Home NotizieSan Marino San Marino, aumenta la franchigia per i frontalieri: le parole di Arlotti e Petitti

San Marino, aumenta la franchigia per i frontalieri: le parole di Arlotti e Petitti

da Redazione

La Commissione bilancio della Camera: innalzata dagli attuali 6.700 euro a 7.500 euro.

 

La Commissione bilancio della Camera ha appena accolto l’emendamento a prima firma del deputato PD riminese Tiziano Arlotti che innalza la franchigia fiscale annuale per i lavoratori frontalieri dagli attuali 6.700 euro a 7.500.

“L’emendamento che ho presentato insieme ad altri colleghi – dichiara Arlotti – chiedeva, nell’ambito degli interventi di sostegno al reddito, un aumento di 8.500 euro. Il Governo, pur accogliendo la richiesta, ha potuto garantire le coperture fino a 7.500, euro che sostanzialmente è un aumento pari al 12%”.

“Voglio inoltre ricordare che nella Legge di stabilità 2014, un anno fa, siamo riusciti a stabilizzare definitivamente la franchigia dei 6.700 euro e quest’anno per la prima volta gli 80.000 frontalieri italiani non hanno avuto l’assillo di dover attendere la proroga, potendo contare sulla certezza della stessa. Inoltre la Legge di stabilità 2015 che domani approderà in aula alla Camera ha definitivamente stabilizzato il bonus fiscale da 80 euro mensili che, grazie alla risoluzione da me sollecitata al direttore generale dell’Agenzia delle entrate, viene riconosciuto anche a tutti i lavoratori frontalieri che dalla dichiarazione dei redditi dell’anno 2014 potranno conguagliare il relativo importo”.

Per Emma Petitti “l’aumento a 7.500 euro della franchigia per i frontalieri in Legge di stabilità è un’ottima notizia per gli oltre 5mila lavoratori che prestano la loro opera nella Repubblica di San Marino. Un provvedimento che si inserisce nella rinnovata collaborazione, amicizia e buon vicinato fra il nostro Paese e il Titano nell’anno del 675° anniversario della firma del Trattato. Con gli accordi ratificati in questa legislatura siamo finalmente arrivati alla normalizzazione dei rapporti fra i due Stati, gettando i semi per una cooperazione sempre più proficua”.

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