedimenti in esecuzione della Legge 18 febbraio 1998 n. 30 “Norme Generali sull’Ordinamento contabile dello Stato: a) Relazione economico- Statistica e Relazione Tecnico Contabile, ai sensi dell’articolo 338 della Legge 18 Febbraio 1998; b) Rendiconto generale dello Stato e Relazioni della Commissione di Controllo della Finanza Pubblica, nonché Bilanci Consuntivi degli enti pubblici per l’esercizio Finanziario 2013; c) Bilanci di previsione dello Stato e degli Enti pubblici per l’esercizio 2015 e Bilanci pluriennali 2015/2017, I lettura”.

Gian Carlo Capicchioni, segretario di Stato per le Finanze, relazione: “Nonostante il permanere di una situazione economico-finanziaria difficile l’economia sammarinese registra alcuni segnali di ripresa economica sia nel comparto produttivo che finanziario. Il totale delle imprese operanti in Repubblica al 30 settembre 2014 è pari a 5.194 (44 aziende in più rispetto al 2013). Il tasso di disoccupazione totale è all’ 8.84% (era all’8.02% nel 2013) mentre il tasso di disoccupazione in senso stretto è al 7.33% (era al 6.40% nel 2013). L’indice dei prezzi al consumo ha registrato una variazione percentuale annua dello 0.6%.Il rapporto con l’Italia si è normalizzato all’inizio del 2014: San Marino è stata rimossa dalla black list. Nel 2014 è proseguito il processo di consolidamento del comparto bancario e finanziario mediante operazioni di rafforzamento patrimoniale, segnando il deciso miglioramento del profilo della liquidità, il lento recupero dei margini reddituali nonché un leggero aumento della raccolta bancaria. L’adesione di San Marino alla Sepa a partire dal primo febbraio conferma la reattività delle istituzioni e del sistema bancario di fronte alle sfide dell’integrazione a livello europeo. In tal senso la ratifica del Parlamento italiano dell’accordo di cooperazione finanziaria tra Italia e San Marino costituisce un ulteriore e fondamentale elemento di apertura del sistema in un quadro di regole condivise tali da assicurare l’integrità e la stabilità finanziaria dei due Paesi, il cui completamento è atteso a breve con la stipula del memorandum of understanding in materia di supervisione bancaria e finanziaria tra le due banche centrali.

Il rendiconto generale dello Stato 2013 ha registrato un disavanzo di 17 milioni e 139 mila euro a fronte di un preventivo di 33 milioni e 728 mila euro. Il miglioramento è stato determinato da importanti economie di spesa, tra le quali si evidenzia il maggior gettito del conguaglio Igr 2013 riscosso a giugno 2014 (incassati 13 milioni e mezzo di euro a fronte di una stima iniziale di circa 8 milioni di euro). La variazione al bilancio di previsione per l’esercizio in corso è avvenuta sostanzialmente in equilibrio con un lieve ridimensionamento del disavanzo previsionale 2014 stimato in 14 milioni e 932 mila euro.

Le politiche di bilancio per il prossimo triennio si sviluppano su tre punti: 1) Finalizzare le risorse in favore degli interventi volti allo sviluppo economico e al mantenimento del livello dei servizi e dello stato sociale. 2) Mettere in sicurezza il bilancio dello Stato attraverso il contenimento del deficit e il riequilibrio dei conti pubblici. 3) Ripristinare i depositi per garantire al sistema la liquidità necessaria alla gestione dei pagamenti dello Stato. Il bilancio prevede un piano pluriennale di investimenti complessivi di 30 milioni di euro nel triennio. Il finanziamento potrà essere reperito con diverse modalità e attraverso finanziamenti interni o esterni. Nel bilancio di previsione 2015 non sono previste maggiori imposizioni fiscali e neppure provvedimenti straordinari quali l’addizionale Igr, le disposizioni nei confronti dei lavoratori frontalieri e l’imposta straordinaria sugli immobili. Nel 2015 inoltre la riforma fiscale troverà completa applicazione con l’abolizione del regime forfettario, la piena operatività della Smac Card per la registrazione telematica dei ricavi anche ai fini della certificazione delle spese deducibili effettuate in territorio.

