Home NotizieSan Marino San Marino, industria: il 73,5% dei lavoratori ha detto sì al contratto

San Marino, industria: il 73,5% dei lavoratori ha detto sì al contratto

da Redazione

“Un risultato chiarissimo – affermano i segretari della Federazione Industria Merlini e Felici – i lavoratori hanno capito che questo contratto è l’unica risposta concreta in questi anni di crisi durissima”.

 

Il verdetto delle fabbriche è arrivato: il 73,5 % dei lavoratori dice sì al contratto industria firmato lo scorso luglio dalla Centrale Sindacale Unitaria e l’Associazione Industriali. “Un risultato chiarissimo – affermano i segretari della Federazione Industria Merlini e Felici – i lavoratori hanno capito che questo contratto è l’unica risposta concreta in questi anni di crisi durissima”.

La maratona delle assemblee promossa dalla Federazione Lavoratori Industria della CSU è durata oltre due mesi, le aziende dove si è votato sono state 152, oltre 5mila i lavoratori potenzialmente interessati, i votanti hanno superato quota 3.600, le schede nulle o bianche sono state 31. I lavoratori ha espresso il loro voto in forma segreta e le operazioni di scrutinio si sono tenute nelle aziende al termine delle assemblee. “Una grande prova di partecipazione e democrazia, che si ripete ormai da quattro tornate contrattuali”, fanno presente i segretari della Federazione Industria.

Mancano ancora i risultati delle assemblee in programma oggi, ma guardando la geografia del voto il Sì ha prevalso nella stragrande maggioranza delle fabbriche, mentre nelle aziende piccole e medio piccole il divario tra il sì e il no è stato nettissimo.

I segretari della FLI-CSU sottolineano che “la rilevante percentuale di sì dimostra in maniera fin troppo evidente che i lavoratori si sentono più tutelati da un contratto che fissa una griglia di regole precise che valgono per tutti”.

“I lavoratori – insistono Merlini e Felici –hanno capito che delegare orari e flessibilità alla contrattazione aziendale significa solo aumentare il rischio della discrezionalità e della disparità di trattamento. E soprattutto i dipendenti delle realtà produttive più esposte alla crisi e contrattualmente più deboli hanno sostenuto con molta forza la necessità di un contratto unico, che faccia da argine alla instabilità delle condizioni di lavoro e quindi alla deriva dei diritti”.

L’effetto immediato del largo via libera delle fabbriche è quello di garantire per quest’anno un aumento del 3% delle retribuzioni, con il pagamento degli arretrati entro la busta paga di dicembre, e un aumento del 2% dal primo gennaio del 2013. “Dopo 4 anni di stallo e una pesante caduta dei consumi interni – affermano i segretari FLI-CSU – questo contratto restituisce una boccata d’ossigeno in particolare alle famiglie monoreddito o con redditi più bassi”. Il contratto verrà depositato in Tribunale per la sua immediata applicazione.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento