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San Marino, accordo tra Bioscience Institute e la BGI di Hong Kong

da Redazione

La BGI interpreta il ruolo di protagonista nel mondo della genomica grazie ai suoi 3000 biologi e più di 150 sequenziatori di DNA, con i quali hanno partecipato al progetto “Genoma Umano” e “Human HapMap” con risultati che hanno modificato la storia della medicina e del mondo.

 

In occasione del “Fifth Italy- China innovation forum”, del 16 ottobre presso il Politecnico di Milano, si è tenuta la cerimonia (Signing Ceremony) per la firma dell’accordo d’intesa quinquennale tra Bioscience Institute e la più grande società di genomica del mondo, la BGI di Hong Kong. Alla firma è intervenuto Giuseppe Mucci per Bioscience e Wang Jian per BGI.

La circostanza è stata magnificata dalla partecipazione di Li Keqiang e Matteo Renzi, rispettivamente Primo Ministro della Repubblica Popolare Cinese e del governo italiano.

La BGI interpreta il ruolo di protagonista nel mondo della genomica grazie ai suoi 3000 biologi e più di 150 sequenziatori di DNA, con i quali hanno partecipato al progetto “Genoma Umano” e “Human HapMap” con risultati che hanno modificato la storia della medicina e del mondo.

I temi dell’accordo che è stato sottoscritto sono due:

1 – la cooperazione nella ricerca scientifica;

2 – la partnership produttiva e commerciale per la diffusione mondiale di innovativi test genetici.

Per il perseguimento di questi importanti obiettivi Bioscience Institute ha creato, con la partecipazione dell’Università di Roma Tor Vergata, la nuova Bioscience Genomics.

L’Università Tor Vergata è tra le prime Università al mondo nel campo della genomica anche grazie al Rettore, Prof. Giuseppe Novelli, uno dei più illustri genetisti di fama internazionale.

La presenza di Tor Vergata nella compagine sociale di Bioscience conferisce una rilevante autorevolezza scientifica a tutte le attività che verranno realizzate e sviluppate.

Anticipando la sottoscrizione dell’accordo, Bioscience ha avviato la realizzazione due laboratori di genomica che saranno pronti entro la fine di novembre di quest’anno, uno presso il Dipartimento di Biologia dell’Università di Roma Tor Vergata e l’altro presso l’Ospedale San Raffaele di Milano.

“E’ invece in fase di progettazione quello di Dubai – dichiara Giuseppe Mucci – dove realizzeremo un Centro di Medicina Genomica Fetale e dove Bioscience ha già realizzato il primo centro di medicina rigenerativa del Medio Oriente che ha aperto i battenti nel giugno di quest’anno. Il mercato indiano, invece, rimane tra gli obiettivi del primo semestre 2015″.

I laboratori in allestimento in Italia avranno in dotazione i sequenziatori di DNA per elaborare test genetici non invasivi alle gestanti al primo trimestre di gravidanza che intendono conoscere lo stato di salute del feto ed eventuali patologie genetiche.

Il test si svolge mediante il semplice prelievo di sangue della mamma, all’interno del quale vengono intercettate e sequenziate tracce di DNA circolante del feto, senza dover quindi ricorrere a tecniche più invasive come amniocentesi e villocentesi.

La non invasività di questo test, associata all’elevata affidabilità, lasciano prevedere una estensione rapida e significativa del mercato tant’è che Bioscience sta allestendo due laboratori per soddisfare la richiesta italiana.

Il Primo Ministro Li Keqiang, nella suo intervento, ha affermato l’importanza dell’innovazione e dell’ alta tecnologia per il futuro dell’industria, specialmente se combinate con la creatività italiana che ha avuto modo di apprezzare nel corso del suo viaggio ed ha quindi incoraggiato la cooperazione italo-cinese. Matteo Renzi, invece, ha evidenziato il ritardo dell’Italia, rispetto ai più importanti paesi europei, nella cooperazione con le aziende cinesi.

Al momento Bioscience è impegnata nella ricerca scientifica nel campo della genomica, in collaborazione con l’Università Roma Tor Vergata e BGI, per la diagnosi di patologie genetiche rare (microdelezioni) mediante il sequenziamento del DNA fetale circolante nel sangue materno. “L’obiettivo nel medio termine della partnership tra Bioscience Institute e BGI” aggiunge GiuseppeMucci “è la combinazione delle attività di terapia cellulare in cui Bioscience ha grande esperienza con quelle di genomica in cui BGI è leader. Ciò per arrivare a sviluppare la Terapia Genica con cui poter intervenire su patologie genetiche che oggi sono prive di terapia”.

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