Per quanto riguarda le imposte indirette, l’andamento dell’imposta sulle importazioni a no-vembre registra un aumento dell’1.61%. Il differenziale fra l’imposta sulle merci importate iscritta in entrata e il rimborso dell’imposta in uscita è previsto, per il 2015, in 64 milioni di euro con un aumento del 4.92% rispetto alla variazione assestata 2014. Le entrate tributarie nel 2015 prevedono un aumento dello 0.95% rispetto alla variazione assestata del 2014. Le entrate del Bilancio 2015 sono previste in diminuzione dell’1.04% rispetto alla previsione assestata 2014. La diminuzione principale riguarda le entrate extratributarie che presentano una flessione del 16.30% rispetto alla previsione assestata. Particolare attenzione deve essere posta alla liquidità dello Stato che negli ultimi anni si è fortemente ridotta. Per garantire la gestione gli interventi sono: 1) accensione di un finanziamento a copertura del disavanzo di bilancio 2013 e anticipo disavanzo 2014. Il finanziamento da 32 milioni di euro sarà erogato dagli istituti di credito sammarinese. 2) Modifica al contratto di finanziamento con Banca Centrale per 60 milioni di euro per interventi di rafforzamento patrimoniale del sistema bancario sammarinese per il rimborso della quota capitale in 24 rate anziché 12. 3) Possibilità del Congresso di stipulare contratti di finanziamento con primari istituti di credito e con enti del settore pubblico allargato per l’erogazione di anticipazioni di cassa sotto forma di aperture di credito in conto corrente. 4) Possibilità di procedere in deroga all’articolo 19 della legge 20 dicembre 1990 agli accantonamenti delle risultanze attive pregresse riferite al 2011/2012/2013 delle gestioni dei fondi di pensione sulla base di un piano di accantonamento pluriennale da definirsi con l’Iss. Al Fondo di accantonamento Gestione Pensioni è garantita un’adeguata redditività alle risultanze attive stimata in 500 mila euro.

La spesa complessiva per il 2015 è diminuita dell’1.04% rispetto alla previsione assestata 2014 mentre la spesa corrente trova un aumento del 2.24%. Nell’ambito della spesa corrente gli aumenti sono circoscritti agli interessi passivi (+ 45.62%) per la previsione degli oneri relativi agli interessi per il finanziamento degli investimenti; alla categoria trasferimenti al Settore Pubblico Allargato in particolare per il settore previdenza che assorbe per il 2015 maggiori risorse per 9 milioni e 964 mila euro: 1) 3.875.000 per maggiori spese per gli oneri a carico dello Stato per la gestione del fondo lavoratori dipendenti, grazie ai quali viene garantito l’equilibrio del fondo 2) 3.089.000 euro di maggiori spese per disavanzo gestionale residuale lavoratori autonomi. 3) 3 milioni di euro per il rifinanziamento del Fondo di Riserva di Rischio. In generale la previdenza, in virtù degli importanti e sempre maggiori oneri a carico dello Stato, richiede un’approfondita riflessione e la ricerca di soluzioni strutturali nel breve termine. I trasferimenti all’Iss presentano per il 2015 un aumento di spesa per gli accantonamenti di 2 milioni e mezzo di euro. A fronte di questa maggiore spesa lo stanziamento per l’assistenza sanitaria e per il finanziamento del sistema socio sanitario è passata da 63 milioni e 40 mila euro a 61 milioni e 500 mila euro.

Importante evidenziare che non sono riproposti i provvedimenti straordinari relativi ai tagli lineari dell’1.5% e del 5% alle retribuzioni del personale dipendente di cui all’articolo 44 legge 174 del 2013 con la finalità di superare gli interventi straordinari a favore di interventi strutturali. Il contenimento della spesa del personale prosegue attraverso l’adozione del primo fabbisogno del settore pubblico allargato, l’accorpamento delle u.o. e dei servizi, il contenimento delle sostituzioni per indennità, compensi, gettoni, straordinari e maggiorazioni. Riproporremo nel 2015 prepensionamenti obbligatori a 59 e 64 anni.

L’Ente Poste prevede per il 2015 un disavanzo di 1.236.000 euro.

Previsti investimenti per infrastrutture e opere pubbliche per 30 milioni di euro. Gli oneri finanziari relativi ai finanziamenti, interni o esterni, sono previsti in apposito capitolo per interessi passivi. Il finanziamento potrà avvenire in via residuale anche mediante: finanziamento diretto dello Stato da parte degli enti del settore pubblico allargato come forma di impiego della liquidità in eccesso rispetto al fabbisogno di casa, finanziamento statale da parte dei soggetti gestori dei fondi pensione come forma di impiego di parte della liquidità a riserva, somme di denaro confiscate, forme di collaborazione pubblico/privato. Infine la spesa per il rimborso prestiti diminuisce del 31.24%.

In conclusione il bilancio 2015 prevede un disavanzo di 14.898.949 euro. Resta confermato l’obiettivo prioritario di perseguire durante il 2015 il pareggio di bilancio e il riequilibrio die conti pubblici proseguendo nell’azione di riduzione e razionalizzazione della spesa e di reperimento di maggiori entrate generate da un più efficace sistema di controlli fiscali e da uno sviluppo del sistema economico-finanziario”.

Luca Santolini, C10: “In un intervista, Beccari dice che il debito sammarinese è sostenibile e che non rappresenta il male. Ma tutto ciò è surreale perché si fa passare il ricorso all’indebitamento come necessario. E’ un messaggio fuorviante. San Marino ha avuto 5 anni di tempo per fare spending review. Messaggio chiaro, ma i Governi, di cui la Dc ha fatto parte negli ultimi 5 anni, non hanno fatto nulla in termini di revisione della spesa. Si è agito solo nel 2013 con un ritardo evidente e colpevole. Ora siamo davanti a legge di bilancio pre-elettorale. Nell’intervista infatti Beccari lascia presagire che va tutto bene. La spending condotta fino ad ora ha ridotto il deficit ma non lo ha annullato. Il Governo annulla i contributi straordinari anche quelli che non avevano suscitato particolari proteste (per esempio il prelievo dell’1.5% sugli stipendi pubblici al di sopra dei 1.800 euro). Rientriamo pienamente nei parametri di Maastricht, dice Beccari: è una presa per i fondelli che diventa evidente. Si lancia il messaggio che noi abbiamo margini e possiamo fare debito ancora. Questo è assurdo. Tutti conoscono le differenze tra un piccolo paese come San Marino e i grandi paesi europei. Abbiamo peculiarità che rendono il nostro paese ben più vulnerabile rispetto agli altri sul fronte dell’indebitamento. Per questo Civico 10 è convinto che il debito soprattutto se fatto per finanziare la spesa corrente deve essere evitato come la peste. Lo pensavano anche alcune forze di maggioranza, ma evidentemente il periodo pre-elettorale deve aver fatto cambiare idea a qualcuno. Ho già avuto modo di dirlo: in un paese come questo governi responsabili avrebbero distribuito gli oneri tra tutti i cittadini con l’obiettivo di un vero patto sociale e intergenerazionale. Tutte le politiche messe in campo finora invece riversano il peso della crisi sulle future generazioni. E dire che ci sarebbero margini enormi per raccogliere risorse”.

Mariella Mularoni, Pdcs: “No a interventi di carattere straordinario con questa Finanziaria. Con questa legge creiamo le condizioni per la ripresa dello sviluppo e dell’occupazione. Sono eliminati i tagli lineari del 5% alla retribuzione dei precari e dell’1.5% agli stipendi P.A., è superata anche la tassa sugli immobili. Relativamente ai tagli fatti nel settore dell’educazione, vorrei fare alcune precisazioni sull’attuazione dell’articolo per il riordino del sistema scolastico: al momento il settore scuola è quello più colpito da spending review. La scuola ha razionalizzato le proprie spese che si sono concretizzate con riduzione di corsi, personale e riorganizzazione di alunni per classe. Un risparmio da 550 mila euro all’anno che complessivamente, considerando i tagli precedenti, diventano un milione e 700 nel comparto scuola. Il livello di servizi resterà alto. La scuola ha già dato abbondantemente. Tutto ciò senza ridurre la qualità dei servizi. Sono state fatte scelte importanti grazie alla responsabilità di tutti. La Scuola è parte attiva di un percorso non facile di grande cambiamento. Ora però occorre intervenire su altri settori per ridurre la spesa pubblica, intervenendo su aree di spreco e privilegio. Sono previsti investimenti per 30 milioni di euro nel triennio: solo così daremo speranza alle imprese e ai lavoratori. San Marino deve tornare a crescere. Continuiamo ad avere fiducia”.

Marco Podeschi, Upr: “La situazione al bilancio non mi lascia tranquillo, non è affatto rosea. Una serie di domande: 1) Azienda dei servizi: la trasformazione in spa. Cosa accade in questo settore? 2) Perché ci sono 6 milioni e mezzo di euro di investimenti per lo Stato fatti dall’azienda dei servizi? 3) Si parla di un milione e 400 mila euro per la fibra ottica. Come si sviluppa il progetto? 4) Le federazioni sportive parlano di grossi tagli ai contributi. Se leggo invece il bilancio sembrano addirittura aumentati. Perché? 5) Ente Giochi. O diventano una fonte d’entrata per il Paese oppure vanno riviste le scelte. 6) Ente Poste. Che idea ha il Governo sul futuro dell’ente? 7) Resto perplesso sulle indicazioni in materia di sviluppo del turismo matrimoniale. Non sono riuscito a capire la logica di questo intervento all’interno della legge di bilancio. Pensiamo di portare a San Marino milioni di persone? 8) Nel 2015 ci sarà un altro intervento dello Stato per ricapitalizzare la Cassa di Risparmio? 9) I proventi derivanti dalla vendita della Centrale della Latte dove sono? 10) Il segretario ha parlato di investimenti per trenta milioni in tre anni. Si parla del 6% del bilancio investito in investimenti infrastrutturali. Non si muove l’economia con queste cifre. Noi faremo proposte tra prima e seconda lettura, però ci sono cose che non vanno. Il discorso sulla Smac Card: non copiate sempre dall’Italia. Tutto il mondo non usa più gli scontrini fiscali. Non funziona così il mondo. Si tratta di soluzioni antiche. L’auspicio è che il Governo ci ascolti”.

Stefano Macina, Psd: “La relazione del segretario di Stato ha posto in evidenza una serie di ele-menti salienti della legge di bilancio. E’ un lavoro complesso portato avanti con leggi approvate nel dicembre 2013. Oggi possiamo presentare una situazione dove non vi sono imposte addizionali o comunque imposte aggiuntive, come eravamo costretti a fare negli ultimi anni. Riusciamo a presentare un risultato di bilancio diverso rispetto agli anni precedenti. Tra il 2015/16 è possibile arrivare al pareggio di bilancio. E non lo dico per dire che “tutto va bene”. L’azione sulla spending review ha portato una serie di risultati. Bisogna cambiare mentalità nella gestione delle risorse pubbliche: vi sono spese che non possono essere modificate perché fondamentali per garantire il benessere del Paese ma altre che invece possono essere ridotte. Se la maggioranza ritiene che verso fine anno debba essere fatta una manovra devono esserci risorse a disposizione. Non dobbiamo imporre ulteriori balzelli. Ci sono temi che mi stanno poi molto a cuore e su cui devo sottolineare alcune criticità. 1) La Previdenza: il fatto che nel bilancio 2015 si debba intervenire nel fondo lavoratori dipendente è un segnale ovvero la riforma fatta qualche anno fa non regge più. Serve intervento strutturale. Occorre dire cosa si intende fare. 2) La P.A.: si è deciso di superare i tagli lineari. A mio avviso un intervento solidaristico poteva rimanere. Però sulla P.A. sono necessari interventi strutturali. Nell’ambito del discorso del fabbisogno la partita relativa anche alla rimodulazione degli orario di lavoro fa parte di una partita importante. Da questo aspetto qui si possono recuperare risorse. 3) Il Debito Pubblico: appena 14 milioni di euro di passivo con impegno ad arrivare a pareggio significa che questa maggioranza non porta avanti una politica di debito per la spesa corrente. Altra cosa è invece indebitarsi per realizzare le infrastrutture. 4) Il confronto con le Opposizioni. Sarà un confronto chiaro. E’ già convocato incontro per il prossimo venerdì così da avere la possibilità di entrare nel merito”.

Massimo Cenci, Ns: “L’approccio del neo segretario è positivo perché umile e aperto al confronto. Accolgo con favore i primi segnali positivi provenienti dalla nostra economia. Ci aspettavamo un disavanzo molto più ampio ed invece restiamo sui 14 milioni di euro. Non nutro lo stesso ottimismo e fiducia dei miei colleghi però. Il trend che leggo nei numeri di questo bilancio non mi tranquillizza. Noi abbiamo un apparato pubblico sovradimensionato e spese che non possiamo più permetterci. Il progressivo ricorso al capitale di terzi esiste e questo significa debito. Significa che sono state erose le riserve. Significa che spendiamo di più di quello che incassiamo. Ai costi che non riusciamo a coprire con le entrate nei prossimi anni si aggiungeranno interessi sul debito. La commissione di controllo sulla Finanza pubblica ci paragona a quei paesi fortemente compromessi. Situazione che si cala in un contesto in cui la cultura del dato contabile è drammaticamente assente, così come è limitata la cultura della programmazione economico-finanziaria. Più che interventi spot servono interventi giusti da inserire in un contesto di revisione della mentalità. Definire il bilancio previsionale sulla base di quello che abbiamo speso l’anno prima è fuorviante. Occorre una programmazione economica maggiore. Molta enfasi viene data al fabbisogno dello Stato che dovrà essere presentato a breve. Io ritengo che degli innesti dall’esterno nella p.a., soprattutto dal punto di vista qualitativo siano indispensabili. Ma la P.A. è sovradimensionata. Situazione dell’Istituto Sicurezza Sociale: bisogna ragionare sul fatto che noi stanzieremo 64 milioni e li daremo a un istituto non controllato. Credo debba accendere qualche campanello d’allarme.

Noi abbiamo fatto tantissime leggi importanti in poco tempo. Ciò significa che queste leggi si sono sovrapposte a livello di adempimenti e hanno portato una burocrazia superiore a quella che ci sarebbe dovuta essere. Per semplificare la vita a chi vuole investire a San Marino occorre fermare le bocce e vedere quali leggi possiamo migliorare. Reimpostiamo le nostre norme in funzione del fatto che non sono gli operatori a dover agevolare il lavoro degli uffici ma l’esatto contrario. Colgo con favore gli spunti provenienti anche dall’opposizione e l’apertura del Segretario. Da qui alla seconda lettura abbiamo del tempo per vederci e capire dove possiamo migliorare questa legge. Riduciamo il più possibile quei 14 milioni di euro che a me non tranquillizzano affatto”.

Paride Andreoli, Ps: “Qualcuno ha parlato di bilancio elettorale, prossimo a poter affrontare una nuova consultazione che, indipendente dal mio ruolo di opposizione, non auspico per il bene del nostro Paese. Mi chiedo se questo bilancio è frutto del lavoro dell’attuale Segretario oppure prose-gue il solo tracciato dal suo predecessore? E’ un bilancio che fa emergere una forte preoccupazione del Governo e della maggioranza che lo sostiene. Il disavanzo è solo di 14 milioni e 900 mila euro e c’è la possibilità, secondo i più ottimisti, di diminuire questa cifra in sede di assestamento. Per quale motivo oggi si ipotizza tale ipotesi? Due parole sulla Smac: sappiamo molto bene per cosa è nata. ovvero per alimentare ulteriormente il mercato interno. Nella sua relazione è considerata come uno strumento efficace. La Smac aveva questo scopo originario. Non può essere il paravento dell’incentivo fiscale e del controllo fiscale. Si è creata così grande confusione”.

Tony Margiotta, Su: “Dalla politica del rigore siamo tornati a una fase del ‘va tutto bene, non c’è da preoccuparsi’. Governo e maggioranza dano una lettura positiva per dare speranza ai cittadini e soprattutto a chi ci guarda per fare impresa, non critico questo atteggiamento, ma è borderline. Dalle lacrime e sangue, ci ritroviamo una legge di bilancio leggera. Ringrazio il segretario Capicchioni per il metodo utilizzato in Commissione finanze, di cui faccio parte. Le modifiche rispetto gli anni passati: si è tolta la decurtazione per i dipendenti pubblici, è già una cosa positiva. Ma mi sono esposto in Commissione criticando alcune decisioni: il prepensionamento per gli Statati, avrei piacere che in Aula venisse formalizzato che riguardi sia i dipendenti pubblici che quelli privati. Non vi è poi una linea guida chiara di sviluppo del Paese. Si nota l’individuazione di 30 mln di euro, ma per fare sviluppo ci vuole di più.

Mi terrorizza poi che al congresso di Stato si dà mandato di redigere un piano pluriennale di sviluppo che possa prevede anche ristrutturazione e conversione dei fabbricati, temo un potenziale coinvolgimento dei soliti nomi. Mi auguro che da domani ci sia la possibilità di discuterne e chiedo al segretario se verrà presentato nuovamente il testo di legge in Commissione, come anticipato qualche settimana fa, dove si possa condividere appieno una nuova linea economica e nuova idea di sviluppo per il Paese. Concludo augurandomi che in seconda lettura non arrivino emendamenti ‘blitz’ come quello del condono fiscale dello scorso anno, è ora di ricorrere a un nuovo modo di fare politica”.

Stefano Canti, Pdcs: “Ancora non siamo nell’era del ‘tutto va bene’, i consiglieri di maggioranza hanno già evidenziato aspetti positivi e altri che vanno ritoccati. Mi sia comunque consentito di ringraziare i segretari che tutti, in ciascun ambito, hanno praticato tagli del proprio bilancio.

La riforma tributaria e spending review ci hanno consentito di aumentare le entrate e di diminuire le uscite. Il bilancio prevede una timida ripresa dell’economia, ma vanno potenziati tra prima e seconda lettura gli interventi per lo sviluppo. Non è una critica, ma uno stimolo.

Si prevedono investimenti pluriennali 2015-2017 relativi a infrastrutture ed opere pubbliche ritenute strategiche per l’ammodernamento del Paese. Tra prima e seconda lettura suggerisco che maggioranza e minoranza si possano incontrare insieme per redigere un allegato che preveda queste opere strategiche. Dopo l’allegato Z sono state fatte in Aula numerosi dibattiti, sul turismo, sul polo museale, sul piano strategico di sviluppo del settore turistico e commerciale, dibattiti che prevedevano già l’individuazione di opere pubbliche per il rilancio del comparto turistico e commerciale. Visto che ci sono già diversi progetti, mettiamoci giù al tavolo, individuiamo due-tre punti e realizziamoli”.

Nicola Renzi, Ap: “Vedo con favore il metodo di questa Finanziaria che ha visto una collaborazione maggiore tra governo e maggioranza. Qualcuno ha detto che siamo nell’era del ‘tutto va bene’. Non credo che sia così, peraltro qualcuno ha voluto avvallare che anche la maggioranza ne sia convinta. Al contrario, tutta la maggioranza è convinta della persistente difficoltà in cui si trovi il Paese. Siamo certamente però in una nuova era in cui abbiamo faticato tanto ad entrare e in cui tante forze centripete fanno resistenza perché non si entri. A ciò si somma una certa imprecisione nel portare avanti indirizzi presi, che non rendono intellegibile il percorso che si vorrebbe fare. Ma per la prima volta da vari anni si notano alcuni segni di ripresa, non dobbiamo sminuirli né enfatizzarli, ma valutarli obiettivamente. E’ certamente una situazione di difficoltà per il Paese ma si coniuga con la speranza. Per affrontare questo passaggio, Ap lo ha ribadito, serve una spinta propulsiva maggiore di quella prodotta finora, significa prendere decisioni e portarle a termine. Abbiamo prodotto una riforma fiscale e ora siamo qua a scommettere sul gettito che ne può derivare.

Si va avanti con la spending review: ci sono tagli per 15 mln spalmati sulle segreterie che credo debbano essere rafforzati. Anche io condivido l’auspicio che in questo momento sia importante indicare momenti di confronti su proposte nuove tra minoranza e maggioranza. Con la consapevolezza che questo bilancio sia diverso da tutti gli altri: il piano pluriennale di sviluppo è una cosa importantissima, non dobbiamo temere di fare debito se serve per fare sviluppo. Maggioranza e governo dovranno farsi carico di individuare ed esporre in Aula tra prima e seconda lettura le linee principali di questo piano in cui ci saranno interventi che cambieranno il Paese. Sulla sanità: la maggioranza non ha alcuna intenzione di tagliare i servizi e di chiedere aggravi ai cittadini. Vuol dire che va riconosciuto con oggettività il livello cui è giunta la nostra sanità, ma non significa che in quel settore non ci siano sacche di sprechi che non vanno toccate, non esistono aree immuni, non è elevando gli investimenti che si ottiene il top della qualità.

Sulla questione annosa del Cvb: abbiamo preso decisioni in maggioranza precise e mi aspetto che a queste ci si attenga scrupolosamente”.

Francesca Michelotti, Su: “Mi sembra opportuno riportare il tono del discorso dall’ottimismo al sano realismo e mi pare che qui ce ne sia poco. Sui frustoli e fabbricati per cui è prevista la vendita sia esclusa la possibilità che possano anche in futuro diventare di interesse pubblico ai fini di viabilità e infrastrutture e che non rientrino come scambiale elettorale.

Il governo infatti non ha riproposto tasse straordinarie, nè tagli di stipendi per i dipendenti pubblici, misura che rientrava in un processo di riequilibrio stipendi tra pubblico e privato, questo fa pensare che la maggioranza pensi ad elezioni ad anticipate.

Si dice che San Marino entri nell’era del debito pubblico per finanziare lo sviluppo e questo fa tre-mare i polsi. Sono d’accordo che il piano di investimenti sia strategico in questo momento, però c’è un problema. Attenzione all’indebitamento e ai fenomeni corruttivi che incidono sull’indebitamento. C’è sfiducia nella politica e nell’amministrazione tra la cittadinanza, occorre un nuovo patto sociale che preveda controlli negli appalti e nelle spese pubbliche nelle scelte da prendere, non solo con minoranza, ma con associazioni, categorie, cittadini, occorre trasparenza totale degli atti per vedere come i soldi sono stati spesi, assemblee pubbliche per aggiornare l’opinione pubblica sulle spese e sullo stato dei lavori”.

Maria Luisa Berti, Ns: “Esprimo apprezzamento per l’atteggiamento del segretario Capicchioni che ha mostrato la volontà di aprirsi al confronto non solo in maggioranza ma anche in minoranza, portando in Commissione il testo della legge di Bilancio e dando dimostrazione di volersi aprire al dialogo e alle proposte. Apprezzamento anche per il lavoro portato avanti nell’elaborazione di questo progetto di legge, inizialmente si pensava il disavanzo fosse superiore rispetto quello presentato in prima lettura e dalla posizione iniziale, che sembrava a 45 mln di disavanzo, si è arrivati a un disavanzo molto più contenuto e senza interventi dello scorso anno come la patrimoniale. Non positivo però è il giudizio su quello che si poteva fare- perchè forse si poteva fare molto di più- sulla spending review, rispetto all’ordine del giorno di luglio 2013. Il rammarico è grande perché molti interventi non sono stati fatti e oggi avremmo un disavanzo molto più contenuto. E allora la politica si deve interrogare su cosa non funziona nei comparti in cui la spesa non è diminuita, ma anzi è aumentata. Ci può essere una politica del part time, del prepensionamento che deve comportare la non sostituzione quando le prestazioni lavorative non servono, ci possono invece essere settori in cui mancano figure professionali adeguate per quel profilo. Poi ci sono una serie di interventi su cui non abbiamo fatto abbastanza, come sulle consulenze negli ambiti dei dipartimenti e dell’Iss. Non è un dato positivo il fatto che il collegio sindacale dica che non può rilevare un giudizio, come non positivo è una non corretta applicazione sulla riduzione del 5% dei compensi e i tanti sprechi su cui occorre intervenire. Quindi il costo delle sale operatorie: c’è un’anomala situazione per cui i costi per lo Stato siano superiori che per i privati, occorre una politica efficace di risparmio della spesa. L’Ente poste poi presenta un disavanzo inspiegabile alla luce di una trasformazione fatta per ridurre i costi. L’articolo 46 prevede la presentazione di un piano pluriennale di investimenti da parte del congresso di Stato, ciò non significa che il preventivo sia previsto dal governo in modo autonomo, ci sarà una politica del confronto tra maggioranza e opposizione per lo sviluppo. E da domani partirà il confronto”.

Gian Matteo Zeppa, Rete: “E’ una manovra che riteniamo ipocrita, ma non ci sottrarremo al con-fronto, ci presenteremo al tavolo con una contro-Finanziaria perché a questa manca il coraggio. Quando l’ho letta, l’ho associata a qualcosa di Berlusconiano, fatta per far pensare che non ci sono problemi. Sono state tolte le imposte alle pensioni d’oro sammarinesi, sono tolte le norme una tan-tum, ma mi sovviene che non si dica poi la verità delle cose, il collegio dei garanti è stato chiaro, dove mette in allerta la maggioranza sui tagli orizzontali e a chi ha un lavoro precario, tagli che non potevano essere procrastinati. E quest’anno mi aspettavo quanto meno l’intervento solidaristico per dipendenti Pa, con gli stipendi più alti. Non si sono toccati i dirigenti della Pa, l’anno scorso ci sono stati tagli orizzontali, ma senza andare a togliere indennità a chi guadagna suntuosamente. Avete ammantato di bontà berlusconiana questa manovra, creando debito pubblico definendolo necessario. Ma non è così. E ancora: lo Spending team aveva parlato di forti costi nel settore diplomatico, ma lì i tagli non ci sono stati. Solo 100 mila euro destinati al fondo sulla disabilità, nonostante i convegni internazionali, poi l’articolo degli investimenti immobiliari e il piano pluriennale. Ci si tura il naso sul referendum sull’alienazione dei terreni e tutto è delegato al congresso di Stato che venderà anche edifici di interesse storico senza valenza per lo Stato stesso. Qui ho visto l’ex tiro a volo a Murata. In conclusione: è una manovra falsa e ipocrita, senza il coraggio di fare quello che si deve fare, non ci sottraiamo al confronto e faremo una contro-Finanziaria”.

Massimo Andrea Ugolini, Pdcs: “Molto si deve fare rispetto a quanto deciso nell’Odg sulla spen-ding review. L’innalzamento e la rimodulazione dell’orario, incentivare il part time nella Pa può ridurre la spesa pubblica. Sui costi però è difficile scendere oltre una certa soglia per non abbassare i servizi. Un’altra leva è lo sviluppo, Podeschi dice che 30 mln di euro sono pochi per finanziare nuovi investimenti, ma se si guarda al contesto a me non sembra. Va colta la proposta di Canti di dare nome e cognome alle iniziative da realizzare con un confronto allargato. I 30 milioni di euro vanno stanziati per progetti che possano partire già nel 2015. Nel bilancio sono presentate voci che a carattere prudenziale sono state indicate e a ribasso. Poi la Smac: non è uno strumento che non è utile, è uno strumento di marketing territoriale ed è utile nell’ottica della riforma fiscale. E’ un bilancio equilibrato, ci sono molti margini di miglioramento, c’è un articolo da approfondire sul Cvb. Rimarco l’approccio politico di confronto del segretario e faccio l’auspicio che possano arrivare interventi e proposte interessanti per arrivare al pareggio di bilancio”.

Mimma Zavoli, C10: “Ringrazio il segretario di Stato per le modalità messe in atto che inaugura-nouna nuova dimensione del rapporto in Aula.

Sulle disposizioni dell’articolo 27: è l’ennesima vergognosa proroga di posizioni anomale nella Pa e negli enti pubblici allargati. Si continua a fare proroghe e si creano lavoratori senza riconoscimenti, creando sperequazioni e disagi sotto il silenzio delle sigle sindacali. E’ ciò in barba al blocco delle assunzioni. Con l’articolo 36, sul prepensionamento, avete riproposto il meccanismo dello scorso anno, liberando la Pa dai profili economici più importanti e spostando il costo sul fondo pensioni.

Ce la metteremo tutta per essere comprensivi e collaborativi ma ditemi cosa c’azzecca nel bilancio un’articolo sul turismo matrimoniale. Mi aspetto spiegazioni approfondite. Vogliamo parlare poi della figura dell’apicoltore?”.

Andrea Belluzzi, Psd: “Sono tra quelli che dicono che non va tutto bene, viviamo una situazione di grave emergenza. Mi rallegro se il deficit è inferiore alle aspettative, ma rimando al mittente il commento che questo è un bilancio elettorale. Serve responsabilità, una parte del percorso deciso del 2013 sulla spending review è stato intrapreso, molto è stato fatto, si è detto, da parte della scuola, per esempio. Ben venga il confronto tra maggioranza e minoranza, da cui deve scaturire una road map per gli investimenti. Le confische iniziano ad essere importanti, chiedo che abbiano una destinazione etica, trovo immorale che alimenti la spesa corrente. Smac: d’accordo che lo scontrino sia strumento obsoleto e vada abbandonato, ma proprio in favore della tracciabilità dei ricavi. Sulla Smac dobbiamo lavorare che deve avere un proprio Iban e su questo Banca centrale deve avere ruolo importante perché questo strumento diventi motore di spesa locale. Questa è la mia risposta ai commercianti che non vogliono la Smac, è un alleato non un nemico.

Infine: le critiche sull’articolo sul turismo matrimoniale. A me non piace che debbano trovarsi nuove risorse umane per questa attività, ci sto a potenziarla, ma troviamo risorse umane già interne alla Pa”.

