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Letteratura: addio ad Alvaro Mutis, amico di Fabrizio De André

da Redazione

mutis alvaro

 

 

Lo scrittore colombiano Alvaro Mutis è morto in Messico all’età di 90 anni. Amico di Gabriel Garcia Marquez, fu stimato anche in Italia: Fabrizio De André si ispirò a “Saga di Maqroll il gabbiere.” quando scrisse “Smisurata preghiera”.

Dal sito http://faberdeandre.altervista.org/Mutis.htm un brillante intervento che accosta il pezzo di Faber agli scritti del sudamericano.

 

Smisurata preghiera è il titolo dell’ultima canzone contenuta nell’album Anime salve. Nel titolo è insito il senso della canzone, che è quello di comporre una preghiera laica. La canzone è nettamente divisa in due parti, nella prima si canta il disprezzo per la maggioranza, la seconda è dedicata alla preghiera che De André rivolge al Signore affinché si ricordi e abbia cura dei “servi disobbedienti alle leggi del branco”, che sono poi i personaggi che lui ha cantato in quaranta anni di carriera. Questa canzone sembra essere un vero e proprio commiato di De André alla la vita. Abbiamo detto che è l’ultima canzone dell’album, quindi anche l’ultima canzone della carriera dato che Anime salve è l’ultimo album di De André, ed è anche l’ultima prima di morire. Così se con La canzone di Marinella De André comincia a cantare quei personaggi che viaggiano in “direzione ostinata e contraria” (dobbiamo tener presente che Marinella nasce dalla vicenda di una prostituta morta in un fiume) con Smisurata preghiera recita per loro appunto una preghiera. I personaggi sono quelli di sempre, ma la passione per la lettura che ha accompagnato il cantautore genovese per tutta la vita, lo porta a cercarli nelle opere di degli autori più diversi, e, finalmente, nell’opera di Àlvaro Mutis. Lo stesso De André dichiara di essersi liberamente ispirato alla Saga di Maqroll il gabbiere. Ma questa volta non canta vicende particolari narrate da Maqroll, non personaggi in un momento della loro esistenza, dà per scontato che l’ascoltatore li conosca, sa a chi si riferisce quando parla di “servi disubbidienti”, sa che cosa hanno fatto, qual è stata la loro esistenza. I personaggi di Mutis sono estremamente “vissuti”: hanno girato il mondo nelle stive sporche e maleodoranti di navi da pesca partite dal Mediterraneo; hanno risalito con imbarcazioni di fortuna grandi fiumi del Sud America; hanno frequentato o gestito bordelli clandestini a Panama; hanno condiviso con grande naturalezza rapporti d’amore a tre e hanno tradito; hanno trafficato in armi; sofferto fame e povertà seguiti da guadagni facili e non sempre onesti senza mai dare importanza alle circostanze esterne; hanno vissuto nei posti più impensabili e hanno consumato quintali di brandy. La loro vita è contrassegnata da una certa drammaticità che li spinge a vivere ai confini della legalità, quando non al di là, quella legalità stabilita dalla legge degli uomini per il buon governo della società. Ma anche in questi casi non hanno ripensamenti o problemi morali. La morale è per loro qualcosa di malleabile che adattano alle circostanze del presente, e il presente è l’unica cosa che conta. La legge è per i personaggi di Mutis qualcosa che non occupa alcun istante della loro vita né ha troppo significato, che non ha nessun motivo per distrarli dai loro disegni. La vita per questi personaggi non è un viaggio, ma un naufragio senza fine.

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