Home NotizieSan Marino Lavoro, legalità, equità: l’attivo CSU rilancia la mobilitazione

Lavoro, legalità, equità: l’attivo CSU rilancia la mobilitazione

da Redazione

I dati della disoccupazione sono allarmanti: in 5 anni (2009-2013) le imprese sono diminuite di 1.500 unità, con 1.400 occupati in meno nel settore privato.

 

SAN MARINO – Con l’Attivo generale dei delegati svoltosi ieri a Valdragone e l’avvio di un ciclo di sei assemblee zonali con i lavoratori di tutti i settori e i pensionati a partire da mercoledì 25 giugno, inizia una nuova fase della mobilitazione lanciata da alcuni mesi dalla CSU. La prima fase ha coinvolto principalmente i delegati sindacali e gli organismi delle Confederazioni, impegnati in una serie di sit-in per il lavoro, la legalità e trasparenza, la tutela dello stato sociale, del sistema pensionistico e dei conti pubblici; iniziative pubbliche che hanno rilanciato gli obiettivi e le proposte della CSU, ma alle quali il Governo e la politica non hanno voluto dare nessun ascolto. Ora la parola passa ai lavoratori, i quali sono chiamati a pronunciarsi sulle nuove iniziative di lotta sindacale per smuovere l’immobilismo, l’inconcludenza e l’indisponibilità al confronto da parte del Governo.

L’Attivo ha rilanciato l’emergenza occupazionale. Tra le richieste lungamente rivendicate, la lotta serrata al lavoro nero, per recuperare posi di lavoro regolari per i cittadini sammarinesi e residenti. In tal senso, è stato rivolto a tutti i delegati l’appello a segnalare alle autorità preposte le situazioni di irregolarità che essi stessi dovessero riscontrare sui posti di lavoro, per contribuire a debellare questo gravissimo e diffuso fenomeno.

I dati della disoccupazione sono allarmanti: in 5 anni (2009-2013) le imprese sono diminuite di 1.500 unità, con 1.400 occupati in meno nel settore privato; si sono registrate circa 1.100 vertenze per riduzioni di personale per 3.000 lavoratori, di cui quasi 1.200 donne. Nel 2014 le riduzioni di personale sono già state circa 120, che hanno coinvolto 250 lavoratori. Nello stesso periodo, i disoccupati totali sono saliti da circa 700 agli attuali 1.500. Numerose sono poi le vertenze per recupero crediti nei confronti di aziende che non pagano regolarmente gli stipendi. I fallimenti di aziende industriali sono stati circa 60 per oltre 250 lavoratori, con oltre € 2.000.000 di stipendi non pagati.

L’Attivo è tornato a sollevare l’emergenza delle famiglie rimaste senza reddito, che a San Marino sono diverse decine: l’Attivo chiede al Governo di predisporre urgentemente iniziative mirate di sostegno e supporto unitamente a misure per favorire il più possibile il diritto al lavoro, al fine di consentire a questi nuclei famigliari in condizioni così gravi di disporre di una fonte di reddito. Un’attenzione particolare è stata dedicata alla situazione del sistema pensionistico, e in particolare alle conseguenze del referendum su Fondiss, a seguito del quale si è creato un “vuoto” legislativo che rischia di mettere in seria discussione l’intero impianto del secondo pilastro pensionistico. La CSU nei giorni scorsi ha chiesto un incontro al Governo per comprendere quali siano le intenzioni del Congresso di Stato in relazione alla previdenza complementare, così come per la regolamentazione della professione medica intramuraria.

Sia per il primo che per il secondo pilastro centinaia di aziende sono in ritardo con i contributi per un totale di circa 5 milioni di euro. Il secondo pilastro ha accantonato in due anni oltre 7 milioni di euro, di fatto senza rendimenti e con le spese di gestione pari ad oltre € 110.000 (nel 2013 ci sono state solo quelle amministrative), registrando un risultato negativo, che non si ripercuote sul capitale dei lavoratori solo grazie al Fondo di Perequazione. La riforma tributaria deve rappresentare uno strumento di equità; è un punto di partenza, che va completato e reso efficace. Che sia necessaria realizzare l’equità fiscale lo dimostrano fin troppo chiaramente i dati relativi ai redditi lordi delle categorie economiche:

– Lavoratori autonomi: nel 2008 la media era di € 27.850, nel 2012 è stata di € 27.750;

– Imprese artigiane: nel 2008 media di € 25.700, nel 2012 media di € 22.600;

– Impresa commerciale: nel 2008 media € 19.250, nel 2012 media di € 18.950;

– Impresa industriale: nel 2008 imponibile medio € 14.700, nel 2012 media imponibile € 14.200.

Fatta salva la crisi, com’è possibile che i redditi dichiarati da queste categorie si sia abbassati dal 2008 al 2012? In tal senso è evidente, peraltro, che le resistenze all’obbligatorietà della Smac provengono proprio da quegli ambienti che cercano di ostacolare l’emersione dei redditi reali. L’Attivo dei delegati chiede con forza al Governo l’immediata approvazione del Decreto sull’obbligatorietà della Smac fin dal prossimo 1° luglio per ogni esercizio commerciale o prestatore d’opera.

Grande spazio è stato dedicato ai temi delle legalità e trasparenza, che continua ad essere uno dei principali leit motiv della campagna di mobilitazione. La CSU rilancia la richiesta alla magistratura di fare chiarezza sia sul versante delle infiltrazioni criminali che sulla corruzione e l’intreccio su politica e affari, come dimostra la vicenda del conto Mazzini, che ha investito personaggi di spicco della politica sammarinese. La piena trasparenza deve passare, sul piano legislativo, anche attraverso l’abolizione di quella forma di segreto bancario interno di San Marino che è ancora rappresentato dal sistema delle fiduciarie e finanziarie.

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