Ivan Foschi, Su: “Ci auguriamo che in seconda lettura il provvedimento non viri verso una legge omnibus, come siamo abituati. Si tratterà di fare scelte coraggiose di carattere di sistema, ci vuole coraggio per andare a sistemare quello che non ha funzionato negli anni passati per non vanificare le intenzioni che sono enunciate in Finanziaria. Ricordo che non possiamo poi barattare i diritti di chi lavora scambiandoli per opportunità per gli investitori: è solo una facile scorciatoia per regolare situazioni che non sono nell’interesse generale.

C’è un articolo su cui vorrei chiedere un chiarimento, il 52, quando si parla di operazioni straordinarie che riguardano gli istituti bancari. In un momento in cui c’è bisogno di mettere in sicurezza le casse dello Stato non capiamo la ragione di questo intervento che ha tutta l’aria di essere un grosso sconto, un regalo mirato ad alcuni soggetti che si sono impelagati nel settore immobiliare e ora bussano le porte a pantalone. Serve rispetto di tutti i sacrifici che si chiedono ai cittadini”.

Marco Arzilli, segretario di Stato per l’Industria: “La prima lettura del bilancio è un atto impor-tante del governo, mi associo all’approvazione del metodo di confronto e dell’approccio del segretario Capicchioni. Si è detto che è è una legge di bilancio elettorale, ma credo che una legge elettorale sia tutt’altro. La riduzione del disavanzo è importante, se fossimo stati in campagna elettorale ce ne saremmo fregati. All’interno della legge di Bilancio ci sono una serie di azioni per sanare un disavanzo che pareva preoccupante, con un obiettivo, quello di arrivare all’azzeramento entro il 2016, cosa possibile grazie anche ad interventi che quest’anno non sono stati ritenuti necessari. Non si deve dire che va tutto bene e nessuno lo ha detto.

Rimarco un punto sull’Autorità dell’aviazione che non ha più chiesto un contributo, ma darà contributi allo Stato nei prossimi anni.

Sottolineo poi interventi che costano poco e danno risultati: uno di questi, iniziare un percorso di attrazione di facilitazioni per chi investe nel Paese, a partire da un’attenta osservazione sulla buro-crazia. Dopo la legge sulle licenze è un percorso che non si deve fermare. Razionalizzare i costi, migliorare obiettivi è un esercizio necessario. Nel nostro dipartimento, per esempio, ci ha permesso un risparmio superiore al milione di euro, è un risultato di cui sono molto contento. Mi auguro sia una possibilità che avranno anche altri.

Ho sentito dell’ironia su apicoltori e turismo matrimoniale, non concentriamoci solo su questi arti-coli, forse il Bilancio può essere considerato lo strumento non idoneo per parlarne. Ma per esempio, per gli apicoltori non c’è una norma ed era necessario intervenire. Comunque non sono questi articoli il cuore del bilancio. Abbiamo mantenuto i crediti agevolati, i fondi per la ricerca. Non ci sono alibi legati alle elezioni, ma la responsabilità di chi governa sì. Questo è un bilancio responsabile, non sarà perfetto, il governo è disponibile al confronto. E la riunione convocata nel fine settimana con tutte le forze è un inizio. Se vogliamo lavorare sullo sviluppo dobbiamo lavorare per creare le condizioni perché ci sia”.

Andrea Zafferani, C10: “Nel 2009 le economie della Ue hanno perso il 4.4% di Pil per poi guada-gnare qualche punto negli anni successivi e poi raggiungere la stagnazione. San Marino ha perso il 9.5% di Pil nel 2009, il 5% nel 2010, l’8.5 nel 2011, il 5% nel 2012, il 3% nel 2013. Dove sono i segnali positivi di cui parlava qualcuno? Come non bastasse la percentuale degli investimenti sul Pil nelle economie avanzate è in crescita, nell’Unione Europea è in calo di un punto, mentre da noi è in tracollo. Premessa doverosa per chiedermi con quale ragioni possiamo parlare con tranquillità di essere dentro i parametri di Maastricht, quando siamo davanti a un’economia da ricostruire. Noi siamo il 30% sotto i livelli economici del 2009. Questa Finanziaria inaugura l’era del debito per finanziare la spesa corrente, pagare stipendi e pensioni. Come ripagheremo un prestito da 30 milioni di euro? Faremo un debito più grande l’anno prossimo? Fare debito per la spesa corrente non è da fare. Lo dicevano tutti. Ma come sempre si fa il contrario di quello che si dice. Oggi l’importante diventa fare bella figura agli occhi degli elettori. E’ una vergogna. Stiamo entrando nella palude del debito pubblico. Trenta milioni di investimenti nel triennio? Meno dell’1% del Pil dunque con poche ricadute sull’economia. Vengono ancora riproposti i prepensionamenti: se si confermano i dati dell’anno scorso si ottiene un risparmio di 5 milioni di euro all’anno spostandoli pari pari al fondo pensione dei dipendenti. Che tiene i conti in equilibrio grazie al contributo dello Stato”.

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